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La Medicina Tradizionale Cinese e le altre Medicine non Convenzionali in campo cosmetologico

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La Medicina Tradizionale Cinese e le altre Medicine non Convenzionali in campo cosmetologico

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Grande sembra essere l’attenzione dei diversi operatori (dermatologi, medici di medicina estetica, cosmetologi) per la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) ed altri aspetti di Medicina non Convenzionale (MnC) in campo dermocosmetologico. La più parte delle ricerche ha riguardo l’uso di prodotti erboristici cinesi che, almeno in apparenza, sembrano promettere azioni prodigiose nell’aging, in campo tricologico e su tutta una serie di in estetismi di difficile gestione (AAVV, 2003; Macrì, 2001; Proserpio; 2001). Gli studi più ampi riguardano l’impiego topico di ginseng e wujiapi, piante che sembrano incrementare l’azione degli estregoni endogeni sui recettori tegumentari. Anche alcuni rimedi animali e minerali possono risultare molto efficaci. La polvere di corna di cervo (lurong), ad esempio, agisce come rivitalizzante attraverso un incremento della conversione locale di ormoni. Infine la polvere di perle, molto impiegata fin dall’epoca Tang, migliora luminosità e levigatezza cutanea, probabilmente attraverso diversi principi attivi (aminoacidi ed altri nutrienti tegumentari) (Xu, 2002). Alla luce della ricerca moderna, hanno dimostrato un evidente ruolo cosmetologico, il Gingko biloba, la Salvia melthiorriza e lo Zanthoxyllum alatum, con azione antiradicali e di normalizzazionre a livello del microcircolo. La Cucurbita pepo (zucca cinese) è dotata di azione di blocco sulla 5-a-reduttasi e, pertanto, è utile, per via topica, in corso di alopecia androgenetica. Di recente alcune ricerche molto sofisticate hanno riguardato il Plectranthus barbatus o basilico cinese. Secondo un rapporto del CTFA Dictionary (9° Ed. del 1999) si tratta di un eccellente rimedio anticellulite, molto efficace se abbinato alla Salvia rossa (o melthorrizae), capace di inibire la fosfodiesterasi e di incrementare l’AMPc adipocitario riducento l’accumulo di grassi neutri intracellulari. (Xu, 2002; Proserpio, 2001). Bisogna tuttavia rammentare che molti principi attivi, assorbiti per via cutanea, possono indurre reazioni avverse più spesso per sinergismo d’azione con farmaci chimici assunti dal paziente (Pierce, 1999). Una revisione della letteratura (Di Stanislao, 2003) ci informa della pericolosità, anche per via locale, di Salvia methiorrhiza, e radix Ginseng in soggetti in terapia anticoagulante o estrogenica. Recentemente il Dipartimento di Dermatologia dell’Indiana (USA) ha segnalato reazioni urticate (vedi Foto sottostanti) a seguito dell’impiego, in atopici, di prodotti locali a base di Ginseng.Reazione urtica al Ginseng. 

Aspetto macroscopico

Reazione urticata al Ginseng. Istologia

Sul sito italiano di Farmacogililanza (www.farmacovigilanza.org/Fitovigilanza) sono segnalate sette review (fra il 1996 ed il 2001) sugli effetti indesiderati di Ginseng e Gingko anche a seguito di assorbimento sistemico in corso di terapia topica protratta. Esiste anche il rischio di gravi eventi cardiovascolari che, secondo segnalazioni americane, è nettamente maggiore se i prodotti topici s’impiegano in consumatori di farmaci o alimenti simpaticotonici (fenilproprianolamina, thè, caffè, alcolici, ecc.), con possibilità di tachiaritmie anche molto gravi (Lee, 2000). In un nostro lavoro (Di Stanislao 2002) abbiamo dimostrato che l’agopuntura incremente l’azione dei derivati aromatici della vitamina A nel ridurre gli agespost e le rugosità proprie dell’aging (Vedi immagini sottostanti).

    

Più di recente abbiamo usato dei fitoprincipi occidentali topici ma in chiave energetica (Di Stanislao et al., 2002). In Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è possibile, attraverso una lettura molto stressata ed attualizzata dei classici (Sowen cap. 64 e Ling Shu cap. 72) delineare possibili corrispondenze fra aspetti fisiopatologici moderni ed elementi tradizionali:

Aspetto moderno

Aspetto Tradizionale (in relazione ai 5 Movimenti)

Vasomozione

Fuoco

Mastociti

Legno

Leucociti neutrofili

Fuoco

Leucociti eosinofili e basofili

Legno

Linfociti

Acqua

Elementi mesenchimali

Terra

Cellule dendridriche cutanee

Metallo

Naturalmente i protagonisti principali sono i mediatori precoci e tardivi della flogosi che, secondo una visione particolare, si ascrivono più segnatamente agli aspetti Yang di Rene, Milza, Cuore e Polmone.

