|      “Non c’è vera eleganza senza profumo”Coco Chanel
 In tutte le culture, in tutti i secoli, il profumo (dal latino “perfumum”, 
letteralmente “per effetto del fumo”) ha rappresentato un elemento essenziale 
della vita. Il profumo: invisibile, irresistibile, intenso… evoca in tutti noi 
emozioni, sensazioni e ricordi, coinvolgendo i nostri sensi. Condensa in poche 
gocce il nostro stato d’animo, il nostro modo di vivere, la nostra personalità. 
I bouquet legnosi e agrumati, ricchi di cuoio e ambra, dall’aroma fresco e 
secco, sono ideali nei momenti di cambiamento perché possono farci sentire più 
sicure. Le fragranze cipriate, che mescolano accordi fioriti ad accenti 
muschiati come gelsomino, rose, mughetto, iris, vaniglia, frutti esotici 
esaltano la nostra indole dolce. Gli aromi verdi, accesi da note esotiche e 
fiorite, dal sandalo alla fresia, dal bergamotto all’orchidea ci circondano di 
un aurea romantica.
 Le fragranze con potere energizzante sono a base di agrumi, basilico, lavanda 
tè verde e spezie, mentre quelle che evocano il concetto di pulito, ricordandoci 
il profumo dei panni umidi stesi al sole o del sapone hanno un effetto positivo 
sulla psiche. Bastano poche gocce sui punti strategici: interno dei polsi, 
dietro i lobi delle orecchie, in mezzo al dècolletè, zone dove il sangue scorre 
più in superficie e dove la temperatura della pelle è leggermente più alta. Il 
calore aiuta il profumo a sprigionare tutta la sua fragranza. Per prolungare questa magica sensazione profumate l’ambiente in cui vivete 
con la stessa fragranza che indossate. Procuratevi un piccolo anello di ceramica 
(si acquista in erboristeria), infilatelo sulla lampadina, aggiungete poche 
gocce di profumo e quando accenderete la luce la fragranza si diffonderà 
ovunque. Se pensate di aggiungere qualche goccia anche sugli abiti fate 
attenzione ai tessuti: seta, chiffon, pelle e cuoio si possono macchiare mentre 
cotone, lino, lana e velluto sono più resistenti. Attenzione anche a perle, 
giada, coralli e turchesi: se inavvertitamente spruzzati con il profumo 
diventano opachi e ruvidi. Inoltre non esponetevi mai al sole se avete messo il 
profumo: sulla pelle potrebbero comparire macchie sgradevoli e persistenti.    
 Un 
po’ di storia All’inizio utilizzava semplici fiori, erbe e resine, ma l’uomo primitivo scoprì 
ben presto che le resine e i balsami rilasciavano più rapidamente e con maggior 
efficacia i propri effluvi per effetto del calore. "Perfumum" divenne quindi il 
nome di uno dei beni più preziosi della civiltà. In tutte le culture, in tutti i 
secoli, il profumo ha rappresentato un elemento essenziale della vita. Gli 
Egizi venivano sepolti tra i più svariati profumi, affinché venisse loro 
riconosciuto il potere di cui godevano in vita, nel momento in cui arrivavano 
nell’al di là. All’apertura della maggior parte delle tombe è stata rilevata una 
forte presenza di profumo nell’aria, anche a distanza di tanti secoli. I 
Greci adoperavano del vasellame di ceramica e di terracotta di foggia 
elegante per conservare le essenze profumate, che venivano utilizzate per ungere 
i leggendari atleti dell’epoca. Sia gli uomini che le donne facevano altresì 
largo uso di essenze profumate. Grazie agli storici Greci, quali Erodoto (485 - 
424 a.C. circa), conosciamo con precisione il procedimento con il quale venivano 
estratti l’incenso e la mirra, che venivano utilizzati nell’antichità. I 
Romani furono i primi ad utilizzare e a godere della bellezza delle ampolle 
di vetro e ad apprezzare la proprietà del vetro di far riflettere la luce 
esterna sul profumo contenuto nelle ampolle. Non si profumavano solo il corpo ma 
anche i capelli, gli abiti ed il letto, e persino l’amata, la schiava favorita e 
il cavallo. Inoltre profumavano i templi, le tende, le portantine e persino le 
vele delle navi. Gli Arabi di religione Islamica erano famosi per i loro 
piaceri sensuali e per il loro gusto per le cose belle, e in modo particolare 
per tutti i tipi di fragranza. Gli Arabi furono i primi ad utilizzare l’alcol e 
a ideare il processo di distillazione tuttora conosciuto. Fino ad allora le 
fragranze venivano utilizzate sotto forma di essenze che diventavano rapidamente 
rancide.
 L’invasione della Spagna da parte dei Mori ha portato le fragranze in Europa. 
Nei tempi bui del Medio Evo in occidente, il profumo veniva utilizzato 
esclusivamente per scopi religiosi, ad esempio si bruciavano nelle chiese 
l’incenso e la mirra. Il fatto di profumare la propria persona, era considerata 
cosa empia. Nel Rinascimento si assistette ad una ripresa dell’uso di 
profumare la propria persona. Si è detto molto di Caterina de’ Medici e 
del ruolo che essa ebbe nell’evoluzione delle fragranze. Essa portò con sé in 
Francia il suo profumiere personale ed insegnò agli artigiani che lavoravano il 
cuoio a profumare i suoi guanti, che altrimenti emanavano un odore sgradevole: 
ne conseguì un notevole impulso sia nell’arte della lavorazione del cuoio che 
nella produzione di profumi, nella regione di Grasse. Sia gli uomini che le 
donne iniziarono a scegliere il loro profumo in funzione del loro stato d’animo 
e della moda in auge al momento.  
 In 
Francia, l’abitudine di profumare il proprio corpo raggiunse il suo apogeo 
durante il regno di Luigi XV. Si dice che il re cambiasse di profumo ogni ora e 
che possedesse delle raffinatissime ampolle per ciascun tipo di profumo. Fu a 
quest’epoca che fece la sua prima apparizione l’Acqua di Colonia, che sostituì 
le essenze piuttosto pesanti allora in uso. Nel XIX secolo nacquero le prime 
ditte per la produzione e la vendita di profumi in serie. Fino ad allora i 
profumi era appositamente preparati per i singoli utilizzatori, più o meno come 
il tabacco da fiuto o come accade, ai tempi nostri, a chi compra abiti di Alta 
Moda. Alla fine del secolo scorso si ebbe una delle scoperte più significative 
nel mondo dei profumi, la scoperta, cioè, delle aldeidi. Le aldeidi sono 
degli elementi sintetici che aumentano all’infinito la possibilità di disporre 
di diverse profumazioni. Uno dei primi grandi produttori di profumo dei tempi moderni fu Coty. In 
seguito molte altre personalità nel mondo dell’Alta Moda si dedicarono alla 
"caccia al tesoro del profumo".
   Come si modifica la persistenza dei profumiIn linea di massima, il nostro senso dell’odorato si satura dopo 
pochi minuti. In breve tempo non ci rendiamo più conto del profumo che 
indossiamo, anche se, in realtà, esso persiste. Inoltre, non potendo "staccarci" 
dal nostro profumo, ci abituiamo a tal punto da non sentirlo più, mentre chi ci 
sta vicino continua a sentirlo.
 
