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                         In Medicina Cinese (MC) è molto importante lo studio del simbolismo; 
l’atteggiamento dei cinesi nei confronti dei numeri è d’estremo interesse verso 
tutto ciò che i numeri simbolicamente rappresentano unito ad un’estrema 
indifferenza verso qualsivoglia concezione quantitativa legata ai numeri stessi. 
Un simbolo numerico domina tutto un insieme di realtà e di emblemi, esprime la 
qualità di determinati raggruppamenti; possiede un alto potere descrittivo, 
oppure indica un ordine gerarchico. I numeri esprimono un’intima concordanza fra 
le azioni della natura e i comportamenti umani: il numero sette rappresenta la 
totalità degli ordini planetari ed angelici, i colori dell’arcobaleno, le note 
musicali; rappresenta, inoltre, le sei direzioni nello spazio (alto, basso, 
destra, sinistra, avanti, dietro) con un centro, così come il cielo con i sei 
pianeti ed il sole al centro. Applicato all’uomo il numero sette simbolizza la 
possibilità di espressione nelle varie direzioni supportate da un centro, indica 
l’orientamento che va dal centro dell’uomo verso il mondo. I sette sentimenti (Qi 
Qing) sono: la gioia (Xin), la collera (Nu), l’inquietudine o abbattimento (You), 
la preoccupazione o pensiero ossessivo (Si), la tristezza (Bei), la paura 
(Kong), il terrore o panico (Jing). chiarezza ciò che è realmente.
 Una caratteristica interessante dei sette sentimenti (Qi Qing) è quella di dare 
una direzione al Qi così:
 
  la collera (Nu) fa salire il Qi
       la gioia (Xi) diffonde il QI   
 la riflessività (SI) lega il Qi 
      la paura (Kong) 
abbassa il Qi       
  
     il terrore (Jing) 
circolazione del Qi disordinata      
 
 
         la tristezza (Bei) 
consuma il Qi. Il Qi non può essere distribuito 
 
 
 la preoccupazione (You ) ostruzione della circolazione del Qi
 
 
 