Si può immaginare, a tal proposito, la seguente relazione di ordine generale:

Organo

Mediatori controllati

Polmone-Cuore

Mediatori precoci e preformati (istamina, serotonica, neuropeptidi, ecc.)

Milza

Mediatori precoce preformati (proteina basica maggiore, proteina cationica eosinofila, fattori chemiotattici, ecc.)

Rene

Mediatori tardivi: leucotrieni, postralandine, trobossani, ecc.

Vari principi vegetali possono, per via topica, svolgere una buona azione antiflogistica.

Il nostro scopo è quello di evidenziarne alcuni rilevandone le caratteristiche biomediche ed energetiche. Attualmente un grande interesse è rivolto verso prodotti esotici (ad esempio i flavonoidi del tè verde), ma molti principi estratti da droghe facilmente reperibili nell’habitat a noi prossimo sono di notevole interesse. Solo per fare qualche esempio si ricordi l’azione antiradicalica dell’oleoeuropeina estratta dalle foglie dell’Olea Europea, il revestrolo contenuto nell’uva rossa e che sembra dotato d’azione simile a quella dell’acido ascorbico, l’acido betulinico, estratto dalla Betula alba, con vigorosa azione scavenger, l’estratto di finocchio che ha azione antiflogistica ed antiaging, i disaccaridi della bietola con azione idradante e così via.

Hamamelis virginiana
L’estratto fluido glicolico in preparazione cremosa evanescente (ricca in acqua e pertanto priva di azione troppo disidratante) svolge azione antinfiammatoria di tipo tannico ed atringente, molto utile in caso di evidenti ectasie vascolari (ad esempio rosacea eritematica). L’estratto di amamelide può essere formulato in gel al 5% (con metil o carbossimetilcellulosa o polietilene), da usare ad esempio sul viso, la sera, per una azione decongestionante. Un eccellente preparato topico galenico per eczemi varicosi, porpora, prurito perianale in corso di emorroidi ed anche per favorire la cicatrizzazione delle ferite si compone nel modo seguente:

- Estratto fluido di Hamamelide g 1
- Crema base anfofila q.b. a 100 g

L’Amamelide, in chiave energetica, agisce sugli insiemi Legno e Fuoco e, pertanto, può essere usata in corso di dermopatie flogistiche con forte impronta vascolare, soprattutto in individui con Fuoco del Fegato o iperattività dello Yang di Cuore. Essendo di sapore aciido e di natura fresca l’Hamamelis, inoltra, giova al jing e favorisce la cicatrizzazione delle ferite. Il prodotto topico sopraindicato può essere utile in corso di perniosi (lupus pernio o geloni di II e III grado) con cute assottigliata o con fissurazioni.

Matricaria camomilla.
Il principio in idoneo veicolo cremoso (ricco in acqua ed evanescente) è soprattutto utile in corso di dermatiti con contaminazione batterica. Il principio attivo è l’azule, corpo grasso scoperto nell’essenza della matricaria, che rinvorza, anche, il cemento interendoteliale dei capillari sanguigni, con azione sinergica alla Citrina o vitamina P. Anche in questo caso, per ottenere un preparato non irritante, è conveniente usare l’estratto fluido glicolico. Il prodotto sarà così composto sotto il profilo galenico

- Estratto glicolico di Matricaria g 10
- Crema base anfifilla q.b. a 100 g.

Essendo la droga dolce agisce tonificando il Sangue e l’Energia e sull’insieme della Terra (connettivo, mesenchima). Il topico è utile in corso di dermopatie seborroiche anche con impetiginizzazione e sovrainfezione micotica. Data la possibilità di reazione crociata con le Compositae il preparato è da evitare nei portatori di ipersensibilità all’Artemisia. Il topico può essere massaggiato sulle gengive per produrre decongestione e ridurne la sepsi.Nel caso in cui si voglia indurre una maggiore penetrazione del principio attivo la Camomilla (sempre 10 grammi di estratto senza alcool) va disciolta in una crema base grassa di questo tipo:

- Cera bianca g 17
- Paraffina liquida g 45
- Borace g 1
- Acqua bollita di recente e raffreddata ml 37

Malva sylvestris
La crema di Malva è emolliente e decongestionante per la presenza di mucillagini che sono efficaci del trattamento sintomatico degli eritemi, soprattutto se associati ad edema e xerosi (ad esempio dermatite atopica). L’azione delle mucillagini si deve alla presenza di metilpentosi ed esosi della cellulosa, all’acido galatturino e a numerose vitamine. L’estratto fluido glicolico è preferibile dalle foglie che sono più ricche di mucillagini.Questa la composizione galenica più spalmabile ed efficace:

- Malva estratto di foglie g 10
- Crema base al cetamacrogol q.b. a 100 g.

