Agopuntura e fitoterapia nella cura della dismenorrea e dei disturbi della sfera sessuale femminile
Autori: Rosa Brotzu, Maurizio Corradin, Tiziana D’Onofrio, Carlo Di
Stanislao1
“La bellezza è un bene fragile. Fragile la donna,
depositaria di quel bene”
Ovidio
Sono numerosi i lavori, nella letteratura indicizzata, sul trattamento in
agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese (MTC) delle più frequenti patologie
ginecologiche2 3. Non soltanto le patologie disfunzionali,
ma anche quelle di natura infiammatoria si sono dimostrate responsive al
trattamento con agopuntura e piante medicinali, integrati con farmaci della
medicina scientifica4.
La tradizione medica cinese ha riservato fin
dalla più remota antichità una particolare attenzione ai problemi ostetrici e
ginecologici e trattati completi sulla diagnosi ed la terapia di patologie
femminili e gravidiche erano già presenti nel XV secolo5, con
redazione di note molto interessanti ed acute sulle cause di malattia, desunti
da testi ancora più antichi6 7. Sebbene gli studi più
recenti abbiano riguardato principalmente l’ostetricia8 9
10, non sono mancate segnalazioni, anche italiane, sull’efficacia
dell’agopuntura in campo ginecologico e su problematiche di vario tipo11
12 13 14.
Un’ampia revisione della letteratura
clinica cinese, vietnamita e francese condotta alla fine degli anni ’80,
dimostra che l’agopuntura, è efficace in corso d’algomenorree funzionali15.
Un ampio reportage relativo alla pratica clinica presso il Clinical Medical
Hospital College di Taichung (Taiwan), dimostra che, abbinando l’agopuntura a
piante medicinali, è possibile trattare cisti ovariche, endometriosi, fibromi
uterini, con miglioramento non solo del dolore, ma anche dei cicli mestruali e
clinico più in generale16. In Italia, del tutto recentemente, sono
stati proposti semplici protocolli sia con associazione fra agopuntura e piante
medicinali17, che con agopuntura semplice18 nel
trattamento preventivo del dolore mestruale.
Va qui ricordato che moltissime
donne soffrono di dolori mestruali a carattere ricorrente (dal 15% al 70% della
popolazione generale), dolori per lo più crampiformi, in regione pelvica,
accompagnati in misura variabile da nausea e vomito, diarrea, gonfiore
addominale e talvolta da cefalea. Questo insieme di sintomi configura la
dismenorrea, che si considera primaria, o fisiologica, se non dipende da
patologie dell’utero o degli annessi, da infiammazioni croniche della pelvi o
dell’intestino o da anomalie anatomiche congenite. Allo stato attuale delle
conoscenze, la patogenesi della dismenorrea primaria sembra far capo alle
prostaglandine, che si trovano in quantità aumentata nel fluido mestruale delle
donne affette. In particolare, durante la fase luteale successiva
all’ovulazione, il progesterone induce lo sfaldamento dell’endometrio e quindi
il rilascio degli acidi grassi accumulati nei fosfolipidi della membrana
cellulare, che vengono in gran parte convertiti in acido arachidonico; si
formano così nell’utero le prostaglandine e i leucotrieni che causano sia i
crampi sia i sintomi sistemici. Sono soprattutto le prostaglandine E2 e F2 alfa,
metaboliti dell’acido arachidonico prodotti dalle ciclossigenasi, a indurre
un’intensa e protratta contrazione del miometrio e una vasocostrizione che
aggrava il dolore con la componente ischemica. I sintomi sistemici sembrano
invece dovuti all’attività edemigena, vasocostrittrice e algogena sulle
terminazioni nervose dei leucotrieni della quarta serie, che sono i metaboliti
dell’acido arachidonico prodotti dalle lipossigenasi19.
