Agopuntura e fitoterapia in corso di dismenorrea e nei disturbi della sfera sessuale femminile
Sono numerosi i lavori, nella letteratura indicizzata, sul trattamento in
agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese (MTC) delle più frequenti patologie
ginecologiche [1] [2]. Non soltanto le patologie disfunzionali, ma anche quelle
di natura infiammatoria si sono dimostrate responsive al trattamento con
agopuntura e piante medicinali, integrati con farmaci della medicina
scientifica [3]. La tradizione medica cinese ha riservato fin dalla più remota
antichità una particolare attenzione ai problemi ostetrici e ginecologici e
trattati completi sulla diagnosi ed la terapia di patologie femminili e gravidiche erano già presenti nel XV secolo [4], con redazione di note molto
interessanti ed acute sulle cause di malattia, desunti da testi ancora più
antichi [5] [6]. Sebbene gli studi più recenti abbiano riguardato principalmente
l’ostetricia [7] [8] [9], non sono mancate segnalazioni, anche italiane,
sull’efficacia dell’agopuntura in campo ginecologico e su problematiche di vario
tipo [10] [11] [12] [13]. Un’ampia revisione della letteratura clinica cinese,
vietnamita e francese condotta alla fine degli anni ’80, dimostra che
l’agopuntura, è efficace in corso d’algomenorree funzionali [14]. Un ampio
reportage relativo alla pratica clinica presso il Clinical Medical Hospital
College di Taichung (Taiwan), dimostra che, abbinando lagopuntura a piante
medicinali, è possibile trattare cisti ovariche, endometriosi, fibromi uterini,
con miglioramento non solo del dolore, ma anche dei cicli mestruali e clinico
più in generale [15]. In Italia, del tutto recentemente, sono stati proposti
semplici protocolli sia con associazione fra agopuntura e piante medicinali [16],
che con agopuntura semplice [17] nel trattamento preventivo del dolore mestruale.
Va qui ricordato che moltissime donne soffrono di dolori mestruali a carattere
ricorrente (dal 15% al 70% della popolazione generale), dolori per lo più crampiformi, in regione pelvica, accompagnati in misura variabile da nausea e
vomito, diarrea, gonfiore addominale e talvolta da cefalea. Questo insieme di
sintomi configura la dismenorrea, che si considera primaria, o fisiologica, se
non dipende da patologie dell’utero o degli annessi, da infiammazioni croniche
della pelvi o dell’intestino o da anomalie anatomiche congenite. Allo stato
attuale delle conoscenze, la patogenesi della dismenorrea primaria sembra far
capo alle prostaglandine, che si trovano in quantità aumentata nel fluido
mestruale delle donne affette. In particolare, durante la fase luteale
successiva all’ovulazione, il progesterone induce lo sfaldamento dell’endometrio
e quindi il rilascio degli acidi grassi accumulati nei fosfolipidi della
membrana cellulare, che vengono in gran parte convertiti in acido arachidonico;
si formano così nell’utero le prostaglandine e i leucotrieni che causano sia i
crampi sia i sintomi sistemici. Sono soprattutto le prostaglandine E2 e F2 alfa,
metaboliti dell’acido arachidonico prodotti dalle ciclossigenasi, a indurre
un’intensa e protratta contrazione del miometrio e una vasocostrizione che
aggrava il dolore con la componente ischemica. I sintomi sistemici sembrano
invece dovuti all’attività edemigena, vasocostrittrice e algogena sulle
terminazioni nervose dei leucotrieni della quarta serie, che sono i metaboliti
dell’acido arachidonico prodotti dalle lipossigenasi [18]. Il modello eziologico
descritto è la base razionale della terapia della dismenorrea, sia per quanto
riguarda i provvedimenti di efficacia dimostrata, sia per la ricerca di
interventi terapeutici non farmacologici ancora allo studio. Innanzitutto, è
requisito essenziale della dismenorrea primaria l’instaurarsi del ciclo
ovulatorio, tant’è che la sindrome difficilmente si manifesta prima che siano
trascorsi sei mesi dal menarca. Tra i farmaci più usati dalle pazienti
dismenorroiche si possono citare l’acido meclofenamico, il diclofenac, il
naprossene e l’ibuprofene, che è sicuramente il più studiato per questa
indicazione [19] [20]. Tuttavia va aggiunto che più del 10% delle pazienti con
dismenorrea primaria non risponde adeguatamente ai FANS [21]. Una efficace
alternativa è l’uso di combinazioni orali di tipo estro-progestinico. I
contraccettivi orali, inibendo l’ovulazione e la successiva fase luteale,
frenano effettivamente la produzione endometriale di prostaglandine e sono
pertanto una valida opzione terapeutica, specialmente per le donne che
desiderano al contempo prevenire una gravidanza. Qualsiasi pillola è efficace in
egual misura, ma occorre avvertire la paziente che il dolore potrebbe impiegare
fino a tre cicli per diminuire in modo sostanziale. Il contraccettivo orale,
però, è controindicato nelle donne che hanno malattie epatiche, patologie