 Le emozioni non integrate correttamente nel tessuto esperenziale della persona, 
non diventano, come dovrebbero, fonte di nutrimento ma causa di disagio e di 
difficoltà nell’affrontare i cambiamenti della vita. Sensazioni come 
inadeguatezza, tristezza, rimpianto, frustrazione, abbandono, possono essere 
percepite costantemente ed indurre uno stato d’animo che rende incapaci di 
vivere serenamente le continue sfide al cambiamento proposte dalla realtà che ci 
circonda; questa sensazione diviene talmente pervadente da rappresentare e 
manifestarsi come un dolore non sopportabile o un’altra somatizzazione (pirosi, 
colon irritabile, irregolarità mestruali, prurito, ecc.).
   Tutte le strutture energetiche 
interagiscono con il vissuto emozionale; il sistema dei canali principali ha un 
privilegiato legame con il sistema degli zang/fu, ed essendo struttura di 
collegamento interno-esterno, permette agli organi di risuonare con le emozioni. 
Il sistema dei canali Tendino Muscolari (CTM), recepisce gli stati emotivi e 
modifica il sistema muscolare e la postura, è spesso sede di tensioni, 
contratture o spasmi che hanno una causa emozionale. Jeffery Yuen ci ricorda: “…le 
sensazioni (Gan Qing) non sono controllabili, non sappiamo per quale motivo le 
abbiamo…Sono legate alla Wei Qi, un’energia che non controlliamo con la 
ragione…L’apparato muscolare è legato alle passioni: la rabbia ad esempio si 
concentra nel trapezio. Questo avviene perché i GanQing sono legati alla Wei Qi 
come i tendino muscolari. Il concetto è che le corazze muscolari sono associate 
ai GanQing, mentre i vasi Luo sono legati ai Qin”.    I CTM sono nutriti dal sangue del 
fegato e conservano l’esperienza trasmessa dal Fegato attraverso il sangue…sono 
l’espressione esterna delle emozioni interne. Il sistema dei Luo, con il suo 
legame con il Sangue e la Ying Qi è certamente il sistema che maggiormente si 
occupa della assimilazione delle emozioni, della loro integrazione e diffusione 
all’interno del corpo; “sono legati all’interiorizzazione dell’esperienza del 
mondo e gestiscono le emozioni e la scelta delle emozioni”. L’esperienza 
viene portata all’interno, compresa, assimilata e distribuita tramite il Sangue 
a tutto il corpo “…La residenza dello Shen è il Sangue. I Luo sono le linee 
del Sangue. Quindi i Luo hanno a che fare direttamente con i disturbi dello Shen..”.Tali 
meridiani tendono al pieno e “quando sono in pieno posso essere visti” m sotto 
forma di piccoli vasi che si possono rompere. “Il LS al paragrafo 10 parla 
anche del trattamento dei Luo: si raccomanda di scaricare il ristagno di sangue. 
Il ristagno deve essere scaricato facendo sanguinare il punto….i Luo possono 
anche produrre dei fluidi e se i fluidi arrivano alla superficie si trasformano 
in flegma creando un nodulo”.    Il sistema dei canali Straordinari, è 
un ponte tra l’Anteriore al Cielo ed il Posteriore al Cielo e pur essendo una 
struttura che si origina nel periodo prenatale, assiste tutta la vita 
dell’individuo ed è particolarmente importante per sostenere le varie fasi di 
passaggio della vita. Tutti gli Straordinari hanno una funzione importantissima 
nello sviluppo e nella crescita della persona; dall’essere un buon padre ed una 
buona madre di se stessi, all’accettazione di se e del mondo, al sostenere le 
fasi di passaggio della vita e così via. A prescindere dal livello energetico 
che andiamo a trattare lo scopo del trattamento ci dovrebbe condurre verso una 
modalità molto accogliente e confortevole, con un’ esecuzione delle tecniche che 
tenga conto della disponibilità dell’altro a farci più o meno accedere a 
strutture energetiche intime e delicate. Le manovre, se utilizzate in quest’ambito, 
differiscono nella modalità da quelle usuali proprio per la delicatezza e la 
lentezza, per la capacità di ascoltare e di correggerle continuamente in base 
alle risposte energetiche che il corpo del cliente riferisce. E’ un trattamento 
che mira ad ascoltare e suggerire e che usa toni pacati essendo consapevole 
della profondità del dialogo che si instaura tra i due attori. In alcune 
circostanze anche il solo contatto con un punto porta risultati molto importanti 
e non è raro sentire che la condizione energetica dello stesso muta 
profondamente soltanto se abbiamo la pazienza di aspettare, anche esercitando 
una minima stimolazione.    Le tecniche del massaggio tuina sono 
certamente pensate innanzitutto sul sistema dei canali Principali e quindi, 
tenendo conto delle indicazioni già evidenziate, in questo livello tutte le 
manovre trovano la loro collocazione. Inoltre a questo livello possono essere di 
particolare utilità le tecniche accessorie della moxa e delle coppette; molto 
efficace anche il trattamento con il martelletto della salute, tecnica 
introdotta in Italia dalla dottoressa Ma Xuzhou ed attualmente in crescente 
diffusione. Il sistema dei canali Tendino Muscolari è una struttura superficiale 
di canali che hanno la dimensione di fasce, di zone più che di linee; tali 
canali sono inoltre molto interconnessi tra di loro e si manifestano nelle sei 
zone del corpo, privilegiando accoppiamenti per livello energetico. La loro 
superficialità ci consente di affermare che qualsiasi trattamento manuale 
interessa il CTM, e che è impossibile stabilire un contatto scavalcandoli. Ciò 
non toglie che, per focalizzare il trattamento e richiamare energia a livello di 
questi canali, si utilizzino prevalentemente i punti di riunione degli stessi ed 
i punti Jing pozzo (Ting).    Le tecniche manuali più idonee sono 
quelle che hanno una esecuzione ampia e trasversale, o le tecniche palmari che 
consentono il lavoro su ampie zone e trattano il decorso dei canali allo scopo 
di lavorare sulle connessioni trasversali di questo sistema; a titolo di esempio 
possiamo pensare al Fen Fa, al Tan Bo Fa, al Gun Fa e alle tecniche di pressione 
come An Fa nella sua esecuzione con il palmo della mano, allo Ca Fa e quindi 
alle tecniche di “strofinamento” come lo Shun Fa, il Tui Fa o il Cuo Fa con le 
quali è possibile lavorare sulla zona del CTM interessato. Generalmente si 
trattano anche i punti Ah-shi che s’incontrano nel corso del trattamento. 
L’esecuzione di tali tecniche, generalmente è disto-prossimale, e può essere 
mediamente forte, con un’azione prevalentemente a livello muscolare, eseguita 
con lo scopo di disperdere e di alleggerire le tensioni presenti a questo 
livello.    Molto indicate sono inoltre le 
mobilizzazioni delle articolazioni. Il sistema di canali Luo è particolarmente 
legato al Sangue e quindi le tecniche elettive per il trattamento dei punti Luo 
sono principalmente quelle del martelletto a fior di pruno, del sanguinamento e 
del Guasha. A questo livello è molto importante valutare le condizioni di pieno 
e di vuoto dello stesso. E’ di particolare importanza quindi eseguire 
un’accurata osservazione e palpazione del decorso del meridiano, per rilevare 
oltre a pieni e vuoti, visibili e non, anche tutti quei fattori che potranno 
darci utili indicazioni nella scelta della tecnica e della modalità più 
efficace. Con ascolto e disponibilità verso la persona trattata saremo inoltre 
in grado di porci in rapporto in modo estremamente ricettivo. Per contattare un 
livello maggiormente profondo di consapevolezza è quindi necessario rispettare 
le aperture che ci vengono offerte da chi stiamo trattando ed i suoi tempi. 
Molto spesso il semplice contatto o una leggera pressione sul punto, se 
protratta, lo rilascia notevolmente, ed i Luo sono molto importanti proprio nel 
“lasciar andare”, lasciar andare delle emozioni che dimorano nel sangue e del 
loro armonioso fluire. E’ da ricordare inoltre che il decorso dei Luo è 
centripeto, ad eccezione del Luo di Polmone e di Vescica Biliare che sono invece 
centrifughi. In particolare il Polmone svolge un’importante azione di 
liberazione e di apertura della regione del petto. A tale proposito si possono 
efficacemente utilizzare tecniche di spinta verso l’esterno come il Tui Fa (Yun 
Fa) sul Punto Luo del Polmone (LU7) con una esecuzione particolarmente gentile e 
direzionata verso i punti LU10 e PC8 che sono le estremità del decorso del 
canale Luo e punti fuoco, “si può dire che va nei punti Ying sorgente a liberare 
quello che è accumulato nel torace” e tecniche di trazione delle braccia (Ba Fa) 
e di mobilizzazione delle spalle.    Lavorare con i canali Straordinari 
significa contattare strutture profonde e dense; è un livello particolarmente 
denso di energia e caratterizzato da ritmi lenti. I percorsi degli straordinari 
sono piuttosto semplici, quasi rettilinei e sono tutti diretti verso l’alto. Si 
accede a questo livello utilizzando i punti di apertura. Il contatto con questi 
punti è quindi una pressione statica come An Fa o comunque è indispensabile un 
contatto che crei “apertura”. Indispensabile è lo stato d’animo dell’operatore 
che deve essere ben centrato e consapevole della profondità e dell’intimità 
della sua azione. Ascoltare e attendere, collegare le coppie dei punti di 
apertura tramite il contatto delle nostre mani, possono essere operazioni 
sufficienti all’attivazione di questo livello energetico. Naturalmente è 
possibile trattare il decorso dei canali che, pur scorrendo in profondità, 
interessano alcune zone e alcuni punti condivisi con i meridiani Principali. Il 
trattamento di tali percorsi è realizzato sempre tramite la semplicità del 
contatto, della pressione e di alcune manovre eseguite con particolare lentezza, 
attenzione e capacità di ascolto. Anche il Gun Fa, il Tui Fa possono certamente 
essere eseguite, a patto che la delicatezza e l’intenzione dell’operatore siano 
adeguati al livello sul quale agiscono. Si può trattare Du Mai (An Fa, An Rou 
Fa, Tui Fa) per poi trattare Dai Mai (Fen Fa) scendere lungo Ren Mai e gli Yang 
(Qiao e Wei) delle gambe (An Fa, Gun Fa, Tui Fa) per poi risalire lungo gli Yin 
degli stessi e concludere con Chong Mai.
 