Il modello eziologico descritto è la base razionale della terapia della dismenorrea, sia
per quanto riguarda i provvedimenti di efficacia dimostrata, sia per la ricerca
di interventi terapeutici non farmacologici ancora allo studio. Innanzitutto, è
requisito essenziale della dismenorrea primaria l’instaurarsi del ciclo
ovulatorio, tant’è che la sindrome difficilmente si manifesta prima che siano
trascorsi sei mesi dal menarca. Tra i farmaci più usati dalle pazienti
dismenorroiche si possono citare l’acido meclofenamico, il diclofenac, il
naprossene e l’ibuprofene, che è sicuramente il più studiato per questa
indicazione20 21. Tuttavia va aggiunto che più del 10% delle pazienti
con dismenorrea primaria non risponde adeguatamente ai FANS22.
Una
efficace alternativa è l’uso di combinazioni orali di tipo estro-progestinico. I
contraccettivi orali, inibendo l’ovulazione e la successiva fase luteale,
frenano effettivamente la produzione endometriale di prostaglandine e sono
pertanto una valida opzione terapeutica, specialmente per le donne che
desiderano al contempo prevenire una gravidanza. Qualsiasi pillola è efficace in
egual misura, ma occorre avvertire la paziente che il dolore potrebbe impiegare
fino a tre cicli per diminuire in modo sostanziale. Il contraccettivo orale,
però, è controindicato nelle donne che hanno malattie epatiche, patologie
vascolari o emicrania ricorrente. Esperti del settore, pertanto, consigliano,
nel caso di non risposta ai FANS, intolleranza agli stessi o impossibilità
d’impiego di estro-progestinici, delle terapie alternative. Quelle di maggiore
efficacia, a parte una dieta ricca di alimenti con alte concentrazioni di acidi
grassi omega-323, in grado di normalizzare la sintesi di
prostaglandine non flogogene, sono ritenute24:
- agopuntura
- elettrostimolazione transcutanea delle terminazioni nervose (TENS)
- neuronectomia presacrale laparoscopica
- nitroglicerina transdermica
- supplementi in magnesio
- tiamina per bocca
La necessità di capire, secondo i canoni del pensiero scientifico occidentale,
gli effetti della stimolazione agopunturale ha prodotto una enorme mole di
lavori finalizzati ad approfondirne i fenomeni neurochimici e
neuroreflessologici25 26. Inizialmente l’interpretazione scientifica
occidentale è stata di orientamento meccanicistico (teoria del riflesso nervoso
segmentario o plurisegmentario modulato a livello della Sostanza Reticolare e
con componenti talamo-corticali), in un secondo momento la ricerca si è
focalizzata su meccanismi di tipo neurochimico e, solo recentemente, in seguito
ai progressi sulle conoscenze di neuromodulatori, neurotrasmettitori ed
endorfine si è giunti alla concezione del Supersistema PNEI (Psico- Neuro-
Endocrino- Immunitario)27.

Nel campo della dismenorrea l’agopuntura
induce effetto sedativo, con innalzamento anche indiretto della soglia del
dolore, e regolazione del tono simpatico vasoregolatore con riduzione dello
stato congestizio uterino28. Per quanto concerne la fitoterapia,
varie piante medicinali datate di azione ticolitica ed analgesica sono utili in
corso di dismenorrea29. Secondo la nostra esperienza una buona
formulazione deve contenere Rubus, che regolarizza gli ormoni sessuali
ipofisari, Ribes nigrum con azione antiflogistica, Arpaghophytum probumbens
antiflogistico e analgesico, Camomilla, miorilassante e sedativa, Spirea ed
Ulmaria che sono analgesici, Surbus domestica decongestionante30. Fra
le piante cinesi è molto usata la Coridalys ambigua (Yan Hu Suo) contenente
deidrocoridalina, alcaloide ad azione sedativa ed analgesica centrale (blocco
dei recettori dopaminergici), con elevato indice terapeutico31. Nel
caso di dismenorrea ed edema ciclico idiomatico una formulazione definiti Xiao
Yao San, a base di Bleupurum, Citris reticolata ed arantium, Cyperus rotundus,
