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Come si armano il rig e la tavola. E come si trasportano e si mettono in acqua

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windsurf... mania!

Marco Segnana & Harry Negri

A cura di: Marco Segnana & Harry Negri

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Strambata con e senza deriva

Croce e delizia di tutti i windsurfisti, la strambata, quando aumenta il vento, è di gran lunga più utilizzata della virata per cambiare di mura.

Manovra dinamica per eccellenza, ti consente un’esecuzione rapida e spettacolare. Fondamentale a questo punto è comprendere come inclinare il rig in ogni momento della strambata.

La tavola "gira" sotto la vela.

Immagina di essere al traverso e di portare l’albero verso prua per cominciare a far poggiare la tavola. Da questo momento è come se la tavola girasse ruotando sotto il piede dell’albero, mentre la vela mantiene sempre la stessa posizione rispetto al vento. Di conseguenza l’albero, prima inclinato verso prua, mano a mano che la tavola gli rotea sotto, risulta inclinato verso l’esterno della curva. Con il vento in poppa, la vela non sarà più "sulla tavola" (come accadeva invece con il ventro al traverso), ma addirittura perpendicolare alla stessa, che gli è "girata" sotto. In seguito, la vela ritorna gradualmente "sulla" tavola e l’albero risulta leggermente inclinato verso poppa. Attenzione, però: prima di far ruotare la vela, riportate l’albero in posizione verticale!

Le fasi della strambata:

1. Si inizia al lasco, andatura che si raggiunge poggiando, cioè inclinando il rig verso prua. La caviglia e la gamba di poppa sono piegate per aumentare la pressione sulla tavola e facilitarne la rotazione. Il peso a poppa serve, inoltre, a contrastare la tendenza della vela a trascinarti in avanti; il piegamento delle gambe, coordinato con quello delle braccia, permette di portare l’albero sopravento. La gamba di prua si distende per aiutare la tavola a poggiare.

2. Durante tutta la manovra, il braccio dell’albero si distende progressivamente, inclinando l’albero verso l’esterno della curva (cioè alzando la bugna); il braccio di vela aumenta invece la flessione per non far perdere portanza alla vela.

3. Raggiunta l’andatura di poppa, i piedi devono essere paralleli all’asse della tavola, con le punte leggermente girate verso l’esterno, mentere le gambe vanno piegate. A questo punto, l’albero dovrà trovarsi inclinato non più in avanti ma verso l’esterno della curva, e la bugna risulterà sollevata. L’anca è spostata verso l’interno della curva per bilanciare correttamente il peso del corpo.

4. Mentre la prua continua la rotazione, sposta il piede interno alla curva verso prua. La mano dell’albero scivola verso la maniglia del boma per aiutare la rotazione della vela. Per far sì che l’albero si mantenga verticale portalo vicino al corpo.

5. A questo punto, lascia la mano di vela del boma e prendi l’albero, portandolo sopravento (posizione base di partenza).

Assumi nuovamente la corretta posizione di andatura.

Se hai già acquisito una certa dimestichezza con questa manovra, eccoti alcuni consigli per migliorare ulteriormente:

a. Per aiutare a far poggiare la tavola e aumentare la velocità di esecuzione della strambata, inclinala facendo pressione sul bordo con il peso del corpo. Esiste però una distinzione fondamentale tra premere il bordo sottovento e quello sopravento. Varia a seconda del posizionamento della deriva.

Senza deriva: inclinazione dello scafo sempre all’interno (bordo sottovento) della curva (come per curvare con una bicicletta o una moto).

Deriva in acqua: inclinazione dello scafo sempre all’esterno della curva. (Ad esempio: peso sempre sul bordo sinistro quando la curva è verso destra).

Ricorda quindi che la differenza tra la strambata con o senza deriva sta tutta nell’inclinazione dello scafo. Il resto è uguale (posizione del rig e del corpo).

b. Il raggio di curva della strambata dipende solo da te. Più ti sposti a poppa con i piedi, impennando la tavola, e più questo sarà stretto.

I dubbi del principiante

Uno dei principali crucci degli "strambatori" alle prime armi è:

quando e come girare la vela?

Per risolvere il primo dubbio, è indispensabile guardarsi attorno, per capire da dove soffia il vento e aspettare che la tavola abbia superato l’andatura di poppa prima di far girare la vela.

E’ comunque sempre meglio far girare la vela tardi piuttosto che troppo presto: quando sarai più esperto, potrai addirittura imparare a non girare subito la vela dopo aver passato l’andatura di poppa, ma continuare a navigare con la bugna in avanti ancora per un po’, fino a raggiungere l’andatura al traverso sulle nuove mura.

Per quanto riguarda il modo in cui far girare la vela, ricordati che prima devi portare il piede interno alla curva verso la prua (fai un passo in avanti), far scivolare la mano anteriore vicino alla maniglia del boma, lasciare la mano posteriore e portarla sull’albero. A questo punto, con la nuova mano anteriore porta l’albero sopravento e con quella posteriore cazza la vela (praticamente riparti dalla "posizione base di partenza").

Per evitare gli errori più frequenti, ricordati di:

  •  Non cominciare la strambata dall’andatura di bolina o traverso.
  •  Spostare il peso del corpo a poppa prima di poggiare. Eviterai così che la vela ti strappi in avanti facendoti perdere l’equilibrio.
  •  Compensare in maniera sufficiente la forza centrifuga : per mantenere l’equilibrio è necessario contrastare l’inclinazione dell’albero verso l’esterno con lo  spostamento del bacino verso l’interno.
  •  Non portare l’albero verso prua anche nell’andatura di poppa. La tavola continuerebbe a proseguire diritta e la vela si gonfierebbe dalla parte opposta schiacciandoti nell’acqua.
  •  Far girare la vela solo dopo esser passato sull’altro bordo della tavola.
  •  Guardare avanti. Guardare la vela durante la manovra ti impedisce di avere dei punti di riferimento esterni, esattamente come fissare il volante durante la curva in automobile.
  •  Non piegarti in avanti durante la rotazione del rig. E’ la vela che deve venire verso di te, e non il contrario (vedi foto).

 

Albero sopravento, vela cazzata e gamba posteriore piegata

Di poppa piedi laterali e albero inclinato verso l’esterno della curva

Continua a girare inclinando l’anca verso l’interno

Fai un passo verso prua con il piede anteriore

Avvicina la mano d’albero all’albero prima di far ruotare la vela

Riparti dalla base di partenza

Sequenza cambio mani

 

Sequenza cambio piedi

 

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