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Breve storia e principi generali dello Shiatsu

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Storia

L’arte giapponese dello Shiatsu (letteralmente, "shi" dita e "atsu" pressione), è un sistema di guarigione e di mantenimento della salute che si è evoluto nel corso di millenni. Praticato in maniera informale almeno dal 200 a.C., lo Shiatsu adottò un proprio sistema agli inizi del 1900 e venne accettato come forma di terapia ampiamente praticata fino ad oggi. Lo Shiatsu deriva sia dalla Medicina Tradizionale Cinese che dalla forma tradizionale di massaggio giapponese, l’ Anma.

In Giappone, l’Anma era originariamente considerato l’equivalente dell’Agopuntura cinese come metodo studiato per trattare il corpo umano nella malattia. Gli si riconobbero benefici terapeutici fino alla fine dell’era Tokugawa, nel diciottesimo secolo1. Poichè questo fu un periodo pacifico della storia giapponese, vi fu una fioritura di ogni inclinazione intellettuale. Contemporaneamente però, la società si lasciò affascinare dai piaceri e dai lussi della vita, con il risultato che l’Anma fu ridotto ad un mero strumento di piacere psicologico e sessuale. Così come veniva praticato, l’Anma aveva rigettato le fondamenta storiche che lo avevano legittimizzato come sistema terapeutico. Alla fine, lo Shiatsu si sviluppò separatamente dall’Anma, come sistema terapeutico nuovamente basato sulla sua teoria d’origine. Nel frattempo, prima della seconda guerra mondiale, l’Anma divenne il principale impiego per i ciechi in Giappone. Durante l’occupazione americana del Giappone, quando McArthur prese in considerazione la possibilità di bandire sia l’Anma che lo Shiatsu (a causa di informazioni erronee circa una loro connotazione sessuale), i ciechi del Giapppone si appellarono a Helen Keller in America perchè intercedesse in loro favore. Il loro appello ebbe successo e venne dato il permesso di praticare Anma e Shiatsu2. Successivamente, questa approvazione portò ad una scuola ufficiale di Shiatsu, la Nippon Shiatsu School, fondata da Tokujiro Namikoshi verso la fine degli anni 40. Da allora, lo Shiatsu è divenuto una terapia medica popolare, riconosciuta e legalizzata dal governo.

Al momento sono praticate tre forme principali di Shiatsu ognuna delle quali si relaziona alla meta finale del riequilibrio del flusso energetico in maniera diversa: il massaggio Shiatsu, l’Agopressione e lo Zen Shiatsu. Il massaggio Shiatsu si basa principalmente su tecniche Anma ed una concezione del corpo puramente fisica e fisiologica. Assieme all’utilizzo di tecniche e manipolazioni di massaggio, viene applicata una forte pressione al determinati punti per stimolare un miglioramento di sintomi specifici. La forma di Shiatsu più conosciuta è quella del metodo Namikoshi3. L’Agopressione è simile al massaggio Shiatsu: la differenza si trova nell’utilizzo della teoria di meridiani e tsubo (termine giapponese per “punto”) dell’agopuntura4. L’ultimo degli stili Shiatsu a conquistare il riconoscimento pubblico è stato lo Zen Shiatsu, nel quale viene riconosciuto un sistema di meridiani e tsubo più ampio di quello dell’agopuntura. decisamente più leggera che in altri tipi di Shiatsu. Inoltre, a differenza del massaggio Shiatsu e dell’Agopressione, lo Zen Shiatsu incorpora nella propria teoria il concetto di Kyo-Jitsu (vedi oltre).


Principi generali

Per capire lo Shiatsu, si devono prima capire alcuni dei concetti base condivisi dall’Agopuntura, dallo Shiatsu e dalle medicine orientali in genere. L’origine dei fondamenti base della medicina orientale può essere rintracciata nella Cina del secondo e terzo secolo a.C. circa, quando venne descritto un sistema di canali energetici chiamati meridiani, nel Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo5. Questa percezione del corpo come un sistema di meridiani, si formò in un momento in cui la religione dominante proibiva qualunque tipo di invasione chirurgica all’interno del corpo umano. Vedendosi negate le procedure che avrebbero rivelato la struttura e le funzioni del corpo umano, i cinesi svilupparono tramite l’osservazione e l’intuito una metafora pratica che descrivesse l’anatomia e la fisiologia del corpo. Questa concentrazione particolare sull’energia piuttosto che sull’anatomia è forse la differenza fondamentale tra la medicina occidentale e orientale.