Lygusticum walichii, Pania alba e Glycirriza, si relava di grande utilità e
priva di effetti collaterali32. Per quanto riguarda le problematiche
sessuali, la maggior parte dei disturbi femminili (frigidità, dispareunia e
vaginismo), sono su base psicologica (ansia, epressione), va vanno, in ogni
caso, escluse cause organiche o iatrogene come33:
A) Cause neurologiche
- sclerosi multipla
- sclerosi laterale amiotrofica
- tabe dorsale
- siringomielia
- neuriti e neuropotie
- discopatia lombare
- paraplegia
- mieliti
B) Cause chirurgiche
- chirurgia addomino-pelvico-perineale
- chirurgia aorto-iliaca
- simpaticectomia toraco-lombare
- linfoadenectomia retroperitoneale
C) Cause vascolari
- angina
- infarto
- ipertensione grave
- microangiopatia diabetica
D) Cause endocrine e metaboliche
- ipogonadismi primitivi e secondari
- endocrinopatie extragonadiche
- diabete
F) Farmaci
- antidepressivi serotoninergici e inibitori delle MAO
- sedativi
- alcool
- narcotici
- progestinici
- bloccanti alfa-adrenergici
Questa ultima classe ha azione negativa sull’orgasmo dipendentemente dalle dosi
utilizzate e, in genere, questi farmaci interferiscono anche con il desiderio
sessuale. Sebbene molto pudica e riservata la civiltà cinese tradizionale si è
occupata degli aspetti emotivi, psicologici e medici connessi con la sessualità34.
Il testo più citato dai grandi medici del passato (Sun Si-miao lo cita nel Qian
Jin Yi Fang del 682 d.C.) è il Su Nu Jing, che è inserito nel cosidetto Da Zang
("Tesoro del Taoismo"), collezione di tutti i testi impiegati dagli adepti nel
cammino di perfezionamento35.
I punti di agopuntura e le formule erboristiche variano da caso a caso e vanno adattati alle condizioni della
paziente. Soprattutto nel calo del desiderio ed in alcune forme di vaginismo si
ottengono ragguardevoli risultati. Soprattutto i punti dei Meridiani di Cuore e
Ministro di Cuore sono di grande utilità36. Un’ampia ricerca italiana
pubblicata nel 1999 dimostra che l’agopuntura e l’erboristeria tradizionale
cinese sono efficaci nei disturbi della sfera sessuali in circa il 65% dei casi37.
La frigidità e l’impotenza psicogena sembrano essere le forme più responsive.
Alcuni frequenti disturbi sessuali femminili (vaginismo, dispaurenia) su sfondo
psicosomatico, si possono giovare d’interventi congiunti di tipo agopunturistico
e psicologico38.
Esiste inoltre la possibilità di convertire le
informazioni tradizionali cinesi in campo fitoterapico con erbe occidentali,
ovvero di impiegare le nostre erbe autoctone secondo la definizione di sapore e
natura della tradizione orientale39 40 41 42 43. Alcune osservazioni,
solo iniziali ma molto interessanti, riguardano il trattamento dell’eccessivo
desiderio sessuale, un tempo definito “ninfomania”. Per la medicina accademica è
più una parassessualità che una vera ipersesualità, che nasconde insicurezza e
frigidità (al pari della satiriasi maschile)44. Può essere un segno
precoce di varie forme psicotiche (sindrome maniaco depressiva bipolare,
schizofrenia) e, in certi casi, indotta dall’uso di droghe e farmaci eccitanti o
psicodislettici45.
Va qui definito, in breve, il desiderio sessuale
ed i parametri bio-psico-sociali che lo condizionano. Si tratta di un
comportamento che ha una modulazione nell’arco di tutta la vita di un individuo.
Ne qualifica l’intensità delle relazioni. Interferisce con il suo benessere o
malessere psicologico, quando non direttamente con l’organizzazione di tratti o
di strutture psicopatologiche. Sul piano biologico, lo studio del comportamento
sessuale ha seguito quello delle indagini neurofisiologiche, a partire dai
lavori di Papez sul "cervello limbico", deputato a raccogliere e ad elaborare le
emozioni con il contributo di altre strutture cerebrali, in particolare della
neocorteccia.