Di sapore dolce è indicata nelle patologie cutanee di tipo Terra e soprattutto negli eczemi umidi ed essudanti che rientrano nella categoria “shirebifupinb” (malattie cutanee da Calore-Umidità).

Calendula officinalis
La droga comprende un gran numero di principi attivi fra cui carotenoidi, flavonoidi, saponine e mucillagini. Svolge azione battericida, antiflogistica e, soprattutto, emolliente.
Un eccellente lipogel in corso di secchezza cutanea con rossore è il seguente:

- Olio d’avocado g 50- Calendula estratto fluido glicolico g 15
- Squalano g15
- Lanolina g15
- Lanolina idrogenata g 10
- Olio di ricino idrogenato g 2
- Stearilammonio ettorite g 2
- Essenze profumate g 9,9
- Butylated hydroyanisole g 0,03

Agisce sull’insieme Metallo ed Acqua ed è utile nelle infiammazioni con debolezza della Weiqi (ferite che cicatrizzano lentamente e male, discromia, infezioni a ripetizione, ecc.).Concludiamo questo succinto excursus che merita approfondimenti futuri ed ulteriori, raccomandando, in tutti i casi, quanto si vuole spingere più in profondità l’azione di un rimedio (derma profondo e/o ipoderma) l’uso, come veicolo, della cosiddetta crema canfosalicilica:- Capsico g 5

- Canfora g 25
- Salicilato di metile g 25
- O.E. di Pino mugo g 20
- O.E. di Lavanda g 25
- Pyoneer PLW q.b. a g 1000

La presenza di due oli essenziali può creare fotosensibilità e pertanto il veicolo è da sconsigliare nei soggetti con fototipo chiaro, predisposti ad eritemi attinicii e nel periodo di più intensa esposizione solare.

Una nostra esperienza dimostra l’eccellente azione locale dell’estratto di Mimosa tenuiflora. L’estratto di Mimosa per via locale stimola la produzione di beta-glucorebrosidasi che, secondo studi recenti, regola la permeabilità selettiva epidermica. Pertanto il principio è utile nelle cuti secche ed alipidiche con fenomeni di sensibilizzazione secondaria. Nel caso di forte accumulo di radicali liberi (cute disreattiva, facilmente irritabile, con macchie e capillari dilatati) si impiegono con successo acido 18-beta glicirretico e bisobalolo. Per via locale e generale è molto utile l’olio di Borragine, ricco di acido gamma-aminolinoleico, in grado di attivare una specifica desuturasi ed implementare la prostaglandina E1 ad azione antiflogistica ed idratante (Di Stanislao et al., 1998).

Interessanti ricerche hanno poi riguardato l’uso di fitoestrogeni in campo cosmetologico (Campanaro et al., 200). I fitoestrogeni non sembrano ancora efficaci (a causa della veicolazione insufficiente) per via topica e allo stato attuale crediamo sia preferibile una dieta povera di grassi animali e ricca in vegetali, selezionando soprattutto alimenti in grado di fornire buone concentrazioni fitoestrogeniche (soia, riso, mais, grano, olio d’oliva, crucifere, mele, ciliegie, frutti di bosco, ecc.) (Bologna et al., 1999). Ancora non pubblicata una nostra ricerca su omeopatia ed organoteria diluita e dinamizzata in corso di panniculopatia edemato-fibrosclerosa (Di Stanislao et al., in press). Possono utilmente integrarsi alla terapia fisica op alle altre strategie terapeutiche (elettriche, a base di ultrasuoni, ecc.), riducendo i tempi di risoluzione.

