Croce e delizia di tutti i windsurfisti, la strambata, quando aumenta il
vento, è di gran lunga più utilizzata della virata per cambiare di mura.
Manovra dinamica per eccellenza, ti consente un’esecuzione rapida e
spettacolare. Fondamentale a questo punto è comprendere come inclinare il rig in
ogni momento della strambata.
La tavola "gira" sotto la vela.
Immagina di essere al traverso e di portare l’albero verso prua per
cominciare a far poggiare la tavola. Da questo momento è come se la tavola
girasse ruotando sotto il piede dell’albero, mentre la vela mantiene sempre la
stessa posizione rispetto al vento. Di conseguenza l’albero, prima inclinato
verso prua, mano a mano che la tavola gli rotea sotto, risulta inclinato verso
l’esterno della curva. Con il vento in poppa, la vela non sarà più "sulla
tavola" (come accadeva invece con il ventro al traverso), ma addirittura
perpendicolare alla stessa, che gli è "girata" sotto. In seguito, la vela
ritorna gradualmente "sulla" tavola e l’albero risulta leggermente inclinato
verso poppa. Attenzione, però: prima di far ruotare la vela, riportate
l’albero in posizione verticale!
Le fasi della strambata:
1. Si inizia al lasco, andatura che si raggiunge poggiando, cioè inclinando
il rig verso prua. La caviglia e la gamba di poppa sono piegate per aumentare la
pressione sulla tavola e facilitarne la rotazione. Il peso a poppa serve,
inoltre, a contrastare la tendenza della vela a trascinarti in avanti; il
piegamento delle gambe, coordinato con quello delle braccia, permette di portare
l’albero sopravento. La gamba di prua si distende per aiutare la tavola a
poggiare.
2. Durante tutta la manovra, il braccio dell’albero si distende
progressivamente, inclinando l’albero verso l’esterno della curva (cioè alzando
la bugna); il braccio di vela aumenta invece la flessione per non far perdere
portanza alla vela.
3. Raggiunta l’andatura di poppa, i piedi devono essere paralleli all’asse
della tavola, con le punte leggermente girate verso l’esterno, mentere le gambe
vanno piegate. A questo punto, l’albero dovrà trovarsi inclinato non più in
avanti ma verso l’esterno della curva, e la bugna risulterà sollevata. L’anca è
spostata verso l’interno della curva per bilanciare correttamente il peso del
corpo.
4. Mentre la prua continua la rotazione, sposta il piede interno alla curva
verso prua. La mano dell’albero scivola verso la maniglia del boma per aiutare
la rotazione della vela. Per far sì che l’albero si mantenga verticale portalo
vicino al corpo.
5. A questo punto, lascia la mano di vela del boma e prendi l’albero,
portandolo sopravento (posizione base di partenza).
Assumi nuovamente la corretta posizione di andatura.
Se hai già acquisito una certa dimestichezza con questa manovra, eccoti
alcuni consigli per migliorare ulteriormente:
a. Per aiutare a far poggiare la tavola e aumentare la velocità di
esecuzione della strambata, inclinala facendo pressione sul bordo con il peso
del corpo. Esiste però una distinzione fondamentale tra premere il bordo
sottovento e quello sopravento. Varia a seconda del posizionamento della deriva.
Senza deriva: inclinazione dello scafo sempre all’interno
(bordo sottovento) della curva (come per curvare con una bicicletta o una moto).
Deriva in acqua: inclinazione dello scafo sempre
all’esterno della curva. (Ad esempio: peso sempre sul bordo sinistro quando la
curva è verso destra).
Ricorda quindi che la differenza tra la strambata con o senza deriva sta
tutta nell’inclinazione dello scafo. Il resto è uguale (posizione del rig e del
corpo).
b. Il raggio di curva della strambata dipende solo da te. Più ti
sposti a poppa con i piedi, impennando la tavola, e più questo sarà stretto.
I dubbi del principiante
Uno dei principali crucci degli "strambatori" alle prime armi è:
quando e come girare la vela?
Per risolvere il primo dubbio, è indispensabile guardarsi attorno, per capire
da dove soffia il vento e aspettare che la tavola abbia superato l’andatura di
poppa prima di far girare la vela.
E’ comunque sempre meglio far girare la vela tardi piuttosto che troppo
presto: quando sarai più esperto, potrai addirittura imparare a non girare
subito la vela dopo aver passato l’andatura di poppa, ma continuare a navigare
con la bugna in avanti ancora per un po’, fino a raggiungere l’andatura al
traverso sulle nuove mura.
Per quanto riguarda il modo in cui far girare la vela, ricordati che prima
devi portare il piede interno alla curva verso la prua (fai un passo in avanti),
far scivolare la mano anteriore vicino alla maniglia del boma, lasciare la mano
posteriore e portarla sull’albero. A questo punto, con la nuova mano anteriore
porta l’albero sopravento e con quella posteriore cazza la vela (praticamente
riparti dalla "posizione base di partenza").
Per evitare gli errori più frequenti, ricordati di:
- Non cominciare la strambata dall’andatura di bolina o traverso.
- Spostare il peso del corpo a poppa prima di poggiare. Eviterai
così che la vela ti strappi in avanti facendoti perdere l’equilibrio.
- Compensare in maniera sufficiente la forza centrifuga : per
mantenere l’equilibrio è necessario contrastare l’inclinazione dell’albero
verso l’esterno con lo spostamento del bacino verso l’interno.
- Non portare l’albero verso prua anche nell’andatura di poppa. La
tavola continuerebbe a proseguire diritta e la vela si gonfierebbe dalla
parte opposta schiacciandoti nell’acqua.
- Far girare la vela solo dopo esser passato sull’altro bordo della
tavola.
- Guardare avanti. Guardare la vela durante la manovra ti impedisce
di avere dei punti di riferimento esterni, esattamente come fissare il
volante durante la curva in automobile.
- Non piegarti in avanti durante la rotazione del rig. E’ la vela
che deve venire verso di te, e non il contrario (vedi foto).
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