Caratteristiche e scelta delle corde da squash


Caratteristiche

Il primo elemento è senza dubbio l’elasticità, cioè la capacità di allungarsi quando viene sollecitata alla trazione e di ritornare alla lunghezza iniziale quando la sollecitazione cessa. Questa capacità è misurata dal modulo di elasticità.

Il sintetico ha un modulo di elasticità vicino a quello del budello, fino a circa 12 kg di tensione, ma nettamente inferiore alle tensioni superiori. Quindi il sintetico rende meno del budello alle tensioni forti. In pratica le tensioni variano da 10-14 kg; oltre i 14 kg la durata della corda è radicalmente decurtata.


Tuttavia, l’elasticità istantanea e la perdita di tensione nel tempo sono ancor più importanti del modulo di elasticità. Quando cessa la sollecitazione, il ritorno della corda alla lunghezza iniziale può essere più o meno rapido. Durante l’impatto, la palla resta in contatto con le corde dai 3-4 ai 7-8 millesimi di secondo in funzione della tensione delle corde e della velocità di impatto. E’ evidente che se la corda per tornare alla lunghezza iniziale impiega 8 millesimi o un tempo più lungo, l’energia cinetica assorbita dalle corde viene restituita dopo che la palla ha lasciato la racchetta. Cioè va persa, la velocità della palla viene ammortizzata e i colpi perdono drasticamente di potenza.

Il budello ha un’elasticità istantanea superiore a quella del sintetico, che si traduce in una maggiore velocità della palla.
 

Un altro parametro da tenere in considerazione è la perdita di tensione nel tempo. Una corda sintetica sottoposta ad una trazione di 14 kg registra un allungamento immediato del 10,5-11%. Lasciando la corda sotto tensione si registra un ulteriore lento allungamento che raggiunge i valori del 16-17% dopo dieci giorni. L’allungamento iniziale è prevalentemente elastico, perché se cessa la trazione, la corda recupera quasi interamente la lunghezza iniziale (a parte un piccolo allungamento permanente). L’allungamento nel tempo è invece prevalentemente permanente e irreversibile, imputabile a uno snervamento delle fibre.
Quando la corda è montata su una racchetta, l’allungamento nel tempo non può aver luogo, perché le dimensioni del piatto corde non cambiano, ma si registrerà un allentamento, cioè una perdita di tensione e di elasticità. Sarebbe vano incordare una racchetta con una tensione superiore che tenga conto dell’allentamento della corda nel tempo. Il budello ha una perdita di tensione nel tempo inferiore a quella del sintetico, tuttavia la differenza di rendimento a favore del budello naturale diminuisce con l’aumento della superficie del piatto corde, e ciò ha ulteriormente favorito la sostituzione delle corde naturali con quelle sintetiche.


Corde naturali
Le corde naturali sono costituite da budello di bovino, ovvero dall’intestino tenue di bovino. L’intestino è tagliato a strisce, si utilizza solo una parte di queste strisce e ne occorrono da 16 a 18 (a seconda del calibro). In totale sono necessari due o tre intestini di bovino. Le strisce sono assemblate e sottoposte ad un processo di salatura, prima di restare sei settimane in una stanza fredda. Ulteriori dieci bagni nell’arco di 24 ore ne aumentano l’elasticità e la resistenza. Dopo torsione ed essiccazione formano un’unica corda. Questa ancora non è pronta, c’è bisogno di eliminare tutte le malformazioni per garantire un calibro uniforme su tutta la corda. Poi la corda è sottoposta a trattazioni speciale, come l’all season, che la protegge dall’umidità. Infine viene confezionata ed è pronta per il mercato.
Il budello naturale possiede delle qualità superiori a quelle del sintetico, ma oltre al costo elevato ha alcuni altri svantaggi:
1 - Con tempo caldo e umido la tensione e la durata del budello calano notevolmente. Per rendere il budello idrofugo vengono introdotte fra le fibre delle particelle di silicone e per proteggere la corda dall’umidità si ricopre di una guaina di poliuretano, ma in tal caso il suo rendimento diminuisce.
2 - Poca resistenza e durata alle alte tensioni. Mediante trattamenti chimici si possono fabbricare corde che resistono ad alte tensioni, ma durano poco. Inoltre i trattamenti per aumentarne la resistenza alla trazione ne riducono il rendimento.


