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Primo giorno della Terza Edizione di Naturaid Marocco

Prossima destinazione: il Marocco. Maurizio Doro andrà a breve in avanscoperta e poi si parte tutti insieme per i deserti magrebini.


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Avventure nel mondo

A cura di: Maurizio Doro

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Avventure e disavventure

Il 1 NATURAID MAROCCO 2004 si è concluso per 7 concorrenti:


Michele Degasperi
Giovanni Montini
Raffaele Verzella
Vittorio Serra
Daniele Modolo
Massimo Bina
Vincenzo Martini

Sono ancora in gara Lisa e Mauro che sono partiti questa mattina da Boumalne Del Dades.

Michele Degasperi alla sua prima esperienza in una gara cosi estrema, ed unica al mondo, ha subito dimostrato grandi doti di sacrificio e
resistenza sia fisica che psicologica. Ricordiamo che ha fatto tutta la gara da solo affrontando le molte incognite e le possibili disavventure senza contare su nessuno.
Ha imposto un grandissimo ritmo fin dall’inizio e guadagnando quasi 2 ore dopo 281 km e circa 5000 m di dislivello.
Ha vinto meritatamente la gara in salita di notte dove la possibilità di sbagliare e perdersi è più facile e il sonno può avere il sopravvento.
In un momento di stanchezza nella notte, e in discesa, ha fatto un brutta caduta dove ha riportato una forte contusione al ginocchio e una mano sbucciata per la rottura del guanto, che gli ha impedito di manovrare bene la bici per il resto dell’avventura.
La parte finale nella zona desertica più calda lo ha messo in difficoltà sia per la poca acqua che ha preso al CP 6 e per la il ginocchio dolorante. Anche se molto provato è giunto soddisfatto nel primo pomeriggio del 24 alle ore 13:58. Ricordiamo che è un grandissimo ciclista da strada che percorre circa 22000 km all’anno.

Alle 17:00 del 24 sono giunti al traguardo anche 3 atleti oramai esperti in questo tipo di gare. Giovanni Montini, Vittorio Serra e Raffaele Vergella. I loro volti sono molto rilassati anche se stanchi. Hanno inseguito sempre assieme per tutta la gara Michele Degasperi con un gran ritmo, poi vedendo
l’impossibilità oramai di raggiungerlo dopo il CP 7, hanno calato il loro ritmo e hanno affrontato la parte finale sotto il sole cocente pedalando sul fondo sassoso del deserto con l’obiettivo di terminare assieme dimostrando un rapporto di amicizia rafforzato in questa gara.

Giovanni Montini, il più esperto del gruppo in questo tipo di gare, dall’invidiabile curriculum e spessore per quanto riguarda l’orientamento, ha detto dopo il traguardo di non aver mai trovato nei suoi raid multidisciplinari in giro per il mondo, una gara di MTB così lunga, impegnativa e difficile che offre all’atleta la vera possibilità di vivere l’avventura ai massimi livelli portando l’atleta a misurare le sue capacita di orientamento, e lui non ha mai
sbagliato.

L’organizzazione ha imposto uno stop di 5 ore e 45 min per questioni di sicurezza a Boumalne De Dades che può forse aver penalizzato i 3 atleti nel tentativo di raggiungere di notte il forte atleta di Trento Michele Degasperi, ma in ogni caso dopo il CP 5 Degasperi è stato l’unico atleta che ha affrontato la pericolosissima discesa di 15 km che dai 2310 m di quota che porta al CP 6 su fondo sassoso e sconnesso, completamente solo e di notte.

L’organizzazione ha ritenuto importante bloccare la gara in quel punto perché qualche giorno prima aveva piovuto forte e rovinato la pista rendendola fangosa e franosa e poi la temperatura la sera precedente era scesa a meno 7.

La sosta forzata dall’organizzazione ai primi atleti a evitato che salissero di notte dal CP 5 situato a 1390 m di quota verso il passo a 2310 m di quota e affrontassero la discesa nella stanchezza più totale a temperature troppo rigide.

