|     La cute rappresenta l’organo spia dell’invecchiamento corporeo, anche perché 
essa è continuamente sotto i nostri occhi. L’invecchiamento della pelle dipende 
dall’età, dal tipo di pelle, dal tempo di esposizione ai raggi solari e da 
fattori ormonali. Le precauzioni per mitigare i fenomeno dell’aging cutaneo 
sono: -
Corretto uso di detergenti-
Creme idratanti
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Schermi solari
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Alfa-idrossiacidi
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Dieta equilibrata
 -
Eliminazione del fumo
 Al primo posto c’è la detersione. Un corretto uso dei detergenti cutanei può 
avere notevoli effetti sulla cute. I più comuni e più usati sono i tensioattivi 
anionici, cioè i normali saponi in barra. Essi, di basso costo, hanno un alto 
potere schiumogeno ed un ph alcalino. Tuttavia, oltre a rimuovere sporco, 
secrezioni e cellule morte, asportano anche il film idrolipidico con conseguente 
secchezza cutanea.
 I Syndet (detergenti sintetici) sono solidi o liquidi, hanno 
un basso potere schiumogeno, ph acido (simile a quello della pelle), contengono 
tensioattivi in quantità ridotta e sono ricchi di sostanze idratanti. I Syndet, 
quindi, sono da preferire ai normali saponi da parte di coloro che hanno una 
cute particolarmente secca e che si lavano spesso. Le creme idratanti contengono 
quasi sempre glicerina ed urea ed hanno la funzione di trattenere l’acqua. 
Devono essere applicate maggiormente nelle zone fotoesposte (volto), senza 
trascurare di applicarle anche sul corpo dopo lavaggi frequenti. E’ fondamentale 
proteggere la cute in estate ed ancora maggiori precauzioni devono usare le 
persone dalla cute chiara. Bisogna evitare lunghe esposizioni ai raggi U.V. 
poiché gli U.V.B provocano eritemi cutanei, mentre gli U.V.A penetrano in 
profondità e possono danneggiare il derma.  Il peeling chimico è una forma 
accelerata di esfoliazione che avviene attraverso l’uso di sostanze chimiche ad 
azione caustica. Gli effetti di questa applicazione varia a seconda della 
concentrazione e del ph della sostanza. Sostanze blande provocano un semplice 
sfaldamento dello strato corneo, mentre sostanze più aggressive determinano 
necrosi e infiammazione nei diversi strati dell’epidermide, del derma papillare 
o del derma reticolare. Le modificazioni a livello cutaneo si verificano 
attraverso tre meccanismi:  -
Stimolazione del turnover cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte 
dello strato corneo. -
Distruzione di strati di cute che presentano specifici problemi che vengono così 
sostituiti da cute normale (per esempio pigmentazione anomala e cheratosi 
attiniche)
 -
Indurre una risposta infiammatoria nei tessuti più profondi, con sintesi da 
parte del derma, di nuovo collagene e sostanza fondamentale.
 Fra gli alfa-idrossiacidi il più conosciuto ed usato è l’acido glicolico che, a 
seconda delle concentrazioni, esercita un peeling dello strato corneo. Ha un 
effetto benefico nell’eliminazione delle macchie cutanee (cheratosi senili, 
melasma, ecc..) e nel ridurre le piccole rughe del volto. Molto importante è 
consigliare una dieta equilibrata, ricca di alimenti vegetali e di frutta, 
povera in grassi animali, in alcolici ed alimenti nervini.  Numerose piante 
medicinali possono essere utilizzate per ridurre le manifestazioni estetiche 
dell’invecchiamento. Qui ci occuperemo soprattutto di principi depigmentanti 
utili in caso di inestetiche macchie senili. Esaminiamo i principi più incisivi 
e documentati: Broussonetia papyrifera (Gelso di carta): Contiene un benzediolo che inibisce la 
sintesi di melanina. Tuttavia è irritante (al pari dell’acido benzoico) per 
cute, occhi e mucose. Se ne sconsiglia l’uso in soggetti con cute disreativa, 
con fitotipo chiaro o atopici.Camelia sinensis kuntze (Thè verde): I suoi componenti tannici inibiscono la 
tirosinasi e contrastano efficacemente il trasporto di melanosomi maturi dai 
melanociti ai cheratinociti. Tuttavia, come altri principi ricchi in tannino, va 
evitato su cute con precancerosi (cheratosi solare, ad esempio). Secondo studi 
cinesi non controllati, associato, per via topica, al Ganoderma lucidum (Reishi), 
ha un’azione schiarente più vigorosa.