Corde sintetiche
Le corde sintetiche utilizzano un differente procedimento di costruzione a seconda della tipologia:
- monofilamento: queste corde sono basic in termini di qualità e tecnologia applicata. Sono strutturate secondo un solo filamento, solitamente di poliestere o poliammide. Questo tipo di corda, vista la bassa qualità di costruzione, non mantiene a lungo la tensione d’incordatura. Tuttavia, alcuni giocatori PSA utilizzano questo tipo di corda; utilizzandola solo per poche ore di gioco, possono permettersi di non curarne la qualità e di non preoccuparsi se essa perde velocemente le proprie caratteristiche.
- avvolgimento: i tipi di avvolgimento possono essere semplice, doppio o strutturato. L’avvolgimento semplice è fatto di una struttura con un’anima centrale monofilo o multifilamento, ricoperta a sua volta di tanti filamenti. L’avvolgimento doppio ha alla base quello semplice, aggiungendo un’ulteriore copertura di filamenti contrapposti. L’avvolgimento strutturato prevede in genere l’impiego di un’anima centrale monofilo o multifilo ricoperta da strutture differenti (e anche di materiali diversi).
Le corde di tipo avvolgimento sono di gran lunga superiori alle monofilamento - multifilamento: tra le corde sintetiche rappresentano il top della qualità. La loro struttura è basata sull’intreccio di tanti filamenti. Successivamente sono ricoperti da una guaina differente a seconda dell’utilizzo pratico del giocatore (maggior durata, sensibilità elevata, ecc). Questo tipo di corda è quello che più si avvicina al budello, abbassando i costi di acquisto. Comunque i prezzi sono alti, perchè tra i sintetici è quella di maggiore qualità.


I vantaggi del sintetico, rispetto al budello naturale, sono i seguenti:
1 - Costo inferiore
2 - Maggiore resistenza alla tensione. Le corde di nylon cal. 1,40 mm hanno un carico di rottura intorno agli 80 kg. Il budello resiste a meno della metà.
3- Più lunga durata di gioco
4- Insensibilità all’umidità


La scelta delle corde
Le corde si possono classificare in tre tipi, a seconda della funzione principalmente perseguita:
a - controllo di palla (precisione nei colpi);
b - potenza dei colpi (velocità di palla);
c - durata.
Il controllo, la velocità di palla e la durata dipendono dalla tensione e dal calibro. Una corda di piccolo calibro (1,18 mm) è più vivace, ma dura poco. Una corda tesa moderatamente (11-11,5 kg) risponde meglio di una corda molto tesa. Una corda molto tesa (oltre 12 kg) permette un maggior controllo di palla. Aumentando la tensione aumenta il controllo e diminuisce la velocità di palla, aumentando il calibro aumenta la durata; la durata dipende anche dalle sollecitazioni alle quali è sottoposta la corda (cioè dalla forza di impatto della racchetta sulla palla). Alcune corde hanno una superficie irregolare che dovrebbe accrescere l’attrito della palla sulle corde. La differenza rispetto alle corde con superficie liscia è irrilevante.

La scelta delle corde, visto il grande assortimento disponibile sul mercato, non è proprio immediata. Per prima cosa analizziamo i tipi di corda in commercio.
Riassumendo quanto detto, i tipi di corda sono: budello naturale, sintetico, ibrido (un misto dei primi due). Queste sono le categorie principali. Le corde sintetiche sono presenti in varie tecniche di costruzione: monofilamento, avvolgimento, multifilamento. Le corde sintetiche costano meno di quelle in budello, poiché queste ultime richiedono una procedura di lavorazione più lunga e più costosa.

