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                         Celiachia: il   glutine non è più un problema  
Una  procedura   messa a punto dall’Isa-Cnr arresta, attraverso una lavorazione enzimatica delle   farine, la reazione immunologica scatenata nell’intestino dei celiaci  da questa proteina. Così pane, pasta e pizza   possono essere consumati anche da chi soffre di questa forma di intolleranza   alimentare, senza rischi per la salute 
Presto le persone affette da celiachia potranno di   nuovo apprezzare il gusto della pasta, della pizza e dei biscotti tradizionali   senza più andare incontro ai disturbi tipici provocati da questa malattia. A   renderlo possibile un’innovativa procedura enzimatica, da applicare   all’industria alimentare, in grado di bloccare la risposta tossica del glutine   nei celiaci. L’innovativa metodologia è stata messa a punto e brevettata da un   gruppo di chimici e immunologi dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa)   del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino, coordinato da Mauro   Rossi. 
“Se si osserva al microscopio la struttura   dell’intestino dei celiaci si scopre che la mucosa è atrofica, ossia priva dei   villi, le estroflessioni mucosali fondamentali per la digestione e   l’assorbimento dei nutrienti”, spiega Mauro Rossi dell’Isa-Cnr. “Numerose   evidenze sperimentali indicano che il danno intestinale è prodotto da   un’alterata risposta immunitaria nei confronti del glutine. In particolare, la   presenza nella mucosa intestinale di linfociti T, una popolazione di cellule del   sistema immune, che risponde alla presenza del glutine secernendo molecole   pro-infiammatorie, avvalora l’ipotesi di un meccanismo immunologico alla base   della patologia. Solo determinate regioni della molecola di glutine acquistano   però, nell’intestino del celiaco, la capacità di essere riconosciute dai   linfociti T e di scatenare la loro risposta. Partendo da questa considerazione”,   prosegue Rossi, “abbiamo ipotizzato la possibilità di bloccare preventivamente   questo riconoscimento attraverso un processo enzimatico - da effettuare   direttamente sulla farina - che andasse a modificare proprio quelle regioni,   mascherandole attraverso la formazione di nuovi legami con amminoacidi (elementi   costitutivi della proteina) modificati. La nostra ipotesi è stata poi confermata   sperimentalmente attraverso accurati studi biochimici e immunologici realizzati   nel nostro Istituto”. 
Dal punto di vista tecnologico il nuovo   procedimento non presenta difficoltà di realizzazione in quanto fa uso di   sostanze già utilizzate nell’industria alimentare. Nessuna conseguenza neppure   sui celiaci. “I nuovi legami introdotti nella molecola di glutine”, precisa il   ricercatore dell’Isa-Cnr, “rimangono intatti nell’intestino, ma poi sono scissi   a livello renale per cui non si accumulano   nell’organismo”. 
Un risultato di indubbio interesse, se si   considera che la celiachia è una delle forme più diffuse di intolleranze   alimentari: si stima che una persona su duecento ne sia affetta. La malattia si   manifesta negli individui che hanno una predisposizione genetica  in seguito all’ingestione di alimenti   contenenti il glutine del grano e proteine analoghe presenti in altri cereali di   uso comune, quali orzo e segale. L’intolleranza viene diagnosticata in genere   nei primi tre anni di vita, ma sono in aumento i casi in cui si manifesta   tardivamente o quelli in cui è del tutto asintomatica: i celiaci che non   sanno di esserlo e continuano a   mangiare gli alimenti proibiti possono soffrire di gravi sindromi da   malassorbimento, caratterizzate principalmente da diarrea, perdita di peso e   ritardo della crescita.  
Attualmente l’unica terapia valida è la dieta   completamente priva di glutine, da seguire per tutta la vita: solo così,   infatti, vengono ripristinate le normali funzioni  intestinali. Ma mantenere questo regime   alimentare, che presenta comunque forti restrizioni,  non è sempre facile, poiché piccole quantità   di glutine possono trovarsi in cibi non sospetti.       
                  
                    
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