 
 Parte speciale
 Le emozioni represse possono funzionare la fattori tossici che, non 
eliminati dai visceri comunicanti con l’esterno (Grosso Intestino e Vescica, 
soprattutto), si accumulano intossicando l’individuo. Alcune ricerche recenti ci 
affermano che le condizioni psichiche che più frequentemente causano intasamento 
viscerale sono il rancore ed i sensi di colpa. Il rancore deriva da una rabbia 
non digerita, non metabolizzata e che diviene livore, capace di produrre "Calore 
Tossico" soprattutto nel Grosso Intestino. In questi soggetti avremo umore nero, 
incoordinamento delle idee, lombalgie persistenti, stipsi o alvo altrerno, 
gengiviti, bocca impastata, intolleranza e pseudoallergia per latte e latticini. 
Avremo inoltre dolorabilità e tensione muscolare a livello delle fosse iliache 
sia destra che sinistra e vivo dolore spontaneo o alla pressione sul punto di 
agopuntura BL25 (dachangshu), situato a circa 2-3 cm di lato allo spazio fra fra 
la IV e la V vertebra lombare. Il trattamento drenante specifico si avvarrà di 
dieta adeguata (eliminare latte e latticini, dare di preferenza carne magra di 
maiale, miele e pere sbucciate) e presidi fitoterapici suddivisibili in:
 