Questa notte alle ore 23:17 del 24 è giunto pure Daniele Modolo. Anche lui ha affrontato la gara in solitaria con la sua bici molto attrezzata per la sua totale sicurezza e lo ha dimostrato lungo il percorso decidendo al momento il riposo che il suo possente fisico muscoloso richiedeva approfittando anche di qualche piccolo alberghetto lungo il percorso dove lui si è rifocillato e recuperato che a reso per lui più viva la gara, gestendosi in completa autonomia.
È giunto nella parte finale della gara nella notte ha perso i segni sul percorso e seguendo una pista non segnalata si e trovato fuori zona aumentando il chilometraggio di oltre 30 km. Grande prestazione e avventura per lui che ha saputo mantenere uno stato psicologico di notevole spessore e livello non comune. Sapeva di essere in sicurezza dotato di tutto il materiale obbligatorio imposto dall’organizzazione e ha continuato su piste sbagliate ma
cosciente che la direzione era quella giusta verso Zagorà.
Nonostante questa disavventura e giunto al traguardo situato davanti all’hotel della città in ottima condizione e sul suo volto sembrava non esserci nessun segno di stanchezza. Un plauso per aver mantenuto la giusta freddezza e per questa sua notevole impresa che lo porterà sicuramente a continuare e cimentarsi in altre avventure in solitaria.

Nel pieno della notte sono giunti Massimo Bina e Vincenzo Martini amici da sempre alle ore 01:10 del 25. Grandissima esperienza per loro che hanno viaggiato in coppia lungo il percorso gustando tutto il profumo che questa gara avventura poteva offrire.
Era la prima volta per loro, avventura nell’avventura e hanno vissuto la vera avventura, fermandosi lungo il percorso con i pastori, con i bambini che li circondavano gridando, nei villaggi vivendo il quotidiano senza le comodità che tutti noi abbiamo.
Nella notte, della parte finale nella zona desertica, hanno raccontato di essersi persi perché i bambini nascondono le indicazioni lasciate sul percorso dagli organizzatori e spostano i sassi per indicare altre piste. Anche se il road book molto dettagliato (segnare 475 km di percorso è molto difficile) la
stanchezza può giocare brutti scherzi e fare valutazioni sbagliate.

“Giravamo da più di un’ora, eravamo fermi, dopo essere caduti in una piccola discesa e esserci impiantati nella sabbia, quando a mezzanotte sentiamo delle voci leggere: monsiu, monsiu. Ci siamo un po’ spaventati perché non vediamo nessuno, ma poi si avvicinano e intravediamo 2 figure giovani, dei pastori che in qualche modo a gesti ci invitano nella loro casa fatta di argilla e paglia vicino alla pista.
Siamo stanchi e deboli e li seguiamo.
Entriamo e subito aprono dei tappeti con l’invito a sederci, ci preparano un te alla menta e dai gesti e le poche parole capiamo che la menta e del loro piccolo orto attorno alla casa.
Il rito del versarlo è molto lento e tutto intorno a una luce fievole. Lo beviamo. Avevamo l’intenzione di bivaccare all’addiaccio, ma il tè alla menta
ci ha scaldato e rinvigorito per completare gli ultimi km.
E’ stata un’esperienza che rimarrà indelebile nei nostri occhi”

Sicuramente Massimo e Vincenzo hanno fatto un’esperienza che li ha arricchiti aprendo ancor più il loro cuore al mondo umano e lo si vedeva dai loro occhi brillanti e lucidi e lo si sentiva dal tono della loro voce commossa. Un grande abbraccio fra di loro e questi due amici sono andati a
letto.

Bravo a Vincenzo che fino all’ultimo la sua presenza era in forse dopo la brutta caduta durante una seduta di allenamento in bici della settimana precedente la gara dove aveva avuto una commozione cerebrale.

Sul percorso sono rimasti ancora Lisa Garau appassionata di viaggi e Mauro Miorelli grande triathleta di livello nazionale, che hanno affrontato il 1° NATURAI MAROCCO 2004 e hanno deciso di viverlo da veri Naturaider come lo è la filosofia che contraddistingue il Naturaid, “viaggiare al ritmo del viaggiatore curioso amando il mondo in cui si vive”.
Loro stanno percorrendo le piste e fermandosi all’imbrunire nei CP per poi ripartire il giorno dopo.
Un grande bravi a entrambi per la loro voglia di vivere.


Maurizio Doro
Direttore di Gara
0464 514033

info@naturaid.com, info@mauriziodoro.it
www.naturaid.com,

www.mauriziodoro.it

 


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