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Lotta alle zanzare...la natura ci aiuta!

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Con l’avvento dell’estate arrivano, come ogni anno, anche le fastidiose zanzare. A questi insetti e alle possibili azioni per contrastarle è stato dedicato, presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche, il convegno “Zanzare e altro in Italia – Strategie di intervento a tutela del cittadino e dell’ambiente”.
Al meeting, organizzato da Vincenzo Francaviglia dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr, hanno partecipato rappresentanti del mondo della ricerca, dei comitati e delle associazioni, che hanno messo in luce i problemi che l’utilizzo indiscriminato di pesticidi e di altri agenti chimici comporta per l’ecosistema. L’iniziativa è stata anche l’occasione per proporre soluzioni alternative e naturali, in linea con la preservazione del patrimonio ambientale e della salute dell’uomo. Molte ricerche scientifiche hanno rivelato infatti che gli insetticidi creano danni non solo alle zanzare e agli altri organismi da contrastare (che però acquisiscono subito resistenza), ma anche ai loro predatori naturali e agli altri esseri viventi, uomo compreso.

Dal convegno è emerso, tra l’altro, che l’uso delle creme per proteggersi dai raggi UV, in presenza di prodotti insetticidi o insettorepellenti (anche se sparsi nell’aria) o di diserbanti, aumenta e facilita l’assorbimento dei suddetti prodotti chimici, attraverso la pelle, e abbatte l’efficacia dello schermo solare.
“Tra le proposte presentate”, sottolinea Francaviglia dell’Itabc-Cnr, “sicuramente interessante quella del professor Paolo Agnelli del Museo di storia naturale dell’università di Firenze, sezione di zoologia ‘La Specola’. Lo studioso ha rimarcato come, tra i numerosi predatori naturali, siano da tenere in considerazione quegli straordinari cacciatori di insetti che sono i pipistrelli.

Sappiamo, infatti, che in una notte d’estate un pipistrello riesce a ingerirne una quantità tale che il suo peso aumenta del 25-50%. Considerando che anche il peso degli insetti cambia a seconda della specie, possiamo calcolare che il numero di prede ingerite vari all’incirca tra 500 e 5000. Nel caso degli insetti della dimensione d’una zanzara, possiamo calcolare che il numero si aggiri tra 1000 e 2000. Il professor Agnelli ha poi indicato come in Europa, negli ultimi decenni, si sia assistito a una riduzione notevole del numero di questi mammiferi a causa sia dell’inquinamento, provocato anche dai pesticidi (tra cui gli insetticidi), sia dalla penuria di rifugi. Per contribuire alla loro salvaguardia, gli zoologi del Museo di storia naturale di Firenze hanno messo a punto un progetto per la diffusione delle bat-box, piccole cassette di legno che, posizionate alla parete esterna della casa, sugli alberi o meglio ancora sotto la grondaia del tetto, offrono asilo ai pipistrelli. Tale iniziativa è stata accolta da numerose amministrazioni pubbliche, che la stanno sperimentando con ottimi risultati.”

Ma la natura, ha evidenziato il Convegno, offre anche altri rimedi, tra i quali il più efficace è forse il Neem, l’albero sacro degli indiani, il cui nome sanscrito è ‘sarva roga nivarini’, che tradotto vuol dire: ‘guaritore di tutti i malanni’. L’olio di Neem non è tossico, tiene lontane le zanzare e ha un’azione antiparassitaria. Può essere usato puro sulla pelle (o sul pelo degli animali dai quali tiene lontani anche i pappataci della Leismania), e può essere irrorato, in soluzione acquosa ovunque, anche in giardini e orti. Le sue foglie secche, bruciate, producono un fumo che purifica l’aria e tiene lontane zanzare e altri insetti. Ma basta piantarlo in giardino per avere una zona dalla quale gli insetti molesti staranno alla larga.
Tra gli altri rimedi ‘ecologici’ segnalati nella giornata, gli oli essenziali, che devono essere applicati più spesso rispetto ai loro corrispettivi chimici, ma non sono dannosi né per l’uomo né per l’ambiente e hanno un’azione sia protettiva che lenitiva.

“Per quanto riguarda la lotta larvicida alle zanzare”, ha evidenziato Luigi Campanella presidente eletto della Società chimica italiana, “si può pensare anche all’impiego dei forni a microonde a particolare energia, utilizzabili per disattivare le trappole ad acqua nelle quali si sono sviluppate le larve di zanzara”.
Il problema zanzare va risolto e, poiché esistono metodi alternativi a quelli attualmente impiegati, è nelle mani dell’uomo decidere se farlo preservando l’ambiente (cioè la vita dell’intero ecosistema e quindi la sua) o distruggendolo.


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