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Come si armano il rig e la tavola. E come si trasportano e si mettono in acqua

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windsurf... mania!

Marco Segnana & Harry Negri

A cura di: Marco Segnana & Harry Negri

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Come si armano il rig e la tavola. E come si trasportano e si mettono in acqua

Le fasi principali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un’attrezzatura ben regolata è più facile da manovrare, garantisce migliori prestazioni e permette di navigare tranquilli.
Armare da soli consente di verificare lo stato d’uso dei vari materiali. Occhio ai nodi ed alle scotte: è sempre buona cosa cambiarle non appena cominciano a sfilacciarsi!

In acqua anche un’operazione banale come cazzare la vela sulla bugna o sul caricabasso potrebbe risultare estremamente difficoltosa.

Imparare ad armare e disarmare velocemente la vela è inoltre sinonimo di sicurezza; potreste trovarvi nella necessità di dover tornare a riva a nuoto. Dovendo arrotolare il rig in condizioni di precario equilibrio - ad esempio con onda formata e vento forte - diventa importante farlo nel minor tempo possibile.

 

1 - Inserire l’albero nella tasca della vela (fig. a)

2 - Inserire il piede d’albero e cazzare il caricabasso all’80%. Normalmente il piede d’albero è dotato di carrucole e di strozzascotte che facilitano questa operazione (fig. b).

3 - Fissare il boma all’albero con l’apposita maniglia (fig. c).

4 - Fissare la bugna della vela al terminale del boma con l’apposito strozzascotte (fig. d).

5 - Cazzare al massimo il caricabasso.

6 - Tesare le stecche finché spariscono le pieghe sulle tasche (fig. e).

7 - Regolare l’altezza del boma tra le spalle e il mento (fig. f).

8 - Assicurare la cima di recupero alla maniglia del boma e del piede d’albero.

 

Consigli pratici

- Armate sempre la vela con la tasca d’albero posta in direzione del vento, possibilmente su terreni erbosi. La sabbia e il cemento sono nemici della durata della vostra attrezzatura.
- No0n lasciate spazio inutile tra l’occhiello dell’angolo di bugna e il terminale del boma e tra l’occhiello dell’angolo di mura (base della vela) e il piede d’albero.

Controllate il vostro rig. Mettete la vela al vento: se notate delle pieghe significa che avete commesso qualche errore nel montaggio.

pieghe orizzontali = poca tensione al caricabasso
pieghe verticali = poca tensione alla bugna
 

è inoltre possibile modificare leggermente l’assetto della vostra attrezzatura al variare del vento cambiando la tensione della bugna e del caricabasso:

vento debole = media tensione (vela grassa)
vento forte = molta tensione (vela più magra)
 

Più semplice è armare la tavola; controllate il giusto posizionamento della deriva e il fissaggio della pinna e dei fermapiedi.
Agganciate la tavola al rig e, dopo aver controllato che il piede d’albero sia ben fisso, sarete pronti a partire.



Trasporto e messa in acqua

Uno dei grandi vantaggi di questo sport, nei confronti della vela, è che, data la leggerezza e le maneggevolezza dell’equipaggiamento, il trasporto e la messa in acqua si effettuano con particolare facilità.

Un windsurf può essere agevolmente sollevato da chiunque e facilmente trasportato sul tetto di un’automobile. A questo proposito è bene ricordare che le barre porta-tutto, opportunamente imbottite, sono le più usate dai surfisti.

Caricate la vostra tavola con la prua in avanti e carena verso l’alto. Sopra mettete il boma, l’albero e la vela. Fissate il tutto con cinghie non elastiche e larghe almeno 25 millimetri.

NB: occhio al carico sporgente. Va segnalato con apposita tabella!

Il trasporto dalla spiaggia all’acqua dei windsurf tradizionali avviene sempre in 2 momenti: si trasporta la vela e successivamente la tavola, procedendo al loro aggancio direttamente in acqua (fig. a e b).

Con materiali più leggeri si procede generalmente al trasporto contemporaneo dello scafo e della vela già agganciati.

Esistono modi diversi a seconda della lunghezza delle tavole. Le più lunghe (330 cm - 305 cm) vengono sollevate afferrando con una mano la pinna o uno dei fermapiedi posteriori alzando così la poppa in modo da sfiorare con la prua il terreno, mentre con l’altra si afferra l’attrezzatura per l’albero all’altezza del boma o per il boma stesso, lasciandola fileggiare liberamente (fig. c).

Per favorire lo slittamento dello scafo sulla sabbia, occorre inclinarlo verso il bordo esterno. Questa operazione viene effettuata solo in presenza di spiagge sabbiose, mentre nel caso di rive rocciose o ghiaiose lo scafo e l’attrezzatura vanno portati in acqua separatamente.

Molto più semplice è l’operazione con tavole sotto i 3 metri. Dato il peso ridotto possono essere trasportate agevolmente, sollevando tavola e rig insieme. Il modo migliore consiste nell’afferrare con una mano il fermapiedi anteriore, appoggiando la vela sulla testa e tenendo l’albero appena sopra o sotto il boma. Affinché la vela non prenda vento e non si capovolga è necessario mantenere l’attrezzatura con l’albero posto in direzione del vento (fig. d). Un altro sistema, meno usato del precedente, consiste nel tenere sopra la testa sia la vela che la tavola rovesciata, in modo da poggiare con la strap sulla vela (fig. e).

 

 

 


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