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                          In Italia sono 10 milioni i pazienti (di cui il 50% al Nord, il 35% al Centro 
e 15% al Sud) e 7 mila i medici omeopati che hanno abbracciato questo sistema 
terapeutico, 5mila i medici di base che prescrivono cure omeopatiche. Su 16 mila 
farmacie, in 10 anni, sono passate da 2000 a 7000 quelle che vendono preparati 
omeopatici. 
 "Questi numeri - secondo lAssociazione Pazienti Omeopatici (APO) e la Liga 
Medicorum Homeophatica Internationalis (L.M.H.I.) - possono rappresentare 
credenziali sufficienti perchè lomeopatia raggiunga una regolamentazione 
adeguata e un riconoscimento a livello legislativo. Una campagna di promozione 
che culminerà il 10 aprile nella Giornata mondiale dellOmeopatia 
a cui per la prima volta lItalia aderirà".
 
 "Una medicina ecosostenibile - ha affermato lassessore regionale 
marchigiano allAmbiente, Marco Amagliani - che è perfettamente in linea con 
lattenzione che lassessorato sta dando a tutti i filoni dello sviluppo 
compatibile, del ritorno al naturale, del rispetto dei diritti di cittadinanza, 
nonché della promozione della solidarietà". "Non a caso", ha 
continuato Amagliani, "lomeopatia si è sviluppata in un paese 
centroamericano, il Messico, perchè è più facile laccesso alla terapia e perchè 
così è riuscita a rimanere lontana dalle logiche delle multinazionali del 
farmaco, che non danno risposte a molte patologie che affliggono i paesi 
sottosviluppati, se non a carissimo prezzo. Ritengo quindi che questa medicina 
vada diffusa di più e che in futuro possa camminare insieme a quella 
tradizionale con pari dignità".
 
 "Non è una medicina alternativa - ha detto Daniela Salvucci, 
referente per le Marche dellAPO - ma complementare, applicata sempre 
più frequentemente da medici professionisti. I farmaci omeopatici non lasciano 
residui tossici nellorganismo e non viene sperimentata su animali. Quello che 
chiediamo come pazienti, è che sia riconosciuta come medicina ufficiale e che 
siano destinate risorse economiche per la ricerca scientifica in questo campo".
 
 "Al contrario di quello che generalmente si pensa, lomeopatia non è per 
ricchi, ma alla portata di tutti" ha sostenuto Renzo Galassi, presidente 
nazionale della LMHI "per il semplice motivo che il bravo e competente medico 
omeopata, inquadrato il disturbo, sa che basta un solo prodotto per curarlo. Non 
è giusto associare a tanti sintomi, tanti preparati, perchè lomeopatia ha il 
compito di potenziare lorganismo della persona per affrontare tutti i disturbi 
esistenti. Questo è il principio di base dellomeopatia, sancito dal suo 
scopritore nel 1755, il tedesco Samuele Hahnemann. I principi attivi 
dellomeopatia non derivano da sintesi chimica, sono tutti di origine vegetale, 
animale e minerale. E ciò è confermato dal fatto che, per certificare a livello 
UE un allevamento di animali come biologico, occorre che gli animali siano 
curati con prodotti omeopatici. Ma nel campo legislativo ci sono molte carenze 
ed esistono molte contraddizioni: i farmaci si vendono liberamente ma i medici 
omeopati non sono riconosciuti specialisti e quindi ognuno può millantare una 
preparazione, ma non possono seguire dal 2003 corsi di aggiornamento e 
formazione perchè il Ministro Sirchia ha tagliato i crediti formativi per le 
cosiddette medicine non convenzionali. Medicine usate da moltissimi italiani, ma 
che non sono rimborsabili dal sistema sanitario come in altri Paesi Europei, 
dove tra laltro costano meno. Tutto questo accade mentre, per scelta precisa, 
la Liga continua a promuovere e potenziare la qualità dei prodotti, lasciando da 
parte facili sponsorizzazioni e commercializzazioni".
 A cura di  Anna DEttorre 
                    
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