  • Angelica chinensis radix (pianta tradizionale della farmacoterapia cinese appartenente alla famiglia delle umbrillifere): La cellulite e a placche dure e staccate, interessa l’area trocanterica, i pilastri ascellari e, a volte, gli avambracci. Si associano distiroidismo e dispaurenia spiccata. Diluizione ottimale 6CH.
  • Badiagia (spugna di acqua dolce ricca in silicio): cellulite dura, fredda, sclerotica. Soggetto gozzuto o distiroideo. Diluizione 4CH.
  • Doryphora (mosca del vino). Infiltrazione a coltrone. Cellulite retratta, muscoli ipertonici, zona fredda. La pressione sull’area non determina fovea. Non segni disendocrini generali. Diluizione 5CH.
  • Elaies guineensis (olio di palma con grassi saturi a lunga catena carboniosa): la cute sovrastante è parestesia ed ipoestesica. Diluizione 5CH.
  • Graphites (cristalli esagonali di carbonio, con alluminio, silicio, fluoro, bromo e ferro): Localizzazione alle cosce ed al ginocchio. Edemi duri. Tendenza all’ispessimento cutaneo. Facilità alle ragadi. Soggetto apatico, adinamico, pigro. Volto pallido, mestruazioni scarse. Diluizione 5CH.
  • Kalium muriaticum (cloruro di potassio): Cellulite molto dolorosa con gambe gonfie e pesanti. Il dolore migliora con il calore. Individui con otiti a ripetizione e leucorrea sierosa ricorrente. Diluizione 6CH.
  • Natrum sulfuricum (solfato di sodio): Cellulite calda e dolente dell’addome e delle cosce. Soggetto distimico e metereopatico (aggiungere, in questi casi, Rododendron 9 CH. Precedenti di affezioni genitali (uretriti, condilomatosi). Tendenza all’algia ed all’artrosi dell’anca. Diluizione 6CH.
  • Phytolacca (Vite americana): L’adiposità localizzata è molto dolorosa, infiammata e flaccida. Storia personale di mastopatia fibrocistica e di sindrome premestruale. Diluizione 6CH.
  • Silicea (silice, minerale igroscopico): Cellulite in soggetti magri e senza eccedenze ponderali. Facile allo scoraggiamento. Spesso le aree colpite mostrano evidenti turbe circolatorie (livedo ed acrocianosi). Può combinarsi con Calcarea carbonica (7-9CH) se il soggetto mostra scheletro minuto o anomalie posturali del rachide. Diluizione ottimale 6CH.
  • Thuja occidentalis (conifera): predominanza in sede pelvica ed interglutea. Precedenti di forme infettive recidivanti o di numerose vaccinazioni. Diluizione 7CH.

L’organoterapia diluita e dinamizzata è stata studiata negli anni ottanta e novanta da AA francesi ed italiani che hanno formulato schemi differenti. Tetaux consiglia uno schema molto semplice e per via rettale: una sera una supposta di Tiroide 4CH e l’altra una di Rene 4CH al fine di stimolare la diuresi ed il metabolismo (Teataux, 2001). Invece Michaud e Poggiali propongono una formulazione più complessa ed in grado di agire sullo stato sicotico individuale: Hepatine 4CH, Renine 4CH, Mucosa di Colon 4CH, Tessuto Reicoloendoteliale 7CH e Asse Corticosurrenalico 9CH (Nardi, 2001). La somministrazione orale sarà effettuata con miscela dei singoli principi in acqua distillata, da assumere lontano dai pasti e per os, 25 gtt due volte al dì.

Referenze

  • AVV: La MTC in campo cosmetologico, Kosmè, 2003. 1: 50-51.
  • Bologna M., Di Stanislao C., Corradin M. et al.: Dietetica Medica Scientifica e Tradizionale. Curarsi e prevenire con il cibo, Ed. CEA, Milano, 1999.
  • Campanaro P., De Cristoforo P.: Nutrizione Ed Integrazione, Fogli di Estetica, 2000, Supp 1: 40-45.
  • Di Stanislao C., Marcelli F.: Schemi di trattamento con rimedi omeopatici unitari ed organoterapici, in corso di “cellulite” Omeonet, in press.- Di Stanislao C.: Reazioni avverse ad erbe cinesi: riflessioni dalla letteratura, La Mandorla (www.agopopuntura.org), 2003, 23.
  • Di Stanislao C., Brotzu R.: Riflessioni sulla fitoterapia topica in corso di dermopatie infiammatorie: note sui principali rimedi ed implicazioni energetiche, La Mandorla (www.agopuntura.org), 2002, 22.
  • Di Stanislao C.: Può l’agopuntura essere utile nel trattamento dell’aging in campo dermatologico? Considerazioni teoriche e prime esperienze, , La Mandorla (www.agopopuntura.org), 2002, 21.- Di Stanislao C., Bologna G., Nibid A.: La Mimosa tenuiflora: l’albero della pelle, Sillabo Medico, 1998, 1: 6-8.- Lee K.H.: Research and future trends in the pharmaceutical development of medicinal herbs from Chinese medicine, Public Heath Nutr., 2000, 3(4A):515-522.
  • Macrì M.: Perle di medicina cinese, La Pelle, 2001, 7(7): 31-32.
  • Nardi U. : Cellulite:identificazione e terapie, Ed. Tecniche Nuove, Milano, 2001.
  • Xu L.: Chinese Materia Medica Combinations and Applications, Ed. Harcourt , New York, 2002.
  • Pierce A.: American Herbal Products Association,s Pratical Giude to Natural Medicine, Ed. William Morrow & Co, New York, 1999.
  • Proserpio G.: Fitocosmesi Cinese, Kosmetica, 2001, 4(3): 22.
  • Tétau M.: Organoterapia. Nuovi studi clinici, Ed. Nuova Ipsa, Palermo, 2001.

Indirizzo per chiarimenti
Carlo Di Stanislao
E-mail: amsaaq@tin.it


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