Quando il corpo è analizzato da un punto di vista anatomico, si mostra come un insieme di parti separate che esistono a prescindere dal fatto che il proprietario sia vivo o morto. Esaminato da un punto di vista energetico invece, il corpo si vede funzionare come risultato di una forza dinamica vitale (chiamata Ki*) che funge da collegamento comune tra tutti i tessuti e gli organi del corpo. Il Ki lega insieme ogni struttura e funzione fisica, facendoli funzionare come un’unica unità. Per un orientale, gli organi non sono sufficienti a sostenere la vita a meno che la forza vitale Ki sia presente ad assicurare la funzionalità e interelazione degli organi. Inoltre, poichè il Ki rappresenta l’essenza della vita, questa struttura energetica cessa di esistere alla morte della persona. Nel suo ruolo di forza vitale, il Ki è sempre presente ed attivo nel corpo. Inoltre, il Ki influenza e controlla la struttura della vita intera di una persona. Per la mente orientale, il fluire equilibrato, libero del Ki lungo i meridiani è sia la causa che l’effetto della salute.

La medicina orientale, incluse le discipline dell’Agopuntura e dello Shiatsu, si dedica al mantenimento del fluire equilibrato del Ki in tutto il corpo, ed al ristabilirlo nel caso accada qualunque cosa che lo disturbi6. Ogni processo fisico è associato a diverse funzioni principali, ciascuna delle quali a sua volta è associata ad uno o più meridiani. Di conseguenza, ciascun meridiano ha preso il nome di un organo**. La sottostante tabella contiene una lista di alcune delle principali funzioni e dei meridiani a cui sono associate7.

Funzioni dei Meridiani***

Immissione di Ki Polmone
Processo di eliminazione Intestino Crasso
Immissione di cibo Stomaco
Digestione Milza
Interpretazione dell’ambiente emotivo Cuore
Assimilazione Intestino Tenue
Purificazione Vescica
Spinta a muoversi Reni
Circolazione Mastro del Cuore
Protezione Triplice Riscaldatore
Immagazzinamento, distribuzione Fegato
Disintossicazione del Ki Cistifellea

Queste funzioni generali mostrano la gamma di ruoli che il Ki è in grado di ricoprire nel corpo umano e come i meridiani agiscano simbolicamente attraverso il sistema fisiologico. La teoria del ciclo vitale dei meridiani spiega la sequenza e lo scopo dei vari processi per il mantenimento della vita. Il ciclo comincia con i meridiani del Polmone e dell’Intestino Crasso. In coppia questi due meridiani controllano l’immissione di Ki e l’eliminazione. L’azione di immettere il Ki dal mondo esterno e di portarlo nel corpo è rappresentato dal sistema respiratorio. L’azione di esalare il Ki estraneo è rappresentata dal sistema di eliminazione. Su un piano simbolico il respiro fa partire la vita creando una distinzione tra il Ki esterno ed il Ki interno alla forma umana. Un esempio di questo è la nascita di un bambino. Un bambino non viene riconosciuto come vivo finchè non fa il primo respiro. Una volta che il bambino prosegue a respirare, si afferma la sua esistenza come essere umano.

Il Ki del mondo esterno è distinto dal Ki umano grazie all’esistenza di un confine, rappresentato dalla pelle. La pelle agisce in due modi:

(1) assorbe il Ki dall’esterno;
(2) espelle materiale di scarto dall’interno tramite i pori. Se entrambe le attività sono equilibrate, la forma umana rimane identificata. Una volta che tutto questo è stato stabilito, rimangono due requisiti per la sopravvivenza:
(1) nutrimento da una fonte esterna,
(2) stimoli emotivi che soddisfino lo spirito.