 Forme recenti o meno severe
 Tisana così composta e da assumere mattina e sera
 - Carvi fructus 30%
 - Mentha piperitae folium 30%
 - Sennae folium 40%
 
 Forme di più vecchia data o più gravi
 Combinazione in Estratto Fluido 30 gtt tre volte al dì dopo i pasti (nelle 
forme più severe)
 - Inula helenium 25%
 - Mentha piperita 25%
 - Vaccinum myrtillus 50%
 
 In situazioni, invece, di ansia persistente, paura, senso di impotenza, 
scarsa stima in sé, si genera una condizione di sensi di colpa, con fobie, 
attacchi di panico, tanatofobia, caratterizzata da "Freddo" al viscere definito 
in MC Vescica Urinaria. Vi saranno cistalgie e disurie senza componenti 
organiche evidenziabili, contratture dei muscoli paravertebrali, reumatismo 
fibrosito e fibromialgie. La regione sovrapubica ed ipogastrica risulterà 
fredda, contratta e dolorabile, come anche la zona del punto BL28 (pangguangshu), 
posto a 2-3 centimetri dallo spazio posto fra la V lombare e la I vertebra 
sacrale. Sotto il profilo dietetico occorre eliminare il sale e gli alimenti 
salati o troppo freddi (frutta e verdura in eccesso), preferendo carni rosse, 
verdure profumate (come il finocchio) e droghe riscaldanti (come il basilico).
Sono da preferirsi, inoltre, come cotture gli arrosti e le grigliate, ovvero 
le cotture al forno. Anche in questi casi si individuano due grosse 
categorie di trattamento.
 
 Forme recenti o meno severe
 Tisana così composta e da assumere mattina e sera
 - Ortosiphon herba 30%
 - Solodaginis herba 30%
 - Uvae ursi folium 40%
 
 Forme di più vecchia data o più gravi
 Combinazione in Estratto Fluido 30 gtt tre volte al dì dopo i pasti
 - Sambucus niger 50%.
 - Solidago virga aurea 50%
 
 Un eccellente complesso depurante nei casi di stress protratto, composto da 
derivati fitoterapici e principi omeopatici in diluizione decimale, è 
definito Hollis 10.
 Si compone di:
 - Calendula officinalis 4 DH (ossessività).
 - Chamomilla vulgaris 4DH (eccetabilità ed irrequetezza notturna).
 - Hyosciamus niger 6 DH (insonnia, eritismo psichico, tensione)
 - Hypericum perforatum 6DH (depressione).
 - Ignatia amara 5 DH (ciclotimia, irritabilità)
 - Passiflora incarnata 4 DH (ansia, irrequetezza).
 - Se ne somministrano da 20 a 40 gtt 15 minuti prima dei pasti (2-3 volte al dì) 
per periodi di 1-2 mesi.
 
