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Una mostra per l’UNICEF: il 30 Novembre con il cocktail delle 19, si apre la mostra "A Gaze contro l’indifferenza"

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Una mostra per l’UNICEF: il 30 Novembre con il cocktail delle 19, si apre la mostra "A Gaze contro l’indifferenza"

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WINET VERMAAK

“A GAZE AGAINST INDIFFERENCE”

Il piacere dello sguardo s’incastra nel dramma della pennellata che mescola i colori di sabbia e terra. Colori algidi eppur caldi………che toccano l’anima, gelano le coscienze, quegli occhi dolci rassicuranti eppur taglienti che chiedono un futuro che auspicano il dissolversi delle nebbie dell’incuranza e del disinteresse.

La mostra crea una uniformità di immagine, quasi uno schermo su un fondo di volti, pixel ideali a ricondurre ad un’unica unità che riconduce ad un linguaggio sintetico, ma denso di una tensione di universalità. In quella distesa di occhi uguali eppur diversi si racconta e si rappresenta un diverso e pur unico dramma. Una vita “negata” ed un promessa disattesa, Il diritto di ogni singolo individuo di vivere, qualsiasi sia il suo colore e a qualsiasi latitudine. A prescindere da casta o religione tra arido e vitale, tra continuità e rottura si gioca l’estetica della forma e del colore. Forma non forma e colore non colore……..

Una simultaneità cromatica si riproduce in ogni quadro rovesciando l’ordine e la simmetria trasformandoci da osservatore ignaro ad attore consapevole e conscio. Lucidamente avvertiamo La morsa delle nostre colpe e della nostra precarietà. Quei volti ,quei bambini siamo noi, Il nostro spirito negato , tradito, i nostri buoni propositi cancellati dal nostro correre incessante verso mete improbabili, conquiste materiali ed inutili cancellate dalla sconfitta che ancora non esiste un mondo civile.

E’ una geometria che si scompone e si ricompone suggerendo una mappa di percorsi possibili, in cui ciascuno si orienta senza dover sottostare ad alcun codice di rappresentazione preordinato. La dialettica tra autore e spettatore è lì, in quella condivisione di un ritorno alla primordiale natura dell’essere umano.

Se il linguaggio cromatico rimanda ad una arte primitiva, l’elemento materico crea una espansione emozionale in cui i colori scuri esaltano i toni del bianco o viceversa… come in un tao. Come giochi d’infanzia recuperati dagli adulti, i segni ed i sogni si accavallano, si sovrappongono accentuando l’elemento sensoriale e istintivo.

La ripetitività di un orizzontale ed un verticale non è metafora di uno sguardo al di qua o al di là di un “orizzonte” ideale, ne una processione di immagini, ma un momento conoscitivo, un gesto esplorativo che si apre all’esterno. Seppur drammatico il tema, positivo il messaggio, in cui nel fascio di segni e colori taglienti vi è pur sempre la speranza di un futuro luogo dell’anima.

Il lavoro dell’artista, da sempre impegnata come persona in opere e battaglie umanitarie, vuole essere un’alternativa al ricorrere alle solite e tradizionali armi politiche nei confronti di un tema così scottante , troppo semplice sarebbe scagliarsi ad addossare responsabilità a destra o a sinistra, e senza riferimento politico alcuno. Più immediato ed efficace il messaggio delle sue opere farci riflettere e constatare che c’è un problema, bambini muoiono di aids e solo per disinteresse e per indifferenza , i mezzi per salvarli ci sono… basta solo occuparsi di loro. Basta soffermarsi e guardare loro, ogni nostro singolo sguardo ha il potere di salvarli. È il nostro disinteresse e la nostra distrazione infatti che li cancella. Uno sguardo contro l’indifferenza!!! Non neghiamocelo… quei bambini sono la nostra essenza vitale , sono il nostro futuro ed il nostro passato. Questo il senso della vita… riconoscersi negli occhi del tuo prossimo. Gli occhi sono lo specchio della tua anima. Un’offesa a quegli occhi corrisponde ad una ferita inferta alla tua coscienza. Per tale motivo l’artista ha deciso di devolvere a UNICEF il 15% del ricavato della vendita dei suoi quadri a favore della campagna globale “UNITI PER I BAMBINI, UNITI CONTRO L’AIDS”.
               
Un ringraziamento particolare ad Alberto Proia

Informazioni utili:

In mostra dal 30 novembre 2006 al 23 dicembre 2006 dal martedì al sabato dalle 18,00 alle 24,00
Tel: 338 2724905
Dove:
SOTTOCORNONOVE
Via P. Sottocorno, 9 – 20129 – MILANO
www.sottocornonove.com
sottocorno9@yahoo.it
tel: 02 89070496

E’ previsto un Cocktail event il 30 novembre 2006, alle ore 19,00
 


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