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                          Gli antichi Romani l’avevano battezzata Monilia (monile, gioiello) per la sua 
bellezza, e ancor oggi Moneglia (GE) si erge preziosa, affacciata su un tratto 
di mare cristallino a metà strada tra le Cinque Terre e Portofino, e punteggiata 
dai carrugi (vicoli) che portano a scoprire portici, capitelli neri d’ardesia, 
chiese trecentesche e palazzi dal fascino rimasto inalterato nel tempo. Nel 
cuore di questo borgo millenario, adiacente all’omonima chiesa, sorge Abbadia 
San Giorgio, incantevole residenza di charme ricavata in un convento francescano 
quattrocentesco. Appena varcata la soglia del chiostro, ci si immerge in 
un’atmosfera ineguagliabile, dove l’amore per la semplicità incontra il gusto 
del bello, complice una ristrutturazione fedele che riporta in luce tutto 
l’antico splendore (fa parte di “Abitare la Storia” e “Conde’ Nast Johansens”). 
Il chiostro, piacevolissimo giardino porticato, è il fulcro della residenza da 
cui si dipanano gli spazi comuni e le sei camere da letto (doppie, junior suite, 
suite e la splendida Honeymoon suite). Mobili d’epoca (tra il 1600 e il 1800), 
tessuti e trame preziose fabbricate al telaio: sete, fiandre e d amaschi della 
ditta Cordani di Zoagli, pavimenti in cotto e ferri battuti antichi di 
provenienza veneta e ligure oltre a fini lavorazioni di artigiani 
dell’entroterra ligure eseguite in base a modelli antichi. Davanti allo scalone 
che porta al piano degli alloggi campeggia una panca rinascimentale in legni 
pregiati con inserti di avorio raffiguranti scene mitologiche. Ogni ambiente 
porta il suo nome latino originario e ne ispira arredi e tonalità, tutti diversi 
tra loro ma accomunati da raffinatezza, eleganza ed un grande senso di intimità. 
Le camere del frate guardiano, del cardinale, del frate giardiniere, apotecario 
e del bibliotecario (tutte si affacciano sul centro storico da finestre alte più 
di 2 metri) presentano splendidi accostamenti tra antico e moderno. Alcuni 
piccoli, preziosi esempi: nella camera “Custos” (il frate guardiano) il letto è 
sormontato da colonnine del ’500 laccate e dorate, splendidi l’armadio genovese 
Luigi XV e il cassettone Direttorio sovrastato da una cornice Luigi Filippo. 
Lampade in legno a braccio e portaceri barocchi. La camera “Cardinalis” (il 
Cardinale) è impreziosita dall’armadio neorinascimentale, da sedie 
neorinascimentali genovesi e dal letto ottocentesco toscano in ferro. Dello 
stesso periodo la specchiera a vassoio dorata e bulinata. Nella “Herbolarius” 
(il frate giardiniere) la piccola consolle a muro con cherubino che sostiene il 
piano in appoggio accompagna la cassapanca toscana dei primi del ’700 e la 
testiera barocca del letto è sostenuta da due cherubini. Armadio piemontese 
della prima metà del ’700. “Il frate bibliotecario” è una camera in radica Luigi 
Filippo fine ’800.  Altri dettagli imperdibili: nell’ingresso un festone con 
simbologia mitologica del ’700 e ancora nelle stanze da letto: armadio fiammingo 
del ’700, scrittoio rocchetto emiliano del ’600, un pagliotto a muro ricamato in 
argento del ’700, seggiole a rocchetto del ’700, scrittoio ligure Luigi XVI e un 
fregio marchigiano del 1400. Pregiati e splendidi anche i tessuti i cui 
privilegiando quelli di colore naturale (sabbia e avorio), di lino e cotone da 
lavorazione artigianale umbra. I toni sono stati scelti in base ai nomi delle 
varie camere e abbinati alle rifiniture e alle piastrelle dei bagni: marmi 
(chiari, rosso di Verona oppure verde) e travertini. Nei bagni ci sono specchi 
con preziose cornici in vari stili: marchigiano, senese, romano eseguite col 
metodo 
 della doratura e argentatura “a guazzo” (le lacche contengono pigmenti 
legati con gomma arabica su stesura di gesso di Bologna) e appliques di legno si 
sposano magnificamente con dettagli modernissimi (docce jacuzzi) e punti luce 
indiretti che creano effetti incantevoli. Nel Cenatio, il refettorio del 
convento trasformato in zona conviviale, emerge il camino in ardesia arricchito 
da rosoni scolpiti lateralmente e con uno scudo nella parte alta. Qui i palati 
(anche i più sopraffini) degli ospiti si deliziano con le degustazioni di 
prodotti tipici: olio extravergine d’oliva, miele biologico, marmellate di 
limoni di Monterosso, confetture e deliziose torte fatte in casa, formaggi e 
salumi. Dedicate agli enologi provetti (o agli amanti di calici pregiati) le 
selezioni di vini e grappe che si tengono nella cripta “ad cellam vinariam”, 
mentre dalla “cella penaria” provengono gli elisir di ginepro, uva fragola, 
mirto e prugne (a seconda della stagione). Ogni giorno colazioni con buffet 
caldo e freddo che propone le delizie della rinomata Valle del Biologico di 
Varese Ligure. Suggestivo e originale persino il modo con cui si accende alla città 
provenendo sia da ponente che da levante: tramite le gallerie dell’antica tratta 
ferroviaria a senso unico alternato.  Per informazioni: Abbadia San Giorgio
 P.le San Giorgio 16030 Moneglia (GE)
 Tel. 0185.491119
 E-mail: info@abbadiasangiorgio.com
 Sito web: www.abbadiasangiorgio.com
 
                    
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