 Grande importanza assumono le pratiche meditative e le psicoginnastiche. 
Va precisato che, tutto ciò che il pensiero formula ha in sé il limite dei suoi 
confini, il pensiero ha sempre un orizzonte, la mente meditativa non ne ha, 
l’uno deve cessare perché l’altro possa essere. La meditazione non è una 
continuazione o una espansione dell’esperienza, al contrario, è la completa 
inazione che è totale cessazione dell’esperienza; lo svuotarsi del conosciuto. 
Se non c’è meditazione, sei come un cieco in un mondo di grande bellezza, luci e 
colori. Meditare non è ripetere parole, sperimentare visioni o coltivare il 
silenzio, questa è una forma di autoipnosi. La mente meditativa è vedere, 
osservare, ascoltare senza la parola, senza commento, senza opinione — 
attentamente e costantemente — il movimento della vita in ogni suo rapporto; 
allora sopraggiunge un silenzio che è negazione del pensiero, un silenzio che 
l’osservatore non può richiamare. Per molte disciplini orientali (cinesi, 
indiane, tibetane), se si ha intenzione di meditare, non sarà meditazione, se si 
assume deliberatamente un atteggiamento, una posizione, per meditare, allora la 
meditazione diventa un giocattolo, un trastullo della mente. Il tempo e il 
pensiero sono totalmente cessati, poiché sono il centro che limita la propria 
visione. La meditazione non è fuga dal mondo; non è un isolarsi e chiudersi in 
sé, ma piuttosto la comprensione del mondo e delle sue vie.
   Probabilmente per noi è più facile 
definire uno dei traguardi della meditazione: la Consapevolezza. A mio avviso lo 
scopo della pratica meditativa orientale (taoista o buddista) è proprio quello 
di favorire la percezione naturale della realtà ed ha fra gli obiettivi quello 
di ottenere la corretta comprensione del funzionamento di ogni cosa. Questa 
importantissima pratica vuole essere un’investigazione continua della Verità, un 
esame microscopico del nostro processo di percezione, ed ha come fine quello di 
sollevare lo schermo di ingannevoli falsità e convinzioni errate attraverso il 
quale normalmente l’uomo vede il mondo, un mondo illusorio e artificioso. A ben 
pensarci non sappiamo chi siamo né comprendiamo i motivi ultimi della nostra 
esistenza. Non ci conosciamo affatto e troppo spesso arriviamo al punto di 
mentire a noi stessi, incoerentemente, sia sulle nostre debolezze che sulle 
motivazioni che le generano. Questo atteggiamento si rivela un vero e proprio 
rifiuto della Conoscenza ed ha come risultato quello di legarci con un nodo 
sempre più stretto alla ruota dell’illusione.    La meditazione (nel caso specifico mi 
riferisco alla meditazione Vipassana e a quella Taoista) non è, come molti 
pensano, un tentativo di dimenticare se stessi o di occultare i propri problemi; 
tramite essa possiamo imparare a vedere nel profondo di noi stessi, esattamente 
come siamo, possiamo finalmente vedere cosa alberga dentro di noi, comprenderne 
l’essenza ed accettarla pienamente. Essa favorisce la vera intuizione che 
peraltro può essere ottenuta solo se ci si libera di quei giri logici a cui 
abbiamo permesso nel tempo di disorientare la nostra mente, solo evacuando dal 
nostro sé quei circuiti ingannevoli che ci hanno fatto perdere di vista il 
nostro nucleo ed il reale centro delle causale. Svincolandosi da essi potremo 
permettere alla nostra realtà superiore di produrre le giuste ’soluzioni’ e 
successivamente alla mente cosciente di ’aprirsi’ ad essa. La meditazione è come 
un’attività vivente, che utilizza la concentrazione come strumento in virtù del 
quale la consapevolezza può avere ragione di quel muro di confusione che 
normalmente ci separa dalla vivida luce della realtà; questo naturale processo 
consiste in un costante aumento della consapevolezza applicata ai meccanismi 
della realtà stessa. Lo scopo che il meditante si propone è perciò quello di 
purificare la mente. La persona che entra nell’esperienza meditativa non è la 
stessa che ne esce. Il meditante cambia progressivamente il proprio modo di 
relazionarsi, migliorando decisamente il proprio carattere e la propria 
personalità attraverso un profondo processo di sensibilizzazione.    La meditazione rende profondamente 
coscienti dei propri pensieri, delle parole e delle azioni... affina mano a mano 
la concentrazione e la capacità logica. Un po’ alla volta rende chiari i 
processi ed i meccanismi del subconscio, acuisce la capacità di intuizione 
accrescendo la precisione del pensiero e conducendo gradualmente ad una diretta 
conoscenza delle cose, rivelandole proprio come esse sono, senza pregiudizi né 
abbagliamenti. La persona che entra nell’esperienza meditativa non è la stessa 
che ne esce. Il meditante cambia progressivamente il proprio modo di 
relazionarsi, migliorando decisamente il proprio carattere e la propria 
personalità attraverso un profondo processo di sensibilizzazione. La meditazione 
rende profondamente coscienti dei propri pensieri, delle parole e delle 
azioni... affina mano a mano la concentrazione e la capacità logica. Un po’ alla 
volta rende chiari i processi ed i meccanismi del subconscio, acuisce la 
capacità di intuizione accrescendo la precisione del pensiero e conducendo 
gradualmente ad una diretta conoscenza delle cose, rivelandole proprio come esse 
sono, senza pregiudizi né abbagliamenti. Come è stato scritto a proposito delle 
diverse forme di meditazione orientale (yoga, meditazione taoista, ecc.), ogni 
tecnica persegue lo scopo di raggiungere l’estasi, lo stato di “ebrezza divina”.
   Elementi di base della meditazione 
taoista sono:- Sedersi in una posizione confortevole con gli occhi chiusi e la schiena 
dritta.
 - Focalizzare la tua attenzione sulla ripetizione di una parola, un suono, una 
frase o una preghiera, in silenzio o sussurrando. Un’alternativa è il 
concentrarsi sul proprio respiro, mentre esce ed entra dal corpo.
 - Ogni volta che l’ attenzione sarà dirottata su altre cose o pensieri, 
reindirizzala gentilmente senza giudicare.
 
