Sambuco


Pianta: Arbusto alto fino a 6 metri. La corteccia si presenta grigio scura, le foglie, di colore verde brillante, i fiori sono bianchi e profumati e compaiono a fine primavera-estate. Il frutto è una piccola bacca succosa, che a maturazione assume un colore nero-bluastro

Habitat, Coltivazione, Raccolta: Cresce in tutti quei luoghi in cui il contenuto di Azoto è alto: vicino ad edifici, intorno ad allevamenti ma anche in formazioni naturali, nelle siepi e ai margini dei boschi, ma sempre in luoghi abbastanza umidi. In Italia è comunissimo fino ai 1500 m di altitudine.
Perché‚ il sambuco si sviluppi bene è consigliabile intervenire in inverno con una decisa potatura.
I migliori periodi di raccolta per le foglie e i fiori sono in aprile o maggio, i frutti si colgono verso la fine di agosto e la corteccia si preleva in autunno.

Storia: Il nome greco del sambuco "Actè" significava "nutrimento di Demetra", evidentemente per l’utilizzo che veniva fatto delle sue bacche. Il significato latino del nome di questa pianta ha invece un’altra origine: da sambucus, che richiama la sambuca, una macchina da guerra triangolare.
La parola "sambuco" indicava anche un piccolo flauto, ancora oggi facilmente realizzabile a partire da un ramoscello di questa pianta privato del midollo interno. Il "Flauto Magico" delle leggende Germaniche era fatti con il sambuco.
In Bretagna, Danimarca, Russia e altri paesi, questa pianta veniva utilizzata per proteggere le case dai malefici; d’altra parte il sambuco poteva anche attirare i poteri maligni, per esempio se veniva bruciato dall’uomo.

Uso medicinale e cosmetico: I fiori hanno proprietà diuretiche, sudorifere, antireumatiche.
Per ottenere una maschera tonificante ponete in una ciotola una manciata di fiori freschi di sambuco, una di fiori di tiglio e una di camomilla, coprite il tutto con acqua calda e comprimete i fiori fino a farne una poltiglia che, posta tra due garze, andrà tenuta sul viso per una ventina di minuti.

Uso in cucina: Dalle caratteristiche bacche nero-violacee si ricava per fermentazione il vino di sambuco, mentre i fiori freschi si possono gustare fritti con la pastella, e servono anche a conservare le mele: uno strato di mele, uno strato di fiori, fino a riempire il contenitore che dovrà poi essere chiuso ermeticamente. Con le bacche si può fare anche un’ottima marmellata