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Lo squash

A cura di: ASSI - Associazione Squash Italia

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Capacità di rendimento, di gioco e di competizione nello squash

Capacità di rendimento nel gioco dello squash
I giocatori devono possedere, a priori, qualità genetiche, di maturazione e sociali. Un giocatore di squash, ad esempio, necessita di un’eccezionale capacità di reazione a segnali acustici ed ottici. Questa capacità di trasmissione degli stimoli è fissata geneticamente e non può essere raggiunta con l’allenamento. Inoltre i giocatori pesanti e molto alti (più di 2 metri), al pari di quelli di bassa statura (sotto i 160 centimetri) risultano svantaggiati perché nello squash è necessario un rapporto equilibrato tra raggio d’azione e velocità dei movimenti.
La curiosità di provare e sperimentare nuove azioni di gioco, invece, è determinata da fattori di disposizione; determinate caratteristiche personali possono essere
acquisite, cioè possono derivare da stimoli sociali e, ovviamente, agiscono sullo sviluppo delle capacità di gioco e di competizione. I fattori di rendimento, ovvero la forma fisica, la tecnica e la tattica sono completati dal coordinamento delle azioni di gioco. L’insieme dei fattori di rendimento influenza la capacità di gioco e di competizione che, tuttavia, possono essere, sviluppate anche da altre esperienze di gioco e di sport non specifiche dello squash.
 

 

costituzione/disposizione

fattori di rendimento
forma, tecnica, tattica, coordinamento delle azioni di gioco

capacità di gioco
capacità di competizione

capacità di rendimento nello squash

 


Capacità di gioco e di competizione
Per "capacità di gioco" si intende la capacità di realizzare un gioco di motricità sportiva. I giochi a coppia e di rimbalzo come lo squash esigono requisiti specifici in cui possono convergere esperienze acquisite tramite altri giochi e altri sport. è molto importante evitare un gioco "di difesa" e condurre un gioco attivo e "d’attacco". Per "capacità di competizione" si intende la capacità di competere con l’avversario, ovvero trasformare la capacità di gioco in base alle condizioni specifiche della competizione.
Lo squash è un gioco senza tregua e con pochissime pause; nel corso della competizione il giocatore si esaurisce fisicamente e psichicamente, senza poter scaricare la propria responsabilità come avviene in altri giochi di squadra. I fenomeni di stress psichico, noti in altri sport, sono nello squash ancora più evidenti; è abbastanza frequente vedere giocatori che si comportano in maniera ottimale nell’allenamento, prima della gara o durante incontri di scarsa rilevanza e che falliscono l’appuntamento con le competizioni importanti, non riuscendo ad esprimere nemmeno lontanamente le proprie potenzialità. Nello sviluppo della capacità di competizione è necessaria molta esperienza ed in questo lo squash non fa eccezione.

Forma
Si è già detto in precedenza che per giocare a squash è importante possedere una buona forma fisica ed è pertanto necessario sviluppare in modo appropriato le caratteristiche richieste per i singoli fattori che determinano la forma fisica.
Il fattore di resistenza aerobica limita fortemente il rendimento e quindi i giocatori e le giocatrici devono essere allenati alla resistenza in modo da raggiungere o superare il più tardi possibile la soglia anaerobica. Il livello anaerobico-lattacidemico si raggiunge a seconda dello stadio di allenamento quando, a partire da una determinata intensità e durata dello sforzo, i muscoli producono acido lattico in eccedenza; ciò provoca affaticamento e diminuisce la capacità motoria e intellettiva. Questo avviene quando il giocatore non sa organizzare ed economizzare la propria velocità di gioco, o quando la pressione esercitata dall’avversario è talmente forte da non lasciar tregua, durante lo scambio, per un lungo arco di tempo; oppure quando l’intervallo tra uno scambio e l’altro non è sufficiente. Un livello così alto di pressione può essere sopportato solo per poco tempo. Per rigenerarsi un giocatore dovrebbe poter giocare, in seguito, per un tempo relativamente a lungo essendo sottoposto ad una pressione minima.
Se in gioco non è possibile evitare la superacidificazione, allora si dovrebbe almeno tentare di farla durare il meno possibile. Gli sforzi ad alta intensità e di breve durata - come la corsa ed il tiro - vengono affrontati grazie alla produzione di energia anaerobico-alattacidemica: i muscoli in azione liberano energia mediante la scissione di ATP (adenosintrifosfato) e CP (creatinfosfato). Riassumendo, si può dire che all’aumentare del tempo di gioco la velocità dello stesso diminuisce per cui un giocatore deve strutturare una tattica che tenga conto delle proprie capacità di resistenza e di rigenerazione, nonché della (probabile) durata dell’incontro.


Produzione di energia per tutta la durata dello sforzo
In una partita di squash il tiro e la corsa devono essere economizzati al massimo; un giocatore necessita di resistenza di velocità e di energia. "Resistenza di velocità" significa poter eseguire i movimenti ad una determinata velocità per l’intera durata dell’incontro.
La "resistenza di energia" è necessaria per sopperire ai continui scatti e alle fermate improvvise. Spesso, tuttavia, sono richieste azioni veloci e forti come lo scatto veloce verso la palla; si può quindi dire che sono tipiche nel gioco dello squash la forza e la velocità ad un livello medio, la resistenza ad un alto livello. Per l’apparato motorio attivo (muscoli) e per quello passivo (ossa, legamenti, tendini) è necessario, poi, allenare anche la mobilità; essa facilita l’esecuzione dei movimenti e previene gli infortuni.
Una scarsa mobilità è sinonimo di inutili rischi di infortunio, dispendio di energie e di un’esecuzione dei colpi più lenta. Le tecniche di tiro richiedono una marcata mobilità soprattutto nelle spalle, nel tronco e nel braccio con cui si realizza il colpo, mentre per la tecnica di corsa è necessaria, in particolare, una notevole elasticità nelle gambe (adduttori e abduttori). Nel gioco dello squash i movimenti devono essere eseguiti velocemente in uno spazio ristretto e con costanti cambiamenti di direzione; il timing e l’equilibrio tra la corsa ed il tiro richiedono quindi notevoli capacità di coordinazione.

Nello squash sono di particolare importanza:
1) la capacità di orientamento per controllare i movimenti nel campo in relazione all’avversario e alla pallina.
2) la capacità di coordinazione per sintonizzare i movimenti di singole parti del corpo in un movimento unico (correre e colpire).
3) la capacità di equilibrio per mantenere l’equilibrio dinamico anche nel caso di cambiamenti repentini della posizione del corpo (allunghi veloci).
4) la capacità di reazione per eseguire i movimenti nel modo più funzionale possibile. Questo significa non soltanto una capacità di reazione massima, ma anche il "timing" dei movimenti relativi ad un eventuale anticipo dell’esecuzione del colpo.
5) la capacità di spostamento per poter cambiare nel minor tempo possibile la sequenza dei movimenti (ad esempio per poter trarre in inganno l’avversario).

 

 

principali requisiti dello squash

 

resistenza

forza

velocità

mobilità

coordinazione

aerobica

resistenza di energia

velocità di base

spalle

capacità di orientamento

anaerobico-alattacidemica

forza esplosiva

resistenza di velocità

tronco

capacità di coordinazione

anaerobico-lattacidemica

   

braccia e gambe

capacità di equilibrio, di reazione e di spostamento


Un grazie per la collaborazione a Ezio Dau

 

 


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