 La prima e più semplice forma di meditazione-consapevole nella tradizione cinese 
è l’I-Chuan, una forma di meditazione in piedi che comprende molti 
elementi, tra i quali una serie di 8 posture corrispondenti agli 8 trigrammi 
base degli Yi Jing, che sbloccano l’energia a livello dei nostri 5 principali 
organi interni, reni-fegato-cuore-milza-polmoni, e aiutano a ripristinarne il 
regolare funzionamento. Altre posture favoriscono la connessione energetica con 
elementi naturali quali alberi, terra, mare, cielo. Si passa poi ad esercizi di 
controllo consapevole motorio-respiratorio, noti come Qi Gong e Tai Ji Quan. Il
Tai Ji Quan non è solamente una ginnastica dolce e divertente da fare per 
ritrovare un momento di serenità. E’, anzi, un validissimo strumento di 
prevenzione e di cura ampiamente riconosciuto dalla medicina cinese contro 
l’inevitabile decadenza fisica e mentale dovuta alla severità del tempo 
biologico. Infatti, il taijiquan in origine era una scuola di arte marziale 
molto efficace e molto stimata, frutto di una lunga ricerca degli antichi e 
grandi maestri cinesi; una ricerca appassionante su come ottenere una giusta e 
desiderata efficienza psicofisica da un corpo umano in movimento.
   Il Tai Ji Quan è il frutto delle 
contraddizioni tra la durezza e la morbidezza, tra la visione globale e la 
visione del particolare, tra la continuità nel tempo dilatato e la totalità in 
un istante, tra il pieno e il vuoto, ecc. Da questo gioco delle contraddizioni 
nascono quelle caratteristiche della dinamica delle "figure", ad esempio: il 
principio della immediata alternanza, l’appoggio vero e finto dei piedi, la 
focalizzazione e il moto a spirale delle forze, il costante coinvolgimento del 
torace e dell’addome nel respiro, la scioltezza delle spalle e la forza 
gravitazionale dei gomiti, la sintesi della "figura" nella decisione dello 
sguardo, la distinzione delle otto forze e così via. D’altra parte, il nome 
stesso è una contraddizione: taiji è un concetto cosmico-filosofico che richiama 
l’idea di pace, di armonia e di vita; mentre quan sta per "pugno" cioè potenza e 
violenza. Anche la storia del suo sviluppo è una contraddizione: da quell’arte 
marziale nobile, difficilissima e riservata a pochissimi ad una disciplina della 
salute per chiunque, anche per i malati. Quindi, anche i praticanti stessi sono 
una contraddizione, ma una contraddizione che va vista necessariamente 
nell’ottica costruttiva della fecondità tra lo yin e lo yang - cioè l’incontro 
delle diversità - e nell’ottica positiva della libertà dell’uomo. Un’altra 
discussione piuttosto comune è quella sulle origini del Tai Ji Quan. Esistono 
diverse forme ed una infinità di stili.    Secondo il pensiero cinese la tecnica 
più semplice per agire sui “12 Meridiani” è il Nei Chung che si basa su 16 
elementi. - Acquisire la capacità di usare tutti i metodi di respirazione, dal più 
semplice al più complesso.
 - Sentire, muovere e trasformare le energie interne lungo i canali energetici 
discendenti, ascendenti e di connessione.
 - Acquisire la capacità di utilizzare precisi allineamenti posturali al fine di 
prevenire blocchi e dispersioni nel flusso di Chi.
 - Differenziare e dissolvere blocchi di energia a livello fisico, emotivo e 
spirituale.
 - Muovere l’energia in tutti i meridiani primari e secondari, incluse le "porte" 
di accesso a detti meridiani.
 - Allungare il corpo dall’interno verso l’esterno e dall’esterno verso l’interno 
lungo le direzioni dei meridiani Yin e Yang.
 - Estendere e contrarre tutti i tessuti del corpo fisico (articolazioni, 
muscoli, tessuto connettivo, organi interni, ghiandole, vasi sanguigni, sistema 
cerebrospinale e cervello) e aree di energia.
 - Acquisire il controllo dell’energia dell’aura esterna al corpo.
 - Fare cerchi e spirali di energia all’interno del corpo, acquisire il controllo 
delle correnti energetiche a spirale del corpo, e muovere il Chi volontariamente 
verso ogni parte del corpo, in particolare verso il cervello, le ghiandole e 
tutti gli organi interni.
 - Assorbire e proiettare energia da ogni parte del corpo.
 - Acquisire il controllo di tutti i flussi energetici della spina dorsale.
 - Acquisire il controllo dei canali energetici del corpo.
 - Acquisire il controllo dei canali energetici centrali del corpo.
 - Imparare ad usare il Dantien basso del corpo (hara o elisir).
 - Imparare ad usare i Dantien medio e alto del corpo.
 - Connettere ogni parte del corpo fisico in un unico insieme energetico.
 
