La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi

Titolo:

La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi

Autore:

Calabresi Mario

Editore:

Mondadori

Pagine:

156

Anno:

2009

Breve Descrizione:

Qual è il segreto di una nazione e della sua gente, capace da sempre di reinventarsi da zero, di darsi una seconda chance, di eleggere un presidente nero contro ogni previsione, di rimettersi in cammino anche dopo che la più grave recessione

Descrizione:

Un libro positivo sulla voglia di fare, di crescere, su quell’”ottimismo della volontà” di gramsciana memoria, che il nostro Paese sembra avere scordato, un libro che parla di quartieri rinati dal nulla, di un bambino poliomelitico e analfabeta a 13 anni che, per amore di una scatola di matite colorate, riesce a convincere un medico a farlo studiare e camminare. Calabresi parla dell’America, ma sembra rivolgersi al suo Paese. Narra esperienze vere, dignitose, che scuotono dall’inerzia, come quella dei 738 operai della General Motors che una volta licenziati dalla fabbrica di una vita, dove avevano lavorato anche i loro nonni, per il fallimento delle vendite degli enormi Suv da 57.000 dollari l’uno, si sono tutti iscritti al college insieme ai ragazzini per tornare a studiare. Col sussidio di disoccupazione si sono rimessi sui libri, hanno preso lezioni di informatica, frequentato corsi per diventare cuoco, poliziotto, massaggiatrice, infermiere, tecnico dei pannelli solari, radiologo, agricoltore biologico. Per queste persone, come recita il titolo del libro, non solo «la fortuna non esiste», ma «la differenza tra un disastro e un’avventura è solo la tua attitudine». Una bella iniezione di fiducia che arriva da persone che si sono rialzate e che avevano perso tutto, chi la casa, chi il lavoro, chi una o due gambe. Sono persone rinate a nuova vita, proprio come successe alla nonna dell’autore, Maria Tessa, che il 5 gennaio 1915, in una fredda casa di Torino, era stata data come nata morta per l’emorragia della madre. Fu invece, miracolosamente, salvata da un dottore che ebbe la voglia di scommettere sulla vita, il coraggio di assumersi il rischio di nutrirla, accudirla e crescerla quando gli altri l’avevano già data per morta.