Il Qi Gong
Autori: Rosa Brotzu & Carlo Di
Stanislao
Il Qi Gong è una pratica taoista antica di 7 mila anni che serve per
ottenere salute e longevità. il Qi Gong ha gettato le basi di numerose arti
marziali e, si dice, anche dell’agopuntura. Nel corso dei secoli ha subito
perfezionamenti e suddivisioni. Oggi raggruppa oltre 250 scuole con le relative
varianti a seconda che si dia priorità alla respirazione, all’energia, al
fisico, all’aspetto terapeutico oppure alla meditazione. Il QI, o Ji (Ki per i
giapponesi, prana per gli indiani) si traduce di solito con respiro. Rappresenta
a un tempo l’energia fondamentale, che circola in tutto l’universo, e l’energia
vitale di un individuo ereditata dai genitori. Quest’ultima può rafforzarsi,
migliorare, stabilizzarsi.
Il Qi si trova nell’aria che respiriamo, negli alberi che ci
circondano. Attraversa il nostro corpo e gli da la sua vitalità. Così il
Qi Gong significa padronanza del respiro, sia da parte del corpo che della
mente. L’uomo e’ un microcosmo, un mondo in miniatura, riflesso del
macrocosmo, l’universo. L’individuale e l’universale sono intimamente
legati. L’uomo rappresenta l’intermediazione fra la Terra e il Cielo,
l’asse fra questi due poli. In origine il Qi Gong veniva praticato dai
taoisti, era una via spirituale d’unione con il tutto. |

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Poi, fu trasmesso dai monaci buddisti e infine dalle scuole del
confucianesimo. Nell ’ ideogramma di gong sono
rappresentati gong/lavoro e li/forza, a significare la necessità di un lavoro
impegnato e di una pratica quotidiana. Nel passato è stato chiamato in molti
modi: daoyin (dao condurre, guidare yin provocare, condurre, scatenare), tuna
(tu emettere na assorbire), xingqi (xing muovere), yunqi (yun portare,
trasportare), zuochan (zuo posizione seduta chan zen), dazuo (da meditazione zuo
in posizione seduta). Breve storia del QiGong Lu Buwei (?-235 a.C.), primo
ministro dello Stato Qin del periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.),
nel suo trattato storico Lu shi chun qiu, scrive che la gente nell’antichità
soffriva di stasi di sangue e rigidità di muscoli e giunture a causa delle
troppe piogge e inondazioni. "...così danzano danze che promuovono la
circolazione del qi nel loro corpo". Le danze qui menzionate erano le
più primitive forme dell’antico daoyin, esercizi utilizzati dall’uomo per
combattere gli "elementi" e le malattie. Rappresentazioni di danza
sono state ritrovate su una scodella di terracotta nella provincia di Qinghai,
datata quattro-diecimila anni. Durante i periodi della Primavera e Autunno e
degli Stati Combattenti (770-221), il qigong fu largamente utilizzato come
pratica di mantenimento della salute e cura della malattia. Nel Neijing Shengdi,
Canone di Medicina Interna dell’imperatore Giallo (2°sec.a.C.), il più antico
scritto di medicina esistente in Cina, si legge: "...lo stato centrale
giace in una pianura umida con ogni tipo di creatura vivente. Il popolo lì ha
una ricca varietà di cibo, ma fa poca attività fisica e perciò soffre di
debolezza e arti freddi. Il miglior trattamento è fare gli esercizi di daoyin e
massaggiare le caviglie...". Ed ancora si legge che l’indigestione non
può essere curata con la medicina solamente, senza l’aiuto degli esercizi di
daoyin.
In questo periodo Laozi, a capo della scuola taoista, promuove e pratica
l’arte del qigong. Laozi, il testo che raccoglie le sue idee filosofiche,
contiene abbondanti e ricche descrizioni su teoria, principi e metodi del qigong.
Si legge: " il qi primordiale che si trova al dantian (area dell’addome
situata tra ombelico e pube sulla linea mediana) preservato in modo corretto non
andrà mai incontro a esaurimento.- Per ottenere ciò è necessario assorbire il
qi del cielo con il naso e il qi della terra con la bocca. Questo assorbimento
deve essere molto lento profondo e regolare".