 Oryza sativa (Riso): La pula di riso è ricca di acido fitico. Questo estere esafosforico dell’inositolo è un vitamininoide che deve la sua azione alle 
proprietà sequestranti sui metalli pesanti (Fe-Cu) necessari come cofattori per 
la tirosinasi. Attualmente si usa in prodotti cosmetici contenti estratti della 
seta, ricca in sericina, dotata di vigorosa azione antiossidante.
 Salix alba (Salice): Contiene acido salicilico che inibisce la tirosinasi, la 
ialuronidasi e la formazine di speci attive dell’ossigeno. E’ utile negli spot 
senili e nelle forme flogistiche post-infiammatorie
 Zinziber aramaticum (Zenzero): I derivati sesquioterpenici bloccano la sintesi 
di melanina. Va usato a bassissime concentrazioni per la sua elevata azione 
irritante e revulsivante. Lo si sconsiglia in soggetti con quadri o tendenza 
eritrosica o rosaceiforme.
  
 Secondo Fauron e Moatti sono molto utili, per via generale, infusi semplici di 
Genziana (30 g di radice infusi per 15 minuti in un litro d’acqua), Betulla (50 
grammi di scorza infusi per 15 minuti in un litro di acqua), Tarassaco (50 grammi 
di fiori infusi per 20 minuti in un litro di acqua), da assumere a mesi alterni 
e due volte al dì.
 Un eccellente infuso per uso esterno in caso di cute ipercromica, opaca, secca è composto da:-
Parietaria pianta intera g 60
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Prezzemolo gambi e foglie g 60.
 Anche dell’Edera helix fatta cuocere in acqua bollente sino a riduzione di 2/3 
della quantità iniziale ed al raggiungimento di una consistenza da puré. Il 
cataplasma va applicato fra due garze e tiepido, per 10 minuti, mattina e sera. 
Di recente segnalato il ruolo attivo della carnitina nella prevenzione dell’aging 
in campo dermatologico. Nell’invecchiamento cutaneo si assiste all’aumento 
delle dimensioni degli adipociti localizzati nel tessuto sottocutaneo ed alla 
diminuzione sia della numerosità che delle dimensioni dei fibrobiasto: 
istologicamente e biochimicamente, è stato dimostrato che la componente fibrosa 
dei tessuto connettivo dermico è soggetta a cambiamenti nel numero e nello 
spessore delle fibre collagene (incremento dei legami crociati dei collagene) e 
nell’attività’ metabolica dei polisaccaridi presenti nel derma. Ai cambiamenti 
sopra menzionati, si sovrappongono fattori endogeni (la produzione di radicali 
liberi dell’ossigeno è una delle maggiori cause di invecchiamento) e ambientali 
(la radiazione solare) che determinano sia un’accelerazione dei processi di 
invecchiamento cutaneo che una trasformazione patologica dei processo stesso.  
 La capacità ottimale di reazione cellulare a stimoli nocivi durante 
l’invecchiamento passa attraverso il mantenimento della produzione energetica e 
dei bilanciamento osmotico. La carnitina è coinvolta nel metabolismo intermedio 
dei lipidi e dei carboidrati, essenziale per la funzione cellulare. Le attività 
più conosciute della carnitina sono la beta-ossidazione mitocondriale degli 
acidi grassi a lunga catena e la regolazione dell’utilizzo del glucosio. 