Un campo di indagine più attuale si riferisce al substrato neurochimico e neuroendocrino della sessualità46. L’attività
sessuale, infatti, deve essere considerata come l’espressione finale di un
meccanismo in cui sono coinvolti molti organi e apparati, date le complesse
relazioni tra sistema nervoso centrale, sistema nervoso autonomo, sistema
endocrino, sistema nervoso periferico e organi genitali. Le ricerche sulla
neurotrasmissione hanno dimostrato che i neurotrasmettitori maggiormente
coinvolti nella sessualità sono la dopamina (con funzione stimolante) e la
serotonina (con funzione inibente). Le connessioni tra i neurotrasmettitori e
gli ormoni, in particolare quelli ipofisari e ipotalamici, influenzano il
comportamento sessuale grazie ai loro "releasing factors":
- GnRH, che libera FSH e LH a livello ipofisario,
- ACTH e sistema degli oppioidi endogeni.
Ad esempio, sono stati condotti studi sugli animali che hanno permesso di
ipotizzare che la fase di refrattarietà sessuale, seguente ad una risposta
orgasmica, dipenda dalle encefaline prodotte durante l’orgasmo, o per loro
azione diretta o per inibizione del release della dopamina. Ultimo anello della
catena del sistema neuroendocrino sono gli ormoni periferici, rappresentati
dagli steroidi sessuali. Essi agiscono sulla differenziazione sessuale
dell’encefalo durante la vita fetale, danno il via al periodo della pubertà e,
in generale, hanno un ruolo primario nel regolare il comportamento sessuale. In
particolare, è il testosterone che regola l’attività sessuale maschile, mentre
gli estrogeni prevalgono nella regolazione di quella femminile47.
Tuttavia, come già evidente in ricerche di più di trenta anni48,
l’osservazione dei complessi meccanismi biologici che definiscono il
comportamento sessuale e che determinano la risposta sessuale non dà ragione, di
per sé, della multifattorialità che determina questo comportamento. Sono
coinvolti infatti anche fattori di ordine psicologico, psicodimanico e
cognitivo, oltre a quelli etici, normativi e al contesto socioculturale.
A
partire dai primi anni di vita, gli impulsi sessuali trovano una specifica e
speciale manifestazione seguendo, secondo la teoria freudiana, quel percorso che
si articola nel passaggio attraverso le fasi dello sviluppo psicosessuale del
bambino: orale, anale e fallica. C’è una stretta correlazione tra sviluppo degli
istinti, educazione e formazione della personalità. Per questo, le prime
espressioni ed esperienze sessuali del bambino concorrono alla formazione del
comportamento e della struttura della personalità quale si sviluppa
nell’adolescente prima e nell’adulto poi. Il comportamento sessuale riconosce
quindi nella relazione il suo referente primario. E’ questo il luogo della
comunicazione, ma è anche il rivelatore di pulsioni interiori, di conflitti, di
desideri e di slanci verso gli obiettivi desiderati.
Questo percorso psicodinamico deve poi confrontarsi con le vicende sociali e culturali. Ad
esempio, dopo un periodo nel quale la sessualità è stata proiettata verso una
maggiore liberalizzazione, l’avvento dell’AIDS ha indotto a comportamenti di
segno opposto, sotto la norma del sesso sicuro o dell’astinenza. In questa
dimensione, l’evoluzione psicologica del comportamento sessuale si trova a fare
i conti con esigenze di tutela della salute e con la necessità di modificare
l’indirizzo di pulsioni e di desideri. Tuttavia, anche in questo caso, la buona
evoluzione del rapporto con la sessualità permetterà di adeguarsi alle cautele
senza mortificarne le qualità più vive: comunicazione, intimità e anche piacere49.