 Scopo della meditazione e delle tecniche corporee è quello di raggiungere da una 
lato la consapevolezza di sé, la capacità di guardarsi dentro e riconoscere le 
emozioni trattenute per poi, attraverso un lavoro cosciente, eliminare le stesse 
e risolvere le influenze che esse possono avere sul corpo. Più saremo in grado 
di percepire ed accettare il carattere mutevole della vita e delle sue 
manifestazioni, più possibilità avremo di intervenire con la nostra intenzione 
per produrre delle trasformazioni (Hua). Molto interessanti sono anche gli 
esercizi, molto usati nella tradizione medica giapponese, di “stiramento dei 
Meridiani”. In caso di rancore si eseguiranno esercizi per aprire la Vescica 
Biliare, nel caso di “senso di indegnità” o di colpa esercizi atti ad attivare 
il Grosso Intestino.
 - Vescica Biliare: Seduti a terra, gambe dritte e divaricate, piegare il busto 
da un lato, ripetere dall’altro lato
 - Grosso Intestino: In piedi, divaricare le gambe, braccia tese all’ indietro, 
intrecciare i pollici, piegare il busto in avanti e portare il più in alto 
possibile le braccia per alcuni secondi.
 
 Il rancore e le altre emozioni, se trattenuta, dopo aver prodotto anomalie nella 
circolazione del Soffio, causano carenze a livello di Qi, Jing e Shen. Secondo 
il nostro punto di vista, in fasi successive, questo evento, oggi tanto 
frequente, interessa dapprima il Qi, poi lo Shen ed infine il Jing. Nel caso di 
turbe del Qi si impiegheranno punti diversi per le condizioni di Vuoto (xu), 
Collasso (wang), Stasi (yu), Controcorrente (ni).
 Questi punti sono piuttosto noti e 
possiamo riassumerli brevemente: - Xuqi: 6CV, 36ST, 10LI, 9LU
 - Wangqi: 26GV, 9H, 1LR
 - Yuqi: 8TB, 39GB, 16LI.
 - Qini: 5LU, 12CV, 37ST.
 
