Sicilia no stop: 1000 Km in massimo 75 ore!
Tempo impiegato 59h 55 min
Brevetto Randonneurs Mondiaux da 1.000 Km
8400 m di dislivello
Con partenza ed arrivo a Patti (Messina)
13 - 16 Giugno 2006
Sicilia: la bellissima isola italiana che è la fine del nostro stivale.
Non ero mai stato su quest’isola, ed ora l’ho fatto. Non da turista, ma per
partecipare ad una Randonnee speciale con la bici da corsa: la 4° edizione della
Sicilia no stop di 1000 km.
Le
Randonnee sono state inventate in Francia e non sono delle gare perché non
esiste la classifica finale, ma al termine viene rilasciato un brevetto
internazionale di partecipazione con il tempo impiegato.
Questa della Sicilia è alla quarta edizione, si svolge ogni 2 anni ed è
organizzata dall’amico Salvatore Giordano (Toto è un grandissimo appassionato di
queste cose). E’ il primo Brevetto Italiano Randonneurs Mondiaux in Italia da
1.000 Km omologato da ACP. E’ stata una edizione tutta nuova con due importanti
novità:
l’incognita dell’Etna, dove il passaggio era fino a 1.620 m s.l.m. nei pressi
del rifugio Citelli, ed il giro fatto al contrario (da Patti verso Catania), che
dimostrava tutta la sua durezza perché tutta la progressione era contro vento.
Gli iscritti erano 63 e provenivano da tutte le parti d’ Europa con 16
stranieri, persino 3 dagli USA.
Il giorno prima viene fatto un controllo delle biciclette e contemporaneamente
vengono consegnate ad ogni partecipante due borse nelle quali mettere gli
indumenti di ricambio, alimenti, e tutto ciò che si ritiene necessario per la
gara. Le borse, in base alla numerazione da noi segnata, venivano portate
dall’organizzazione in 2 dei 4 posti predisposti per dormire, cambiarsi, o
altro.
• 1 Km 347 Capo Passero.
• 2 Km 416 Donnalucata RG
• 3 Km 540 Agrigento
• 4 Km 664 Mazzara del Vallo
Io le ho fatte portare al punto di controllo 1 e 4 perché era mia intenzione non
fermarmi troppo.
In queste Randonnee ogni escursionista deve provvedere egli stesso a tutto ciò
che è necessario per il completamento del suo brevetto: le biciclette devono
essere conformi al Codice della Strada e devono essere munite di un sistema
fisso di illuminazione a batteria sia anteriore che posteriore fissato
solidamente, inoltre ogni concorrente, per la circolazione notturna, oltre al
sistema di illuminazione autonomo, deve essere dotato di giubbino a bande
rifrangenti.
Alle verifiche viene dato un road book con le informazioni sul percorso ed una
carta viaggio sulla quale sono indicati i 10 controlli ufficiali da effettuare
lungo il percorso. Ad ogni controllo previsto obbligatoriamente bisogna far
controllare e timbrare la carta viaggio con l’indicazione della data e dell’ora
del passaggio.
L’itinerario sul road book fa sudare solamente a leggerlo: 1000 km…….
SS 113 da Patti fino al bivio Capo d’Orlando, SS 116 per Naso, Floresta,
Randazzo; Etna, piana di Catania, Siracusa, Portopalo di Capopassero, Marina di
Ragusa, Agrigento, Marsala, Trapani, S.Vito Lo Capo, Palermo, Termini Imerese,
Cefalù, S.Stefano di Camastra, S.Agata Militello, bivio Capo d’Orlando,
Patti………TEMPO MASSIMO 75h.
Alle 6:00 del 13 giugno siamo tutti, in piazza Marconi di Patti, è fresco e
sistemiamo le ultime cose nell’attesa di partire alle 7:00.
Quando si parte il gruppo rimane compatto per i primi km e viaggia a forte
velocità in direzione Palermo. Costeggiamo il mare e pian piano i sali e scendi
ci fanno sgranare e si formano diversi gruppi.
Al bivio Capo d’Orlando si svolta a sinistra per entrare all’ interno lasciando
la costa.