Che nella ninfomania vi sia una autentica ipo-sessualità è dimostrato dal fatto
che, in molte donne con questa tendenza, vi è un persistente o ricorrente
ritardo o assenza, dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale. A
questo proposito, la sessuologa americana Zussman, negli anni 80, sosteneva che
nessuna donna è anorgasmica. Coloro che non riescono a raggiungere l’orgasmo
hanno avuto la sventura, diceva, di trovare un cattivo "giardiniere", non in
grado di sollecitare ciò che sarebbe stato possibile. Non è certo solo questa la
causa dell’anorgasmia, anche se un tale aspetto non è mai da sottovalutare50.
Alcuni anni fa avevamo interpretato la forma (di cui non vi è traccia nei
classici cinesi), ad un eccesso relativo di calore pelvico ed ad una turba
caratteriopatica con problemi di comunicazione e pertanto immaginato il seguente
schema di trattamento:
- BL 38 (Fu Xi): secondo lo Zhen Jiu Jia Yi Jing ed il Da Cheng libera il calore
accumulato a livello pelvico.
- LR 12 (Ji Mai): secondo Wan Bing ed il Qian Jin Yao Fan agisce sui genitali e
la genitalità. Secondo Kespì puo’ considersi una sorta di secondo Luo del
Ganjing destinato ala fusione attraverso i genitali.
- St 29 (Gui Lai): già visto sopra. Controlla l’espressione sessuale sia
maschile che femminile. Secondo i testi ginecologici moderni con i punti CV 3 e
4 , SP 6 e BL 23 tratta tutte le affezioni genitali femminili. Lo Zhen Jiu Xue
Jian Bian e lo Shanghai Zhen Jiu Xue lo consideraro punto centrale della
sessualità. Il suo secondo nome (Xi Xue) ce ne indica l’iSPortante ruolo di
comunicazione (Xue → Grotta
→ Comunicazione fra interno ed esterno).
Inoltre l’ipereccitabilità (intesa come gioia patologica) può condurre a fasi di
ninfomania da eccesso di Fuoco del Cuore e con lesione principale dello spirito
Po. In queste condizioni (forme psicotiche e maniacali) raccomandavamo di
trattare51:
- BL 42: per agire sul Po
- CV 14: per agire sul Cuore Centro e sulla Shen
- PC 3: per ridurre il Fuoco del Cuore
- ST 40; LI 5-7: che curano gli stati di estrema agitazione anche
psicotico-maniacale.
Ma lo schema, impiegato in una decina di casi nel corso di sei anni, non si è
mai rivelato efficace. Più di recente (in due osservazioni), abbiamo impiegato
la puntura auricolare a permanenza del punto fra lobo e radice dell’elice, sul
foglietto posteriore, ed il massaggio (settimanale), con “bastoncini di vetro”
dell’area auricolare del trago (faccia interna)52, unitamente alla
formula (che calma lo Shen e rinforza lo Yin di Cuore e Rene, riducendo il
Fuoco), Tian Wang Bu Xin Dan53, con risultati indubbiamente migliori.
Indirizzo per chiarimenti
A.M.S.A.
E-mail: amsaaq@tin.it
Note e Referenze
1 Letture riunite presentate alla “2° Giornata Abruzzese di MnC in
Ginecologia ed Ostetricia: MnC in Ostetricia e Ginecologia, mito o realtà”.
Organizzata da: Cattedra di Endocrinologia Ginecologica della Università de
L’Aquila, Corsi di Perfezionamento in Agopuntura e MTC e Medicina Omeopatica
della Università de L’Aquila, Associazione Futuro Donna, Scuola Autonoma di
Ostetricia della Università de L’Aquila. Patrocini: AMSA, Ass. UnaMedicina,
Osservatorio MnC Ordine dei Medici de L’Aquila, Osservatorio MnC Fondazione
Ignazio Silone, AIFF, FIAMO. L’Aquila, Aula Magna dell’Università, 26 giugno
2004. Evento Accreditato ECM.
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