La fonte principale di nutrimento esterno è il cibo. L’immissione di cibo e la sua scomposizione atta a renderlo compatibile con l’organismo umano, è rappresentata dal procedimento digestivo che è quindi una funzione necessaria al rifornimento del Ki consumato. I meridiani dello Stomaco e della Milza mettono in moto queste funzioni attraverso lo stomaco, il duodeno, e l’esofago e gli enzimi digestivi necessari alla scomposizione del cibo. Il secondo requisito è il nutrimento per la psiche nell’aspetto del dare un significato ad ogni azione umana. I meridiani del Cuore e dell’Intestino Tenue agiscono come interprete ed assimilatore degli stimoli che toccano le emozioni e i sentimenti. L’interazione di una persona con i suoi simili dipende da queste funzioni; se una persona non è in grado di capire ed assorbire gli stimoli dell’ambiente circostante, la vita non ha altro significato oltre quello della mera esistenza e la motivazione del vivere relazioni ed esperienze decade.

Di tutti i meridiani, Intestino Tenue e Cuore sono i più associati agli aspetti spirituali del Ki, principalmente alla compassione. Sono gli anelli di congiunzione tra i corpi fisici e celesti (cioè, la nostra connessione con l’universo). Su di un piano fisiologico, le qualità del Cuore sono simbolizzate dal colore rosso del nostro sangue. Motivo per cui si dice che i meridiani del Cuore e dell’Intestino Tenue influiscono sulla qualità del sangue. Queste tre coppie di meridiani trattano tutte con l’estrazione di Ki dall’ambiente circostante. Quando la funzione è stata completata, il Ki viene poi sottoposto a procedure interne che lo rendono utilizzabile dall’organismo. Il passo successivo è quello di filtrare le impurità del Ki immesso dal mondo esterno e dirigerlo ai meridiani che lo trasportano a tutto il corpo. I meridiani di Vescica e Reni governano il processo di purificazione e di movimento attraverso l’urinare, il sistema nervoso autonomo, ed il sistema endocrino. Quando il Ki è stato raffinato, viene spedito ai distributori centrali perchè venga protetto e fatto circolare. I meridiani del Mastro del Cuore e di Triplice Riscaldatore sono i distributori centrali che mettono il Ki a disposizione di tutto il corpo, sia nell’attività che nel riposo.

Perchè la circolazione avvenga, deve essere mantenuta una determinata temperatura. I meridiani di Mastro del Cuore e di Triplice Riscaldatore eseguono questi compiti utilizzando il sistema vascolare, linfatico ed i processi metabolici che regolano la temperatura corporea. Quando il Ki è pronto per l’utilizzo, il Fegato e la Cistifellea controllano la sua distribuzione in funzione delle azioni da compiere. Per esempio, nell’atto di camminare, troveremo che più che altrove nel corpo, il Ki sarà indirizzato alla gamba in movimento. Non tutto il Ki viene però distribuito ed utilizzato. Buona parte viene immagazzinata per utilizzi futuri, di modo da non dover passare tutto il tempo ad acquisirne di nuovo. La qualità del Ki viene costantemente mantenuta attraverso il processo di disintossicazione. Questa funzione di distribuire il Ki per azioni specifiche nel corso del tempo va al passo con il ciclo di nascita e di crescita secondo cui azioni specifiche in diversi momenti danno il loro apporto ad un modello di sviluppo. Questa funzione è rappresentata su di un piano fisico dal sistema riproduttivo. Per questo motivo, i meridiani di Fegato e Cistifellea governano il sistema riproduttivo. Poichè la vita è un processo, questo ciclo si ripete sino al termine della vita.

Il significato di queste funzioni può essere interpretato in una varietà di diversi livelli incluso quello fisico, emotivo, intellettuale e spirituale. Per esempio, uno squilibrio evidenziato a livello del meridiano di Intestino Tenue indica che il procedimento di assimilazione potrebbe essere compromesso. Su di un piano fisico, questo squilibrio potrebbe indicare una carenza a livello dell’assorbimento del nutrimento negli intestini. Questo squilibrio si potrebbe manifestare tramite sintomi fisici come acne, meteorismo, emicranie, problemi intestinali. Se il rimedio si rivolge ai problemi di assimilazione, i sintomi fisici si acquieteranno automaticamente. Su di un piano emotivo, un problema di assimilazione potrebbe risultare nel caso di una eccessiva quantità di stimoli emotivi originati dall’ambiente circostante. Il dover assimilare ed adattarsi a tale mole di stimoli manda in tilt il meccanismo di assimilazione che normalmente dà un significato al nostro ambiente emotivo.