Tuttavia la carnitina e i suoi esteri intervengono anche in altre funzioni che 
determinano la stabilizzazione delle membrane, ciò diventa essenziale ai fini 
dei processi di riparazione cellulare e per la funzionalità della stessa 
cellula. Poiché le modificazioni della forma cellulare sono indicative di 
alterazioni della attività metabolica si è ritenuto opportuno indagare gli 
effetti delle carnitine sull’invecchiamento cutaneo. Studi pilota sono stati 
condotti su modelli animali (adipociti sottocutanei di ratto) e modelli umani 
(linee cellulari di fibroblasti cutanei sottoposti a danno ossidativo da parte 
di radicali liberi dell’ossigeno). I risultati ottenuti evidenziano l’efficacia 
delle carnitine nel mantenere l’equilibrio cellulare tra processi anabolici e 
catabolici a livello cutaneo durante l’invecchiamento. Un insieme di evidenze 
sperimentali induce a pensare che la somministrazione di L-carnitina e dei suoi 
esteri abbia un significativo effetto citoprotettivo anche a livello 
dell’endotelio vasale contro diversi stimoli ossidativi e cio’ in clinica si 
evidenzia con il mantenimento prolungato della competenza vascolare in 
condizioni di squilibrio metabolico che tenderebbe altrimenti a favorire l’edema 
e la lipidosi tissutale. Recinti ricerche hanno dimostrato l’effetto positivo 
delle carnitine nella velocità di flusso capillare e sulla durata del blocco di 
flusso durante stimolazione fredda locale. L’insieme di questi dati indica l’uso 
preventivo e terapeutico della L-carnitina e dei suoi esteri nell’invecchiamento 
cutaneo normale e patologico.  Va infine tenuto presente il ruolo attivo di 
diversi principi omeopatici alla 7CH, 3 granuli tre volte al dì, da usarci per 
cicli di 3-4 mesi con altrettanti di riposo. I rimedi più indicati sono:  
 Alumina: Pelle secca, indurita e rugosa, con tendenza alle fissurazioni. 
Indicato negli anziani con calo della libido, avversione per i feculenti, le 
patate e la carne, stipsi cronica e forti note depressive. Artemisia abrothanum: Viso grinzoso, pelle disidratata che conserva le pieghe da 
pinzamento. Alvo alterno, freddolosità, debolezza estrema.
 Chlorpromazine: Discromie, smagliature. Il soggetto mostra orticaria solare o 
fotosensibilità. Sono presenti melanconia, apatia ed irritabilità.
 Lycopodium: Tendenza alle rughe sulla fronte, ingrigirsi dei capelli, macchie 
giallastre o brunastre sulle tempie e sull’addome (verruche seborroiche). 
Disturbi digestivi, pirosi gastrica, perdita di fiducia nelle proprie capacità, 
scoramento.
 Natrum muriaticum: Tipico rimedio di donne con smagliature, rughe, 
assottigliamento cutaneo. Avversione per il pane e i grassi. Stipsi con feci 
disidratate che si sbriciolano all’emissione. Predilezione per gli alimenti 
salati: acciughe salate, bottarga, frutti di mare, ostriche, ecc. Il paziente è 
imbronciato, si isola, più avere accessi di collera .
 Sarsaparilla: Aspetto senile del volto: cute secca, indurita, rugosa, grinzosa, 
facilmente screpolata alle estremità. Magrezza o dimagrimento nella parte 
superiore del corpo (importatane fare una diagnosi differenziale con Natrum 
muriaticum ). Depressione, con alternanza di cattivo umore e di scoraggiamento 
ansioso.
 Sepia: Pelle atona, giallastra cosparsa di rughe. Magrezza, pessimismo, disgusto 
per ogni tipo di alimenti.
 
 A cura di: Carlo Di Stanislao 
 
 Indirizzo per chiarimentiCarlo Di Stanislao
 E-mail: dermoaq@libero.it
 
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