Grazie alla sua profonda conoscenza della Medicina Tradizionale, nella pratica
del qigong Laozi pose grande attenzione nel coltivare jing/essenza della vita,
qi/energia vitale e shen/spirito, i tre tesori del corpo umano. Una chiara
descrizione dei metodi daoyin fu trovata su un pezzo di giada che risale al
periodo degli Stati Combattenti. Su essa sono scolpite queste parole: "fai
un respiro profondo e spingilo al dantian. Trattieni il respiro lì per un poco
e quindi esala come il germogliare dell’erba fino a che non raggiunga l’apice
della testa. In questo modo l’energia yang sale e lo yin scende. Solo quando yin
e yang vanno nella loro giusta direzione c’è vita, altrimenti c’è morte".
Durante le dinastie Qin e Han (221 a.C.-220 d.C.), il qi gong fu molto diffuso
tra la popolazione come pratica di prevenzione e cura di disturbi, e
cominciarono a comparire scritti in proposito.
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Nel 1973, vicino a Changsha,
nella Provincia dello Hunan, furono trovati in una tomba Han due rotoli di
seta. In uno sono menzionati vari tipi di disturbi che possono essere
curati con gli esercizi di daojn e i metodi usati in questi esercizi.
Nell’altro sono contenuti 40 dipinti rappresentanti figure di entrambi i
sessi, di differente età, vestiti in differente modo, atteggiati in
diverse pose, per lo più senza armi. In questo periodo medici
esperti contribuirono allo studio e alla diffusione del qigong. Hua Tuo
(?-208 p.C.), un famoso medico della dinastia Han dell’Est (25-220), creò
una serie di esercizi di daoyin chiamata wuqinxi, il gioco dei 5 animali,
che imitava i movimenti della tigre, dell’orso, del cervo, della scimmia e
dell’uccello. |
Con la pratica regolare di questi esercizi egli
visse in salute sino a tarda età, finché l’imperatore lo condannò a morte.
Anche nel periodo seguente delle dinastie Jin dell’Ovest e Est, del Nord e del
Sud (265-589), il qigong ebbe ulteriori sviluppi nella pratica e nella teoria.
Ge Hong (281-341), famoso farmacista, diede un grande contributo nella
diffusione del qigong come pratica di rafforzamento dell’energia positiva
dell’uomo per la prevenzione delle malattie. Descrisse una grande varietà di
metodi, inclusi il rilassamento muscolare, tecniche di rilassamento mentale,
regolazione del respiro, automassaggio ed esercizi di daoyin, che imitavano i
movimenti degli animali. Tao Hongjing (456-536), famoso medico, fu il primo a
compilare un trattato esclusivamente di qigong. In esso ritroviamo la
descrizione di baduanjing/esercizi delle 8 sezioni di broccato e di liuzijue/formula
dei 6 caratteri, pratiche molto diffuse negli ultimi anni in Occidente. Durante
le dinastie Sui e Tang (581-907), il qigong entrò ufficialmente nella corte
imperiale come pratica terapeutica. Chao Yuanfang, medico di corte, pubblicò,
all’interno del trattato delle "Cause e Sintomi di Malattia" un
compendio di qigong terapeutico, contenente 213 semplici e pratici esercizi di
daoyin. Nel suo "Mille Prescrizioni per i casi di emergenza" Sun
Simiao (581-682), un famoso medico della dinastia Tang (618-907), parla non solo
della teoria e pratica tradizionale cinese dei metodi di qigong, ma anche del
massaggio terapeutico praticato dai buddisti.
Discussioni riguardo al qigong sono state trovate
in molti testi medici delle dinastie seguenti Song, Ming e Qing e proprio queste
ultime due vissero il massimo splendore della pratica non solo tra il popolo, ma
anche nei circoli medici. Già alla fine della dinastia Ring (1644-1911),
l’impero cinese, dopo un duro confronto con le potenze coloniali, si avvia verso
il declino, e con l’impero anche tutta la tradizione, compresa la medicina, va
scomparendo, fino alla messa al bando. La Medicina Tradizionale sopravvisse così
per un certo tempo solo in forma semi clandestina nelle campagne o nelle comunità
all’estero. Il partito comunista cinese, dopo una prima fase di ambiguità, dove
la Medicina Tradizionale veniva considerata eredità superstiziosa e feudale ma
al tempo stesso largamente diffusa fra il popolo, assunse nel 1948, con la
salita al potere, una linea favorevole al recupero di tutta la tradizione.