vascolari o emicrania ricorrente. Esperti del settore, pertanto, consigliano,
nel caso di non risposta ai FANS, intolleranza agli stessi o impossibilità
d’impiego di estro-progestinici, delle terapie alternative. Quelle di maggiore
efficacia, a parte una dieta ricca di alimenti con alte concentrazioni di acidi
grassi omega-3 [*], in grado di normalizzare la sintesi di prostaglandine non
flogogene, sono ritenute [22]:
- agopuntura
- elettrostimolazione transcutanea delle terminazioni nervose (TENS)
- neuronectomia presacrale laparoscopica
- nitroglicerina transdermica
- supplementi in magnesio
- tiamina per bocca
La necessità di capire, secondo i canoni del pensiero scientifico occidentale,
gli effetti della stimolazione agopunturale ha prodotto una enorme mole di
lavori finalizzati ad approfondirne i fenomeni neurochimici e
neuroreflessologici [23] [24]. Inizialmente l’interpretazione scientifica
occidentale è stata di orientamento meccanicistico (teoria del riflesso nervoso
segmentario o plurisegmentario modulato a livello della Sostanza Reticolare e
con componenti talamo-corticali), in un secondo momento la ricerca si è
focalizzata su meccanismi di tipo neurochimico e, solo recentemente, in seguito
ai progressi sulle conoscenze di neuromodulatori, neurotrasmettitori ed
endorfine si è giunti alla concezione del Supersistema PNEI (Psico- Neuro-
Endocrino- Immunitario) [25]. Nel campo della dismenorrea l’agopuntura induce
effetto sedativo, con innalzamento anche indiretto della soglia del dolore, e
regolazione del tono simpatico vasoregolatore con riduzione dello stato
congestizio uterino [26]. Per quanto concerne la fitoterapia, varie piante
medicinali datate di azione ticolitica ed analgesica sono utili in corso di
dismenorrea [27]. Secondo la nostra esperienza una buona formulazione deve
contenere Rubus, che regolarizza gli ormoni sessuali ipofisari, Ribes nigrum con
azione antiflogistica, Arpaghophytum probumbens antiflogistico e analgesico,
Camomilla, miorilassante e sedativa, Spirea ed Ulmaria che sono analgesici,
Surbus domestica decongestionante [28]. Fra le piante cinesi è molto usata la Coridalys ambigua (Yan Hu Suo) contenente deidrocoridalina, alcaloide ad azione
sedativa ed analgesica centrale (blocco dei recettori dopaminergici), con
elevato indice terapeutico [29]. Nel caso di dismenorrea ed edema ciclico
idiomatico una formulazione definiti Xiao Yao San, a base di Bleupurum, Citris
reticolata ed arantium, Cyperus rotundus, Lygusticum walichii, Pania alba e
Glycirriza, si rivela di grande utilità e priva di effetti collaterali [30]. Per
quanto riguarda le problematiche sessuali, la maggior parte dei disturbi
femminili (frigidità, dispareunia e vaginismo), sono su base psicologica (ansia,
epressione), va vanno, in ogni caso, escluse cause organiche o iatrogene
come [31]:
Cause neurologiche:
- sclerosi multipla
- sclerosi laterale amiotrofica
- tabe dorsale
- siringomielia
- neuriti e neuropotie
- discopatia lombare

- paraplegia
- mieliti
B) Cause chirurgiche
- chirurgia addomino-pelvico-perineale
- chirurgia aorto-iliaca
- simpaticectomia toraco-lombare
- linfoadenectomia retroperitoneale
C) Cause vascolari
- angina
- infarto
- ipertensione grave
- microangiopatia diabetica
D) Cause endocrine e metaboliche
- ipogonadismi primitivi e secondari
- endocrinopatie extragonadiche
- diabete
E) Farmaci
- antidepressivi serotoninergici e inibitori delle MAO
- sedativi
- alcool
- narcotici
- progestinici
- bloccanti alfa-adrenergici
Questa ultima classe ha azione negativa sullorgasmo dipendentemente dalle dosi
utilizzate e, in genere, questi farmaci interferiscono anche con il desiderio
sessuale. Sebbene molto pudica e riservata la civiltà cinese tradizionale si è
occupata degi aspetti emotivi, psicologici e medici connessi con la
sessualità [32]. Il testo più citato dai grandi medici del passato (Sun Si-miao
lo cita nel Qian Jin Yi Fang del 682 d.C.) è il Su Nu Jing, che è inserito nel
cosidetto Da Zang ("Tesoro del Taoismo"), collezione di tutti i testi impiegati
dali adepti nel cammino di perfezionamento [33]. I punti di agopuntura e le
formule erboristiche variano da caso a caso e vanno adattati alle condizioni
della paziente. Soprattutto nel calo del desiderio ed in alcune forme di
vaginismo si ottengono ragguardevoli risultati. Soprattutto i punti dei
Meridiani di Cuore e Ministro di Cuore sono di grande utilità [34]. Unampia
ricerca italiana pubblicata nel 1999 dimostra che lagopuntura e lerboristeria
tradizionale cinese sono efficaci nei disturbi della sfera sessuali in circa il
65% dei casi [35]. La frigidità e limpotenza psicogena sembrano essere le forme
più responsive. Alcuni frequenti disturbi sessuali femminili (vaginismo,
dispaurenia) su sfondo psicosomatico, si possono giovare d’interventi congiunti
di tipo agopunturistico e psicologico [36]. Esiste inoltre la possibilità di
