Afte ed aftosi: diagnosi e terapia
Le ulcerazioni della bocca possono essere distinte in 4 gruppi[1]:
ulcerazioni ricorrenti, ulcerazioni persistenti, singoli episodi ulcerativi e
singole ulcerazioni persistenti. La stomatite aftosa ricorrente interessa fino
al 10% della popolazione adulta. L’ulcerazione ricorrente della bocca comprende
non solo le 3 principali stomatiti aftose ricorrenti, ma anche la sindrome di
Behcet e l’eritema multiforme.
L’ulcerazione persistente comprende invece[2]:
1 ) condizioni dermatologiche come pemfigoide , pemfigo ed il lichen planus
ulcerativo ;
2 ) condizioni gastrointestinali come la malattia di Crohn e la colite
ulcerativa;
3) alterazioni ematologiche, come le carenze ematologiche e le anemie.
Per afta (aptein = bruciare) si intende una ulcerazione dolorosa
superficiale, isolata, a carico delle mucose, caratterizzata da una perdita di
sostanza tondeggiante od ovalare di piccole dimensioni (da 1 mm a 1-2 cm). La
manifestazione ha carattere sporadico (talora recidivante ma con intervallo
libero superiore ai 2 mesi) con risoluzione dellepisodio in una settimana circa
(fino a 4-5 sett.)[3]. La stomatite afosa ricorrente (SAR) è una condizione
caratterizzata da eruzione di afte con carattere recidivante (intervallo libero
inferiore ai 2 mesi) più o meno a poussées, o subentrante, con risoluzione del
singolo elemento in 1 o meno frequentemente più settimane[4]. In base alle
dimensioni delle ulcerazioni si distinguono alcune varietà cliniche[5] (Foto
1-4):
- Afta/SAR minor, la forma clinicamente più frequente (>80 % dei
casi): con lesioni del diametro di 5 mm circa, in numero da 1 a 10 e guarigione
in 10 gg senza esiti cicatriziali.
- Afta/SAR major, rappresenta il quadro più grave. Clinicamente si
manifestano anche iperproduzione salivare (scialorrea), difficoltà di
alimentazione (disfagia), alito pesante (alitosi), ingrossamento dei linfonodi
del collo (reazione linfoghiandolare satellite) e talora compromissione dello
stato generale (malessere, talora febbricola, ecc). Forme particolarmente gravi
di aftosi sono le afte giganti di Sutton e la periadenite mucosa necrotica
ricorrente.
- Afta/SAR erpetiforme è caratterizzata da lesioni estremamente
dolorose. Talora c’è febbre. Costituiscono il tipo meno comune. Le lesioni sono
rappresentate da numerosi piccoli elementi di pochi mm di diametro, più spesso
raggruppati (talvolta confluenti).
In questa forma si nota una netta predilezione per il sesso femminile (5:1),
normalmente dopo la 3° decade.
Le forme descritte possono anche coesistere nello stesso paziente in momenti
diversi (stadi evolutivi della un’unica patologia)[6].
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Lungi dall’essere di origine virale la SAR è una condizione vasculitica,
forse autoimmunitaria, a volte legate a malattie generali[7] e con varietà
cliniche bifocali (afosi genitale di Lipschutz) o generalizzate e mortali
(sindrome di Bechet)[8]. Non esistono terapie di provocata e costante efficacia,
a parte gli steroidi tipici in fase acuta ulcerativa. L’impiego di
alfa-interferone e pentossifillina ha dato luogo a risultati contraddittori.
Risultati alterni si sono ottenuti anche impigando FANS (ketoprofene) e
disinfettanti locali (cloeroexidina). Alcuni AA consigliano di usare
combinazioni di antistaminico (clorfeniramina) ed antiacidi (idrossido di
alluminio e magnesio), soprattutto nelle SAR con dispepsia[9]. Alcuni AA hanno
consigliato l’impiego di tetracicline, ma i risultati non sono confortanti.
L’eliminazione di cibi piccanti o troppo grassi riduce il numero di
recidive[10]. Abbiamo potuto osservare, in due distinti pazienti adulti, affetti
da bruxismo e SAR, un miglioramento del quadro ulcerativo dopo trattamento con
agopuntura. Il trattamento ha riguardato il Meridiano detto dello Stomaco (Foto
5), molto correlato al cavo orale e all’articolazione temporo-mandibolare e
quello detto della Vescica Biliare (Foto 6), in relazione con lo stato di
tensione muscolare[11] [12] [13] [14]
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Autori: Carlo
Di Stanislao, Giovanni Bologna, Giovanni Flati,
Francesco De Angelis,
Giorgio Donati
Indirizzo per chiarimenti
Carlo Di Stanislao
E-mail: dermoaq@libero.it
Bibliografia
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[2] Challacombe S.: Oral sores, Clin Exp Dermatol 2002; 27 : 328-337
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1998;65(5-6):383-387.
[4] Rogers R.S. 3rd: Recurrent aphthous stomatitis: clinical characteristics and
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[5] Woo S.B., Sonis S.T.: Recurrent aphthous ulcers: a review of diagnosis and
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[6] Rogers R.S. 3rd.: Common lesions of the oral mucosa. A guide to diseases of
the lips, cheeks, tongue, and gingivae, Postgrad Med, 1992;91(6):141-148,
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[8] Ficarra G.: Manuale di patologia e medicina orale, Ed. Mc Graw-Hill, Milano,
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[9] AAVV: Patologia orale. Correlazioni cliniche e patologiche, Ed. Delfino
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[10] Bologna M., Di Stanislao C., Corradin M. et al.: Dietetica Medica
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[11] Zang E.: Chinese Acupuncture and Moxibustion, Shanghai Publishing House,
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[12] Doglia F.: Atlante pratico di agopuntura, Ed. CEA, Milano, 2002.
[13] Montanari R., De Berardinis D.: Il Calore in Medicina Cinese, La Mandorla
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[14] Konopacki D.: Punti di Agopuntura con determinazione dei Tronchi e dei
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