Descritto in moltissimi dipinti e porcellane fin da epoche antiche, la peonia
è un fiore associato alloriente, in particolare alla Cina. Se la celebrità del
fiore in Cina è pari alla celebrità presso di noi della rosa, la coltura e la
cultura delle peonie in occidente è strettamente legata allammirazione per i
giardini orientali e non vive espressamente di vita propria. Un sempre maggiore
interesse tuttavia viene dimostrato dai vivai commerciali e dai fiorai,
sullonda di una rinnovata cultura dei giardini che, dal mondo anglosassone,
finalmente approda anche in Italia.
“La
peonia è il capolavoro dei cinesi. E, bisogna aggiungere è la massima
sublimazione del cavolo: guai se nella manifestazione più alta non si percepisse
anche un’ombra della più infima. Mi è difficile esprimere la grande passione che
ho per le peonie [...]". Con queste parole, in accordo con la filosofia
orientale, si esprime il botanico Ippolito Pizzetti a proposito delle peonie.
In oriente e particolarmente in Cina "la regina dei fiori" è oggetto di un
vero e proprio culto e già 1000 anni prima di Cristo era protetta
dall’imperatore il quale pagava generosamente le varietà più belle, favorendo
così il lavoro d’incrocio e selezione di generazioni di ibridatori. Grazie al
favore imperiale, le peonie diventarono inoltre il principale motivo decorativo
delle porcellane cinesi, soprattutto delle epoche Ching e Ming.
In Europa le peonie sono presenti con numerose specie, tutte erbacee, e sono
conosciute nell’antichità soprattutto per le loro virtù medicinali; nella
mitologia greca, infatti, Peon, medico degli dei ed allievo di Esculapio, cura
Plutone da una ferita utilizzando radici di peonia, il dio per ringraziarlo e
sottrarlo all’invidia dei colleghi gli dona l’immortalità, trasformandolo in un
fiore: la peonia.
In
Europa il valore ornamentale delle peonie, soprattutto di quelle arboree,
sconosciute fino allora nel nostro continente, è apprezzato a partire dal XVIIII
secolo, dopo che a seguito dei viaggi di alcuni botanici inglesi e francesi ne è
introdotta la coltivazione; bisogna però aspettare i primi anni del 900 perché
grazie al lavoro dei botanici francesi Louis Henry, Maxim Cornù e Pierre Lemoine
si possano ammirare le prime peonie gialle a fiore enorme e doppio, ibridi della
Paeonia suffruticosa, coltivata per secoli in Cina e
Giappone
e della Paeonia lutea, specie a fiore giallo descritta per la prima volta e
portata in Europa dalla Cina dall’abate Delavay alla fine dell‘800 insieme a
quella che verrà chiamata Paeonia delavayi.
I primi ibridi di Paeonia lutea, ottenuti dai francesi, hanno però lo stelo
florale debole ed il fiore talmente pesante che tende a piegarsi verso il suolo,
in modo che per apprezzarne appieno l’effetto decorativo lo si deve sostenere
con dei tutori. Per ovviare a questo difetto Saunders, negli anni ’50, negli
Stati Uniti, seleziona con una serie di incroci miranti ad aumentare la
robustezza dello stelo ed il vigore vegetativo della pianta, tutta una serie di
ibridi a fiore semplice, semi doppio o doppio, di grande effetto ornamentale ed
accrescimento generalmente più rapido sia delle varietà di Paeonia suffruticosa
che degli ibridi francesi di lutea.
Altri
appassionati americani proseguono il lavoro di Saunders, tra questi è doveroso
ricordare William Gratwick, ma soprattutto Nassos Daphnis, creatore di alcuni
fra i più inusuali e splendidi ibridi di lutea oggi in commercio, come la "Gauguin",
che deve il nome allo splendido effetto cromatico del suo fiore rosso e giallo,
la ‘Leda’, e la ‘Zephirus’.
Una nuova frontiera della ibridazione delle peonie viene aperta negli anni 70
dal giapponese Toichi Itoh che riesce ad incrociare una varietà di Paeonia
lactiflora con un ibrido di Paeonia Lutea, ottenendo una pianta che riunisce i
caratteri di un’erbacea (disseccamento in autunno della parte aerea erbacea) e
di un’arborea (ramificazione del fusto ed aspetto delle fogl ie
e dei fiori). I cosiddetti ibridi di Itoh o ibridi intersezionali hanno
purtroppo prezzi elevati e sono molto rari, praticamente introvabili in Italia.
Le peonie sono piante di grande adattabilità, non particolarmente difficili
da coltivare, sopportano bene anche gli inverni più rigidi e vivono in quasi
tutti i terreni, con preferenza per quelli non troppo leggeri ed alcalini. La
diffusione delle peonie nei giardini italiani è ancora relativamente limitata e
solo da pochi anni, grazie al lavoro di una piccola schiera di appassionati
giardinieri e vivaisti, si comincia ad apprezzare il loro grande effetto
decorativo sia come piante isolate sia come piante da siepe o da bordura.
A cura di: Paola Equizi & Carlo Di Stanislao
Per approfondire
- AAVV: Fiori in giardino, Ed. Demetra, Milano, 2003.
- AAVV: Decorare con i fiori, Ed. Mondatori, 2002.
- Osti G. L.: Il libro delle Paeonie, Ed. Allemande, Milano, 1997.
Indirizzo per chiarimenti:
Paola Equizi
E-mail: amsaaq@tin.it
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