convertire le informazioni tradizionali cinesi in campo fitoterapico con erbe
occidentali, ovvero di impiegare le nostre erbe autoctone secondo la definizione
di sapore e natura della tradizione orientale [37] [38] [39] [40] [41]. Alcune
osservazioni, solo iniziali ma molto interessanti, riguardano il trattamento
dell’eccessivo desiderio sessuale, un tempo definito “ninfomania”. Per la
medicina accademica è più una parassessualità che una vera ipersesualità, che
nasconde insicurezza e frigidità (al pari della satiriasi maschile) [42]. Può
essere un segno precoce di varie forme psicotiche (sindrome maniaco depressiva
bipolare, schizofrenia) e, in certi casi, indotta dalluso di droghe e farmaci
eccitanti o psicodislettici [43]. Va qui definito, in breve, il desiderio
sessuale ed i parametri bio-psico-sociali che lo condizionano. Si tratta di un
comportamento che ha una modulazione nellarco di tutta la vita di un individuo.
Ne qualifica lintensità delle relazioni. Interferisce con il suo benessere o
malessere psicologico, quando non direttamente con lorganizzazione di tratti o
di strutture psicopatologiche. Sul piano biologico, lo studio del comportamento
sessuale ha seguito quello delle indagini neurofisiologiche, a partire dai
lavori di Papez sul "cervello limbico", deputato a raccogliere e ad elaborare le
emozioni con il contributo di altre strutture cerebrali, in particolare della
neocorteccia. Un campo di indagine più attuale si riferisce al substrato
neurochimico e neuroendocrino della sessualità [44]. Lattività sessuale,
infatti, deve essere considerata come lespressione finale di un meccanismo in
cui sono coinvolti molti organi e apparati, date le complesse relazioni tra
sistema nervoso centrale, sistema nervoso autonomo, sistema endocrino, sistema
nervoso periferico e organi genitali. Le ricerche sulla neurotrasmissione hanno
dimostrato che i neurotrasmettitori maggiormente coinvolti nella sessualità sono
la dopamina (con funzione stimolante) e la serotonina (con funzione inibente).
Le connessioni tra i neurotrasmettitori e gli ormoni, in particolare quelli
ipofisari e ipotalamici, influenzano il comportamento sessuale grazie ai loro "releasing
factors":
- GnRH, che libera FSH e LH a livello ipofisario,
- ACTH e sistema degli oppioidi endogeni.
Ad esempio, sono stati condotti studi sugli animali che hanno permesso di
ipotizzare che la fase di refrattarietà sessuale, seguente ad una risposta
orgasmica, dipenda dalle encefaline prodotte durante lorgasmo, o per loro
azione diretta o per inibizione del release della dopamina. Ultimo anello della
catena del sistema neuroendocrino sono gli ormoni periferici, rappresentati
dagli steroidi sessuali. Essi agiscono sulla differenziazione sessuale
dellencefalo durante la vita fetale, danno il via al periodo della pubertà e,
in generale, hanno un ruolo primario nel regolare il comportamento sessuale. In
particolare, è il testosterone che regola lattività sessuale maschile, mentre
gli estrogeni prevalgono nella regolazione di quella femminile [45]. Tuttavia,
come già evidente in ricerche di più di trenta anni [46], losservazione dei
complessi meccanismi biologici che definiscono il comportamento sessuale e che
determinano la risposta sessuale non dà ragione, di per sé, della multifattorialità che determina questo comportamento. Sono coinvolti infatti
anche fattori di ordine psicologico, psicodimanico e cognitivo, oltre a quelli
etici, normativi e al contesto socioculturale. A partire dai primi anni di vita,
gli impulsi sessuali trovano una specifica e speciale manifestazione seguendo,
secondo la teoria freudiana, quel percorso che si articola nel passaggio
attraverso le fasi dello sviluppo psicosessuale del bambino: orale, anale e
fallica. Cè una stretta correlazione tra sviluppo degli istinti, educazione e
formazione della personalità. Per questo, le prime espressioni ed esperienze
sessuali del bambino concorrono alla formazione del comportamento e della
struttura della personalità quale si sviluppa nelladolescente prima e
nelladulto poi. Il comportamento sessuale riconosce quindi nella relazione il
suo referente primario. E questo il luogo della comunicazione, ma è anche il
rivelatore di pulsioni interiori, di conflitti, di desideri e di slanci verso
gli obiettivi desiderati. Questo percorso psicodinamico deve poi confrontarsi
con le vicende sociali e culturali. Ad esempio, dopo un periodo nel quale la
sessualità è stata proiettata verso una maggiore liberalizzazione, lavvento
dellAIDS ha indotto a comportamenti di segno opposto, sotto la norma del sesso
sicuro o dellastinenza. In questa dimensione, levoluzione psicologica del
comportamento sessuale si trova a fare i conti con esigenze di tutela della
salute e con la necessità di modificare lindirizzo di pulsioni e di desideri.
