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Il cibo buono che fa anche bene

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Agli italiani piacciono gli alimenti funzionali: che facciano bene, ma buoni.
Consumi in forte crescita che sfiorano i 3 miliardi di euro.
Gli stili di vita cambiano molto rapidamente e la società impone modelli di consumo inaspettati fino a pochi anni fa. E’ il caso degli ingredienti alimentari funzionali, per cui è prevista una crescita del mercato tra il 35% e il 50% nei prossimi 3 anni.
Dati che proiettano l’Italia al quarto posto in Europa per dimensione del mercato e dei consumi; consumi in costante crescita e che ormai valgono 2,8 miliardi di euro.
Gli alimenti funzionali, che cioè contribuiscono alle funzioni fisiologiche attraverso l’effetto di particolari ingredienti, sono i più gettonati dagli italiani, che sempre più spesso sono alla ricerca di un’alimentazione che non devo solo essere buona ma anche fare bene all’organismo.
Una svolta salutistica, dunque, ma che deve essere attentamente tenuta sotto controllo: la normativa che riguarda gli ingredienti dei cibi è infatti giustamente molto severa sia per quanto riguarda la composizione dei prodotti, sia dal punto di vista della comunicazione, in modo tale da tutelare il consumatori verso possibili frodi o prodotti che millantano effetti benefici che in realtà non hanno.
Siamo di fronte ad un consumatore colto ed evoluto, che ci tiene alla salute, ma che deve essere indirizzato e bene informato sui prodotti che acquista.
E le aziende? Come stanno rispondendo alla necessità di sicurezza e informazione dei propri clienti? Molto bene, a quanto risulta anche dalle numerose iscrizioni degli operatori professionali ai seminari formativi organizzati nell’ambito di Qualyfood Ingredients, la nuova iniziativa di CremonaFiere in collaborazione con AITA (Associazione Italiana di Tecnologia Alimentare) in programma il 14 e 15 giugno a Cremona.
Considerata appunto la necessità anche delle aziende di informarsi sulle novità normative e dei prodotti di uno dei settori in più rapida evoluzione dell’industria alimentare, CremonaFiere ha ideato questa nuova Manifestazione come importante strumento di aggiornamento professionale, e la risposta avuta dagli operatori del settore è stata immediata e molto positiva, soprattutto perché in Italia non esiste una rassegna che esprima tutti i contenuti di innovazione di Qualyfood Ingredients. Italiani, dunque, sempre più attenti a quello che mangiano e aziende sempre più attente alla sicurezza del consumatore finale: un sogno che diventa realtà?

Si è registrata inoltre un’impennata delle esportazioni del prodotto tipico di qualità...oggi l’export del settore sfiora i 2 miliardi di euro. 70% esportato in Europa.
Il prodotto tipico italiano è rinomato, si sa. E molti turisti stranieri dichiarano che il buon cibo è una delle leve principali che fa scegliere l’Italia come meta per le vacanze. Ma le tipicità enogastronomiche del nostro Paese rappresentano anche un forte business, e sono molte le catene distributive estere che scelgono di importare i tesori della cucina tipica italiana.
Un’Europa golosa delle specialità italiane: si concentrano infatti nel vecchio continente la maggior parte delle esportazioni italiane del settore: oltre il 70% del totale. E i migliori clienti? Germania e Francia, anche se da novembre anche Spagna e Inghilterra saranno in prima fila per rifornire le proprie catene distributive con i migliori prodotti tipici nazionali.


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