Attualmente in Cina il qigong è praticato nei parchi e nelle strade di molte
città da una popolazione di età media e avanzata. Dipartimenti di qigong e
massaggio sono presenti in alcuni ospedali, dove soprattutto i malati di
tumore vengono due volte al giorno invitati nei corridoi a praticare. I metodi
di Qi Gong sono numerosi, vari e i loro contenuti sono molto ricchi. Per
facilitare la comprensione e l’apprendimento, classifichiamo i diversi metodi
secondo le loro origini, le tecniche e posture specifiche, il contenuto e gli
obiettivi.
Distinzione
secondo SCUOLE DI
APPARTENENZA
- QI GONG TAOISTA
Il Qi Gong taoista è in stretto rapporto con la teoria della Medicina
Tradizionale Cinese. Alla base vi è l’obiettivo di "dominare il
cuore"; coltivare il carattere per prolungare la vita conservando l’energia
vera. Si insiste particolarmente sulla relazione tra l’Uomo e la Natura, sul
mistero della vita umana, nonchè sulla formazione del "Nei Dan"
(energia interna).
- QI GONG BUDDISTA
La parola chiave del Qi Gong buddista è "Vuoto". La sua pratica
conduce al cuore puro e limpido come è all’origine. L’obiettivo è distinguere
e dissipare le illusioni create dallo spirito, e di accedere allo stato di
"felicità originale". Rispetto al Qi Gong medico e taoista vi è
minore interesse all’esplorazione del segreto della vita umana.
- QI GONG del CONFUCIANESIMO
Il Qi Gong del Confucianesimo insiste sulla cultura del carattere e dello
spirito. Raccomanda di "temperare la volontà nella vita quotidiana" e
di eliminare le idee perverse per coltivare l’energia sana.
- QI GONG TERAPEUTICO
Il Qi Gong terapeutico è in strettissimo rapporto con la Medicina
Tradizionale Cinese di cui fa parte integrante. E’ basato su una corretta e
minuziosa osservazione delle reazioni dei meridiani e degli organi di fronte
alle attività energetiche. Questo approccio tiene conto delle funzioni dei
meridiani, dello Jin, del Qi, dello Shen, dei liquidi organici, del sangue e
degli organi. Alcuni metodi particolari, inoltre, sono stati sviluppati allo
scopo di guarire le malattie; essi diventano allora vere e proprie applicazioni
terapeutiche specifiche.
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- QI GONG
MARZIALE
Il Qi Gong marziale accorda importanza sia all’esercizio del Qi del
Dantian (Nei Dan - energia interna) sia a quello dei tendini, delle ossa e
della pelle (Wai Dan - energia esterna). Ha l’obiettivo di rafforzare il
corpo, soprattutto di aumentare la capacità di resistenza alle
aggressioni esterne (traumi o malattie), e l’emissione di Qi, di energia,
attraverso i propri colpi. Aumenta inoltre la capacità di concentrazione
degli atleti marziali.
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Distinzione
secondo POSIZIONI DI
ESECUZIONE
- "ZHAN GONG"
(tecniche in piedi)
Come indica il termine, queste tecniche si praticano in piedi, spesso con
l’aggiunta di alcuni movimenti degli arti superiori. Questa pratica è stata
concepita imitando gli alberi, che, radicati nella terra, non cessano di
crescere. Questa pratica è utile sia nel Qi Gong terapeutico che in quello
marziale, in quanto rafforza il corpo, ed in particolare le fasce di muscolatura
profonda, stimolando una circolazione del Qi in cui l’Uomo è il centro
dell’universo, il tramite che collega il Cielo e la Terra.
- "ZUO GONG" (tecniche
in posizione seduta)
La pratica in posizione seduta favorisce l’attivazione e l’accumulo di
energia vitale al fine di evitarne la dispersione. E’ possibile praticare in tre
diverse posizioni: seduti su una sedia, seduti a terra e in ginocchio (seduti
sui calcagni).
La posizione seduta è consigliata ai praticanti di costituzione debole, o
all’inizio della pratica del Qi Gong.
