Manovre elementari nel windsurf


Bilanciamento

Per rendere più facili i primi tentativi pratici, è consigliabile acquisire un po’ di dimestichezza sulla tavola con l’esercizio del bilanciamento. Portate la tavola in acqua senza il rig e, salendo nella zona centrale più voluminosa, cercate di alzarvi in piedi. Superata questa prima fase, iniziate a fare qualche passo verso prua e poppa e giratevi su voi stessi in modo da prendere confidenza con le reazioni della tavola ad ogni vostro movimento; ciò vi permetterà, in seguito, di concentrarvi meglio sulla vela e sulla corretta posizione da tenere, senza dover pensare troppo a mantenere l’equilibrio.

 

 

Recuperare la vela

La grande avventura del windsurf inizia portando la vela in posizione verticale! Ma andiamo per gradi.- Il successo di una manovra dipende moltissimo dalla sua preparazione; se non vi trovate nella posizione corretta rispetto al vento e all’attrezzatura... è praticamente certo che la manovra fallirà! Anche il recupero della vela non fa eccezione a questa regola, quindi, saliti sulla tavola, dovrete assicurarvi di due cose:

 

1 - che i piedi siano posizionati paralleli tra loro ed equidistanti dal piede d’albero, perpendicolari all’asse longitudinale della tavola e larghi circa come le spalle. Attenti a non mettere il peso sui bordi (specialmente se non siete... pesi piuma!): finireste inevitabilmente a mollo. La parte centrale dello scafo è quella più voluminosa e stabile.

2 - che la vela si trovi sottovento alla tavola; se così non fosse, esercitate una leggera trazione sulla cima di recupero e fate prendere un po’ di vento alla vela. Assecondate il movimento di rotazione della tavola mantenendo un angolo retto tra la vela e lo scafo, lasciando, però, la bugna in acqua in modo che la rotazione avvenga lentamente.

 

 

 

 

 

 

gambe piegate, schiena diritta!

 

 

 

 

 

 

 

distendete le gambe senza piegare le braccia

 

 

 

 

 

 

 

fate uscire tutta la vela dall’acqua

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

posizione di base corretta, la mano di prua regge l’albero

Gambe piegate, schiena diritta!

Per apprendere qualunque manovra, a qualsiasi livello (principiante o super esperto), mettete in preventivo molte cadute in acqua: fanno parte del gioco. Portando il concetto all’estremo (e cercando di addolcire la pillola)... se cadete è perchè state imparando qualcosa di nuovo.

È fondamentale recuperare velocemente la vela senza fatica, poiché... dovrete farlo molte volte! Poter dedicare il massimo del tempo e delle energie alle andature e ai cambi di mura vi permetterà rapidi progressi.

 

Per un corretto recupero, piegate le gambe, afferrate la cima di recupero e, mantenendo la schiena diritta, stendete le gambe portando il peso del corpo sopravento. La vela uscirà dall’acqua come per magia. Le gambe sono la la parte più forte del corpo e quella che meglio può sostenere lo sforzo necessario a liberare la vela dall’acqua. Flettere il busto in avanti, invece, vuol dire fare molta fatica per nulla e procurarsi un sicuro mal di schiena.

 

Durante l’intera operazione le braccia devono rimanere semiflesse, lavorando come ammortizzatore: devono assorbire le variazioni di assetto del windsurfista (esattamente come gli ammortizzatori per le auto).

Una volta che sarete riusciti - utilizzando la forza delle gambe, con la schiena diritta e le braccia semiflesse - a far uscire la bugna (ovvero l’estremità della vela) dall’acqua, portate una o entrambe le mani sull’albero, al di sotto del boma.

 

A questo punto dovete raggiungere la posizione base di partenza, cioè: vela che fileggia (in altri termini, che sventola come una bandiera) nel vento a 90° rispetto alla tavola (quindi al traverso).

Per fare questo bisogna, a seconda della posizione in cui vi trovate, far orzare o poggiare la tavola, portando l’albero rispettivamente verso poppa o verso prua. Quest’ultima manovra viene chiamata "brandeggio".

 

Una volta trovata la posizione base di partenza, potrete considerare conclusa la manovra di recupero della vela e, quindi, potrete passare alla fase successiva. In questa fase, un ottimo esercizio per per acquisire sicurezza consiste consiste nell’orientare la tavole in tutte le direzioni, compiendo un giro di 360° con lo scafo.

Portate il rig verso poppa, facendo compiere allo scafo un giro completo, rimanendo sempre con le spalle rivolte al vento. Iniziate la rotazione sfruttando la pressione del vento nella vela; se sarete in grado di compiere un giro completo, farne solo mezzo vi risulterà molto facile e potrete, una volta partiti, invertire la rotta per tornare al punto di partenza. Durante tutta la manovra le mani rimangono sull’albero, sotto il boma; i piedi, invece, ruotano a piccoli passi (vicino al piede d’albero, con le punte possibilmente girate verso la bugna della vela) in direzione opposta allo scafo.

 

NB: in rapporto al vento, la vela rimane orientata sempre allo stesso modo per tutti i 360°; è solo la tavola che gira sotto i piedi!

 

 

 

Gli errori da evitare

Gli errori più facili da commettere sono due:

1 - invece di usare le gambe per sollevare la vela, molti principianti usano la schiena

2 - aver troppa fretta di partire e iniziare a navigare senza aver raggiunto la posizione base di partenza.

 

 

 

 

 

 

posizionate il piede anteriore accanto al piede d’albero, quello posteriore sulla scassa della deriva

 

 

 

ruotate bacino, busto, testa e spalle verso prua

 

 

 

 

portate l’albero verso prua sopravento senza afferrare il boma

 

 

 

Posizione base di partenza

Per cominciare a navigare, il vostro obiettivo deve essere quello di portarvi dalla posizione base di partenza alla posizione di andatura. Il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso una sequenza di movimenti relativamente semplice che è però necessario avere ben chiara prima di entrare in acqua.

 

A questo punto avete recuperato la vela e siete al traverso, in attesa di istruzioni. Ora:

1 - ruotate il piede anteriore verso prua, appoggiandolo alla base del piede d’albero, parallelo all’asse longitudinale della tavola. Per mantenere un saldo equilibrio, dovete posizionare il piede posteriore perpendicolarmente all’asse longitudinale della tavola sulla scassa della deriva. La distanza tra i due piedi deve essere circa quella delle spalle.

2 - lasciate libera la mano di vela (la mano posteriore) e ruotate bacino, busto, spalle e testa verso prua.

3 - portate, con la mano d’albero (mano anteriore), il rig sopravento, finchè l’albero non coprirà la visuale sulla prua.

 

NB: se, durante questa operazione, la tavola abbandona la posizione al traverso, bisogna fermarsi, ricominciare dal brandeggio e ritornare alla posizione di base: tavola a 90° rispetto al vento, mani sull’albero e vela che fileggia.

 

La corretta esecuzione della posizione base di partenza vi servirà in molti altri momenti della vostr "vita surfistica", anche con vento forte (es, per ripartire al termine della strambata e della virata sulle nuove mura).