 Nei disturbi dello Shen si useranno:
 - Punti Mu[2] nelle condizioni acute.
 - Punti Shen quando si ha la sensazione di perdita di controllo sulle diverse 
funzioni.
 - Punti Ling perdita dello "slancio vitale".
 - Punti Gui ossessioni, false idee o false percezioni.
 - Punti "Porta" eventi traumatizzanti in tappe cruciali della vita.
 - Punti Kong confusione a causa della impossibilità da rifuggire da 
condizionamenti esterni.
 - Punti Ming si fanno le cose senza vera gioia; automaticamente.
 
 Più complessa l’anomalia del Jing che abbisognerà di agopuntura, massaggio (sui 
Meridiani di Rene e Vescica), dieta e farmacologia. Semplificando al massimo 
diremo che il Jing carente alera le funzioni cerebrali superiori con uno 
scadimento progressivo delle funzioni cerebrali. In questo caso debbono essere 
trattate le linee meridianiche (ed i punti yuan) in relazione con le funzioni 
cerebrali cognitive o superiori (Yuen, 2003; Di Stanislao, 1994), secondo il 
seguente schema:
 
 
 
	
		| Meridiani | Punti |  
		| Shou ShaoYang/Shou Tai Yang Zu Shao Yang/Zu Jue Yin | 3TB-4SI 42GB-3LR |  Nelle condizioni più gravi si tratteranno i Merdiani Curiosi (Qi Qing Ba Mai 
Kao) e più in particolare con quello connessi strettamente con il Cervello (nao):
 - Du Mai - Yang Qiao - Yin Qiao
 
 Conclusioni
 Secondo il pensiero taoista la virtù non è in contrasto con la natura, le 
sue leggi e i suoi appetiti; anzi ne é la massima realizzazione. La liberazione 
dalle passioni non è pura e semplice rifiuto e svalutazione della sfera emotiva; 
alla meditatio mortis della tradizione medievale bisogna contrappore, 
come in Spinoza, l’ideale etico della meditatio vitae e con il pensiero Zen e 
Tibetano la concentrazione sull’atto, sull’ora, sul presente. Similmente 
all’idea nietzshiana di conoscenza, il pensiero orientale si può definire 
“debole, aperto e concentrato”. Questo pensiero è in sostanza una forma di 
pensiero che si adegua al mutamento incessante delle condizioni della realtà, un 
pensiero morbido, che è in grado di accettare la pluralità dei punti di vista 
senza imporre alcun punto di vista come assoluto e incontrovertibile. La 
riflessione cosciente su sé e le diverse pratiche del Daoyin (psicoginniche, 
meditative o tecniche esterne) possono consentire un’eliminazione di tensioni ed 
emozioni negative che, alla fine, risultano gravemente compromissiore dello 
stato di salute ed equilibrio individuale.
 Come nota Santangelo le emozioni trattenute ed i desideri eccessivi sono la 
causa prima, secondo la Cina primigenia, delle malattie più gravi e profonde. 
Soprattutto il rancore, il "senso di colpa" e il "senso di vergogna", sono da 
evitare accuratamente. Da loro scaturisce il senso individuale di “peccato”, 
cioè la sensazione personale di aver commesso qualcosa contro la norma corrente 
e che causa un senso di disagio interiore difficilmente annullabile da un 
qualsiasi tipo di autogiustificazione. Secondo quanto desunto dalla tradizione 
paleocinese, il pensatore coreano del XVIII secolo Yu Suwon, individua nella 
pratica del songjing (scogliere i nodi) la risposta a tutto questo. Bisogna 
entrarsi dentro e cogliere le contraddizioni e gli spigoli della mente, affinché 
corpo e spirito possono essere un tutt’uno e la "visione interiore" divenga 
anche corporea. L’uomo guarda fuori e può guardare anche molto lontano, perché 
la traiettoria della vista è curva e senza spigoli. Nello stesso modo è 
possibile guardare dentro il corpo solo se la mente è capace di percorrere le 
linee curve. Non eliminare le imperfezioni cancellandole sino a rischiare di 
snaturare noi stessi, ma armonizzare le contraddizioni e i lati negativi o 
oscuri, chiedendosi il significato ultimo degli stessi.    A cura di: 
 Carlo Di Stanislao, 
Francesco Deodato, Rosa Brotzu, Dante De Berardinis, Fabrizio Bonanomi
 Indirizzo per chiarimentiCarlo Di Stanislao
 E-mail: amsaaq@tin.it
 
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