 

Bisogna dunque utilizzare il tipo di corda adatto al proprio stile di gioco. Cerchiamo quindi di analizzare alcuni degli aspetti da tenere in considerazione:
- si cerca potenza nei colpi? Allora ci vuole una corda con un calibro sottile o medio, che sia molto elastica, tensioni basse. Così la corda si comporterà come una fionda e permetterà alla palla di uscire velocemente dal piatto-corde. In questo caso si perderà qualcosa in termini di controllo dei colpi.
- se invece si cerca il controllo (per esempio perché il telaio spinge bene e si ha una buona forza nel braccio-racchetta), serve una corda con una tensione elevata e che mantenga la tensione d’incordatura.
- se si gioca molto di taglio, serve una corda resistente poiché è più facile romperle subito. Quindi si ha bisogno di un calibro maggiore, e comunque si perderà in sensibilità. Per chi soffre del "gomito del tennista" la raccomandazione è: niente calibri eccessivamente grossi, che aiutino nella spinta e nel confort.
Ricordate che le corde più sottili danno più potenza e sensibilità, mentre quelle più spesse offrono più controllo. A volte il calibro può essere determinante. Provate lo stesso tipo di corda ma con un calibro differente.


Tutte le corde in genere perdono un po’ di tensione all’inizio dell’utilizzo, e ci sono quelle che via via la perdono più di altre. Considerare anche la tensione massima consigliata dalla casa produttrice delle corde e del telaio.
Ricordarsi che le corde che non si rompono mai perdono le proprie caratteristiche e difficilmente saranno controllabili.
Lo stesso discorso vale per le corde con cui non si gioca mai. Un’ultima cosa: è bene utilizzare un antivibratore sotto l’ultima corda orizzontale, al centro del piatto-corde. Così si ridurranno drasticamente le vibrazioni delle corde che sono dannose per il polso ed il gomito, per non parlare delle vibrazioni del telaio, ancora più dannose.
Quando il telaio è usurato ed inizia a produrre queste fastidiose vibrazioni, cambiarlo assolutamente. Tenere in mente che non è detto che la racchetta vibri in modo molto sentito. Ma se il proprio incordatore non ha fatto un buon lavoro, l’antivibratore è veramente d’obbligo.


Solo per fare un esempio, e dopo aver considerato quanto detto, nonché tenendo conto del telaio che si utilizza, chi cerca potenza nei colpi userà una tensione di 10-11 kg. Chi cerca il controllo invece, magari opterà per una tensione di 12 kg oppure di più se possiede molta forza nel braccio-racchetta.
 

Ma quando bisogna cambiare la corda? La prima opzione è per come il giocatore sente la racchetta. Se prima si comportava in un modo e dopo in un altro, allora bisogna rifare l’incordatura.
Se si è uno squashista di buon livello e che gioca tutti i giorni o con discreta frequenza, è necessario procedere alla sostituzione una volta ogni 2-4 settimane oppure 8-10. Se non si è un agonista possono passare anche 2-3 mesi. Se poi si gioca solo una stagione all’anno cambiare le corde appunto prima di ogni stagione.
Nota: la stessa corda su un telaio più grande, a parità del numero di corde verticali, richiede una tensione più elevata rispetto all’ovale più piccolo.


Curiosità
Più cresce la temperatura più la pallina si muove velocemente
. Ciò è dovuto al fatto che la temperatura più elevata ammorbidisce la gomma di cui la pallina è costituita. La tensione delle corde in questo caso può essere aumentata di 1 – 2 Kg. Il discorso opposto vale in caso di temperatura bassa: in questo caso la tensione può essere diminuita di 1 – 2 Kg. così da aumentare la potenza e la profondità dei colpi. Il giocatore che predilige un gioco più di attacco al volo o comunque non è dotato di una grandissima sensibilità, sceglie tensioni alte. In questo modo il controllo di palla risulterà maggiore, quindi maggiore precisione nei colpi. In quest’ultimo caso la corda giusta è senza dubbio una corda multifilamento o meglio ancora il budello naturale.
 


A cura di

Luca Mastrostefano

www.lucamastrostefano.it