Io
sto bene e comincio ad affrontare la lunga salita verso l’Etna quando il caldo
si fa veramente sentire. La salita è impegnativa, ma il panorama che ci circonda
è di impareggiabile bellezza e quando sono in prossimità del bivio per il
Rifugio Vitelli la meraviglia che mi accoglie è immensa: un paesaggio lunare
fatto di colate di lava scura che sembrano un tappeto e attraversano la strada
asfaltata.
Io mi trovo nel bel mezzo ed è il segno della grossa eruzione del 2002.
La fatica si è fatta sentire e io scendo finalmente nella lunga discesa.
Proseguo tra piccoli paesi e campi sempre contro vento. 300 km da solo è troppo.
I controlli si susseguono e ad uno di questi mi accodo ad un gruppetto di 3. Uno
di loro è Claudio, ci siamo conosciuti circa 10 anni fa in Piemonte all’Iron
Bike una gara a tappe con la MTB. Poi c’è il suo amico Michele esperto di queste
lunghezze, ha partecipato anche alla famosissima Parigi-Best-Parigi di 1200 km.
Nel piccolo gruppo ho l’onore di conoscere Giaccone Giovanni, famosissimo in
Italia, è un ex professore di matematica che da anni macina circa 50.000 km
all’anno.
E’ dal 1989 che non è mai passato un giorno senza che lui sia andato in
bicicletta, col freddo, ed anche con la neve Giaccone non rinuncia mai alla sua
sgambata quotidiana, mediamente 160 km al giorno. Per i km pedalati è come se
avesse fatto 2 volte il viaggio dalla terra alla luna e fosse già sulla via del
ritorno del secondo viaggio.
Ha dell’incredibile, non sembra vero, ma alla soglia dei suoi 70 anni è uno
specialista delle ultra distanze.
Il suo personale in Sicilia della precedente edizione è di 49 ore.
Proseguo con loro e ci diamo cambi per cercare di contrastare questo forte vento
di scirocco, con forti raffiche quando attraversiamo gli alti ponti.
Stiamo sempre molto attenti a non rimanere senza acqua e ci fermiamo sempre in
qualche bar per una coca, un caffè o un gelato. In questa Ranonnee ho bevuto
circa 40 litri di acqua.
E’
stata sicuramente una bellissima esperienza pedalare con questo gruppo: abbiamo
chiacchierato, ci siamo aiutati, abbiamo dormito per strada un paio di volte per
15 min sdraiati sul ciglio della strada e in una galleria, riparati dal vento,
ci sembrava di stare al caldo in una notte fredda.
Sembravamo vecchi amici anche quando ci siamo fermati in una pizzeria all’aperto
a mangiare spaghetti al pomodoro, o quando ci siamo concessi del pesce spada,
dopo aver dormito 2 ore e fatto una doccia rigenerante in un punto di controllo.
In queste occasioni si instaurano sentimenti di rispetto e si ha piacere a
condividere queste esperienze.
Ricordo molto volentieri questa Sicilia ricca di paesaggi e città speciali.
L’alba e il tramonto aprivano e chiudevano la giornata, ma non il nostro
proseguire. E’ è stato bellissimo l’arrivo a Palermo, un Palermo ancora nel
sonno mentre noi pedalando attraversiamo il suo porto.
Ci sono stati molti momenti di vita quotidiana tra i pescatori e le persone che
si fermano, qualcuno conosce il mio Trentino, addirittura ci va per vendere le
angurie e me ne mostra una gigantesca da oltre 20 kg.
Quando ritorniamo a Patti il sogno finisce, ma non il nostro saluto e abbraccio.
Grazie amici.
"Ho l’impressione che queste Randonnee siano state inventate per far vivere a
chi vi partecipa un’ebbrezza; non ricordare in quei giorni chi sei, che giorno
è, che ore sono.
Si vive per il piacere di vivere e conoscere se stessi."
E mentre sono sul traghetto della sera vedo il sole scendere e la terra
allontanarsi, ma il mio desiderio è: Sicilia ci vediamo fra 2 anni.
Mauri
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