 Chimica del corpo: Il profumo non dura a lungo su di una pelle troppo 
acida. Esiste un metodo straordinario per rendere persistente il profumo: il 
metodo "Fragrance Layering", ossia, la stratificazione del profumo.
 
 Pelle secca: La presenza di oli nella pelle contribuisce a diffondere e a 
trattenere le molecole profumate delle fragranze. Quindi, più grassa è la pelle, 
più intensa sarà la fragranza, e più a lungo durerà. Per chi ha la pelle secca, 
si consiglia il metodo "Fragrance Layering" che assicura una maggior durata alla 
fragranza.
 
 Cambiamenti di dieta: Le diete a basso contenuto di grassi apportano una 
minore quantità di olio alla pelle e, di conseguenza, le fragranze durano meno a 
lungo.
 
 Cibo speziato: La pelle è un organo escretore. Quando mangiamo del cibo 
speziato, le spezie contenute nel cibo influiscono sulle sostanze oleose che il 
nostro corpo secerne e, di conseguenza, modificano l’odore del nostro corpo.
 
 Pillola contraccettiva, medicinali, antibiotici, gravidanza: Anch’essi 
influiscono sugli oli presenti nel corpo e modificano l’odore del nostro corpo.
 
 Attivita’ fisica e sudorazione più frequente: Questa comporta un aumento 
della temperatura corporea e, di conseguenza, il profumo è più intenso. Al 
contempo, il profumo evapora più rapidamente e quindi dura di meno.
 
 Fumo: Il fumo modifica gli elementi chimici del corpo umano e influisce 
sul nostro modo di odorare. Le fragranze tendono a durare meno a lungo sulla 
pelle dei fumatori, e persino il senso dell’odorato sarà meno acuto in chi fuma.
 
 A cura di: Rosa Brotzu, Tiziano D’Onofrio, Giuliana Franceschini, 
Leda Bultrini & Carlo Di Stanislao Indirizzo per chiarimentiPoliambulario Xinshu di Roma e Ostia
 E-mail: amsarm@tin.it
   Per approfondire- Di Consiglio G.: Antichi flaconi di profumo, una collezione di preziosa 
rarità, Ed. Fratelli Palombi, Roma, 1990.
 - Guy R.: I sensi e l’essenza del profumo, Ed. Franco Angeli, Milano, 2002.
 - Pastorelli O.: Le parole del profumo, Ed. Franco Angeli, Milano, 2001.
 - Patrick S.: Il profumo, Ed. Longanesi, Milano, 2000.
 
 
                    
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