- "WO GONG" (tecniche
in posizione coricata)
La pratica del Qi Gong in questa posizione è particolarmente indicata ai
pazienti molto deboli, o con problemi agli arti inferiori. E’ possibile
praticare in posizione dorsale allungata o in posizione allungata laterale. E’
consigliato il Qi Gong da coricati anche come ausilio per conciliare il sonno o
per migliorare il risveglio. E’ da supporto anche per i casi di insonnia,
nevrastenia o ipertensione arteriosa.
- "XING GONG" (tecniche
in movimento)
Si praticare il Qi Gong anche in movimento. Il semplice armonizzare la
respirazione durante una passeggiata è Qi Gong in movimento. Questo tipo di Qi
Gong permette di stimolare contemporaneamente la circolazione del Qi e quella
del sangue. Il Tai Ji Quan, se privato dei suoi contenuti marziali, può essere
considerato una forma di Qi Gong in movimento. Questa pratica è consigliata in
molte terapie.
Distinzione secondo CARATTERE
STATICO o DINAMICO
-
"JING GONG" (Qi Gong statico)
Si tratta di metodi nel corso dei quali il praticante rimane totalmente
immobile. L’inizio coincide con l’esercizio dello Shen, cioè con l’esercizio
delle attività mentali. questa pratica insiste sulla visualizzazione interna,
sul controllo del pensiero e sul rilassamento. Durante la pratica statica la
corteccia cerebrale si trova in uno stato di tranquillità particolare e può
dunque beneficiare di un riposo sufficiente.
- "DONG GONG" (Qi Gong
dinamico)
Questo termine si applica ad un insieme di esercizi durante i quali il
praticante fa muovere costantemente il proprio corpo. Il metodo ha come base
teoria un antico adagio cinese che recita: "L’acqua corrente sarà
sempre chiara, e i cardini di una porta non saranno mai tarlati".
Questa pratica stimola sia la circolazione del Qi, sia del sangue, favorendo
l’apertura dei meridiani energetici e la dispersione delle energie e del sangue
stagnanti.
- QI GONG MISTO
Si tratta di metodi che combinano staticità e movimento nello stesso
esercizio. La base teorica è la ricerca dell’equilibrio tra Yin e Yang. Troppo
movimento nuocerebbe allo Yin, determinando un eccesso di yang; viceversa una
tranquillità eccessiva potrebbe nuocere allo Yang, determinando un eccesso di
Yin.
Distinzione
secondo CARATTERE
DURO o MORBIDO
- QI GONG DURO o ESTERNO (Wai
Dan)
Anche definito Qi Gong marziale. Questo metodo consiste nell’esercizio
dei tendini, delle ossa e della pelle, e internamente nell’esercizio dello
Jin, del Qi e dello Shen. L’esercizio del Qi Gong duro ricerca
principalmente il rafforzamento della condizione fisica e delle capacità
di autodifesa. La pratica prevede anche la pratica di esercizi molto
"duri".
- QI GONG DOLCE o
INTERNO (Nei Dan)
Conosciuto anche come Qi Gong morbido. Si tratta di metodi il cui
obiettivo consiste nel rafforzare la salute e aumentare la longevità e le
facoltà mentali. Si pratica cercando di ottenere un elevato livello di
rilassamento corporeo, cercando di armonizzare l’inspirazione e
l’espirazione. |

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Referenze
Chuen L.K.: Il Nuovo libro del qi
gong, Ed. Red/Studio Redazionale, Como, 2003.
Chuen
L.K.: Qi gong. Come aumentare l’energia vitale, Ed. Lyra Libri, Milano,
2000.
Jiwing-Ming Y.: Le radici del qigong
cinese, Ed. Mediterranee, Roma, 2003.
La Bella V.: Li Xiao Ming. Metodo
pratico di autoelevazione col qi gong tradizionale cinese, Ed. Erga, Genova,
1997.
Moiraghi C.. Qi Gong, Ed. Fabbri,
Milano, 2002.
Occhipinti E.: Il qigong. L’arte
cinese del respiro, Ed. Xenia, Milano, 1995.
Yuefang C.: I fondamenti del Qigong,
Ed. Astrolabio, Roma, 2001.
Indirizzo per chiarimenti
Rosa Brotzu
E-mail: amsarm@tin.it
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