Tuttavia, anche in questo caso, la buona evoluzione del rapporto con la
sessualità permetterà di adeguarsi alle cautele senza mortificarne le qualità
più vive: comunicazione, intimità e anche piacere [47]. Che nella ninfomania vi
sia una autentica ipo-sessualità è dimostrato dal fatto che, in molte donne con
questa tendenza, vi è un persistente o ricorrente ritardo o assenza,
dellorgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale. A questo proposito,
la sessuologa americana Zussman, negli anni 80, sosteneva che nessuna donna è
anorgasmica. Coloro che non riescono a raggiungere lorgasmo hanno avuto la
sventura, diceva, di trovare un cattivo "giardiniere", non in grado di
sollecitare ciò che sarebbe stato possibile. Non è certo solo questa la causa
dellanorgasmia, anche se un tale aspetto non è mai da sottovalutare [48]. Alcuni
anni fa35 avevamo interpretato la forma (di cui non vi è traccia nei classici
cinesi), ad un eccesso relativo di calore pelvico ed ad una turba caratteriopatica con problemi di comunicazione e pertanto immaginato il seguente
schema di trattamento:
· BL 38 (Fu Xi): secondo lo Zhen Jiu Jia Yi Jing ed il Da Cheng libera il calore
accumulato a livello pelvico.
· LR 12 (Ji Mai): secondo Wan Bing ed il Qian Jin Yao Fan agisce sui genitali e
la genitalità. Secondo Kespì puo’ considersi una sorta di secondo Luo del
Ganjing destinato ala fusione attraverso i genitali.
· St 29 (Gui Lai): già visto sopra. Controlla l’espressione sessuale sia
maschile che femminile. Secondo i testi ginecologici moderni con i punti CV 3 e
4 , SP 6 e BL 23 tratta tutte le affezioni genitali femminili.
Lo Zhen Jiu Xue
Jian Bian e lo Shanghai Zhen Jiu Xue lo considerano punto centrale della
sessualità. Il suo secondo nome (Xi Xue) ce ne indica l’importante ruolo di
comunicazione (Xue Grotta Comunicazione fra interno ed esterno).
Inoltre l’ipereccitabilità (intesa come gioia patologica) può condurre a fasi di
ninfomania da eccesso di Fuoco del Cuore e con lesione principale dello spirito
Po. In queste condizioni (forme psicotiche e maniacali) raccomandavamo di
trattare [49]:
· BL 42: per agire sul Po
· CV 14: per agire sul Cuore Centro e sulla Shen
· PC 3: per ridurre il Fuoco del Cuore
· ST 40; LI 5-7: che curano gli stati di estrema agitazione anche
psicotico-maniacale.
Ma lo schema, impiegato in una decina di casi nel corso di sei anni, non si è
mai rivelato efficace. Più di recente (in due osservazioni), abbiamo impiegato
la puntura auricolare a permanenza del punto fra lobo e radice dell’elice, sul
foglietto posteriore, ed il massaggio (settimanale), con “bastoncini di vetro”
dell’area auricolare del trago (faccia interna) [50], unitamente alla formula
(che calma lo Shen e rinforza lo Yin di Cuore e Rene, riducendo il Fuoco), Tian
Wang Bu Xin Dan [51], con risultati indubbiamente migliori.
Autori: Rosa Brotzu, Maurizio Corradin, Tiziana D’Onofrio, Carlo Di Stanislao
Indirizzo per chiarimenti:
A.M.S.A.
E-mail: amsaaq@tin.it
Note:
[*] Incrementando l’apporto alimentare di acidi grassi omega 3 (presenti
soprattutto nel pesce), si indurrebbe una competizione con gli omega 6, con il
risultato di favorire la sintesi di prostaglandine E3 e leucotrieni A6, che sono
biologicamente meno potenti.
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