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                   Forse il più noto appuntamento milanese, si svolge per tre giorni a cavallo 
della ricorrenza di Sant’Ambrogio, il patrono della Città, che cade il 7 
Dicembre. La fiera, che nel corso della sua lunga storia - si dice risalga al 
1288 - ha cambiato più volte collocazione, si svolge da sempre nella zona di 
Piazza Sant’Ambrogio, nei pressi dell’Università.I rigattieri e i piccoli antiquari sono una presenza abituale della fiera, ma a 
loro si aggiungono i venditori di ogni tipo di merci e, ultimamente, gli 
espositori di artigianato etnico: quello che caratterizza questa fiera, infatti, 
è la propria varitetà e il buon prezzo degli oggetti venduti, tanto che il nome 
popolare di "Oh bej Oh bej" è passato a indicare, nel linguaggio popolare 
milanese, la bigiotteria o la chincagliera in genere. Le bancarelle sono 
illuminate fino a tarda sera ed è possibile ristorarsi negli stand gastronomici 
con i salumi, i formaggi e i dolci tipici, accompagnati dalla bevanda ufficiale 
della fiera, il vin brulè venduto in semplici bicchiedri in plastica. 
L’atmosfera è magica e si respira l’aria del Natale alle porte. I bambini sono i 
re della Fiera e non di rado capita di vederli fantasticare davanti a queste 
bancarelle, soprattutto quelli più piccoli.
 
 È il mercatino all’aperto forse più famoso e affollato di tutta la Lombardia: 
per tre giorni le vie e le piazze intorno alla Basilica romanica di Sant’Ambrogio, 
Vescovo del IV secolo, si riempiono all’inverosimile di bancarelle e di curiosi, 
chi alla ricerca dei regali per il vicino Natale, chi solo per dare un’occhiata.
 E, folla permettendo, ne vale davvero la pena, perché agli "Oh bej Oh bej" si 
trova davvero di tutto: nella sezione attorno a piazza Sant’Ambrogio, quella per 
così dire "ufficiale" degli ambulanti regolari, si raggruppano antiquari e 
rigattieri, venditori di dolci e torroni, commercianti di abbigliamento e 
accessori, artigiani che lavorano il legno, il vetro, la ceramica, le stoffe.
  Nella sezione meno ufficiale, e oggetto ogni anno di qualche polemica, si 
radunano invece giovani e meno giovani artigiani spesso ricchi di fantasia e di 
proposte. Nelle viuzze intorno a via Caminadella troviamo chi vende le torte 
della mamma, chi i golfini per i bimbi fatti ai ferri, chi la bigiotteria più 
stravagante; chi esegue tatuaggi solo per coraggiosi, dopotutto è sempre 
dicembre! O chi si ritrova in piazza per fare musica e chiacchierare con gli 
amici. Molto apprezzate sono le bancarelle etniche, che vendono prodotti 
artigianali e gastronomici dei più vari Paesi del mondo. Un appuntamento da non 
perdere proprio per la sua originalità, anche se i momenti di affollamento più 
intenso spaventano un po’. 
 Del nome di questa sagra "oh bej! oh bej!", che tradotto significa "oh che 
bello! oh che bello!" non si conosce l’esatta provenienza, cioè non si è ancora 
riusciti ad attribuire un anno e un iniziatore. Quello che è certo è che la 
manifestazione si tramanda da generazioni e generazioni forse proprio perchè 
esprime la gioia della festa, soprattutto quella dei bambini alla vista di 
dolciumi e giocattoli di ogni genere. Alcuni storici ipotizzano possa derivare 
dalle esclamazioni di gioia dei bambini milanesi quando nel 1510 osservarono i 
doni portati dall’inviato di papa Pio IV, Giannetto Castiglioni.
 A quei tempi i prodotti esposti erano poveri e soprattutto gastronomici: i 
famosi ’firon’, che altro non erano che castagne da caldarroste che erano 
infilate a decine in lunghi fili avvolti, il castagnaccio, la mostarda, le 
bambole di pezza e qualche vestito. Oggi gli espositori si sono moltiplicati, 
variegando anche le tipologie merceologiche presentate.
 
  Da quest’anno, a causa dei lavori per la costruzione di un parcheggio 
sotterraneo alla piazza, si terrà nell’area attorno al Castello Sforzesco. La 
Giunta, infatti, ha approvato la delibera che stabilisce il trasferimento, per 
ora solo per quest’anno, della Fiera degli "Oh Bej! Oh Bej!" negli spazi del 
Castello Sforzesco.
 La nuova fiera si svilupperà attorno ad un anello, con due file di stand 
contrapposte, lungo circa 1280 metri. In tutto 414 bancarelle, 5 in più rispetto 
all’anno scorso, con l’aggiunta di cinque "mestieranti", ovvero degli artigiani 
che producono al momento i loro manufatti, come i lavoratori di cuoio o i 
soffiatori di vetro. Gli espositori saranno disposti in base alle merci 
proposte, in modo da facilitare i visitatori nel labirinto delle bancarelle.
 
 Informazioni utili:
 La Fiera apre da giovedì 7 a domenica 10 dicembre
 Presso il Castello Sforzesco
 Raggiungibile facilmente con i mezzi pubblici o a piedi dalla Stazione Cadorna 
FN, per chi arriva dalla periferia.
 
 Maggiori informazioni:
 www.atm-mi.it
 www.comune.milano.it
  
              
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