Nel caso di traumi dove la persona non è in grado di gestire l’ammontare di stimoli risultanti dall’esperienza, il corpo blocca il processo di assimilazione entrando in uno stato di shock. Questo squilibrio si può manifestare con sintomi come ipersensibilità, l’incapacità di gestire situazioni emotive, o l’incapacità di riportare alla memoria esperienze traumatiche (in casi di shock)8. Su di un piano intellettuale, uno squilibrio del meridiano dell’Intestino Tenue può indicare una incapacità a comprendere appieno dei concetti astratti ed un’incapacità nel seguire i particolari. Sintomi di questo potrebbero essere un eccessivo preoccuparsi, ansietà, o concentrazione eccessiva su dettagli irrilevanti. Su di un piano spirituale, un problema di assimilazione potrebbe manifestarsi con il venire travolti dall’emozione durante esperienze religiose o con una mancanza di compassione dovuta alla incapacità di reagire emotivamente. Possiamo quindi vedere come da un’unica causa, la scarsa assimilazione in questo esempio, possano scaturire una varietà di sintomi. Se lo squilibrio del meridiano viene corretto, si avranno ripercussioni positive su tutti i livelli.

Per quanto concerne l’equilibrio del Ki, forze esterne che siano il risultato di stress fisici, emotivi, mentali o spirituali, producono blocchi interni che si sciolgono in punti determinati lungo i meridiani, chiamati tsubo. La natura di queste ostruzioni dipende non solo dal meridiano o dai meridiani coinvolti, ma anche dalla qualità e dalla quantità di Ki coinvolto nello squilibrio. Lo studio della qualità e della quantità del Ki e come influisca sull’omeostasi nel corpo, ci porta ai concetti di qualità vibrazionale e di Kyo e Jitsu9.Si può pensare al Ki come ad una forma di vibrazione che spazia fra frequenze alte e basse. Il Ki con una qualità vibrazionale bassa viene percepito come lento e pesante, mentre il Ki con una frequenza vibrazionale alta si percepisce come leggero e veloce. Queste qualità sono inoltre influenzate dalla quantità di Ki presente, che può essere carente o eccessivo. La percezione di vibrazoni più comunemente vissuta è quella della differenza di temperatura, cioè la percezione di vibrazoni alte nel calore e basse nel freddo.

Gli operatori shiatsu passano anni a sviluppare la loro sensibilità nei riguardi del fluire del Ki nel corpo e sono in grado di percepire qualità vibrazionali sottili di squilibri energetici associati a malattia e dolore10.I termini Kyo e Jitsu si riferiscono sia alla quantità che alla qualità del Ki. Il Kyo viene definito come un’area di Ki carente e debole, mentre il Jitsu come un’area di Ki eccessivamente forte. Lo squilibrio generalmente nasce da una assenza di Ki (Kyo), perchè questa carenza ritarda la funzione del meridiano. Quando questo accade, il processo vitale si trova minacciato, e il resto del sistema si distorce nello sforzo di distribuire l’energia per compensare il malfunzonamento dell’area debole. In seguito alla ridistribuzione dinamica dell’energia, appaiono aree in cui il Ki è eccessivo(jitsu), necessarie a mantenere le condizioni distorte del sistema. Questa condizione persiste fintanto che la zona malfunzionante rimane debole. Una volta rinforzata la debolezza, il meridiano coinvolto inizialmente riacquista le sue normali condizioni di funzionamento, il resto del corpo è in grado di disperdere le aree jitsu e si ristabilisce il normale fluire del Ki1,3,6-8.

Nella Medicina Orientale, un sistema terapeutico veniva considerato valido se produceva risultati positivi continui senza controindicazioni. Questo si oppone alla medicina occidentale, dove l’attenzione è puntata su di una veloce risoluzione del sintomo presente nel più breve periodo di tempo possibile, spesso senza attenzione ai risultati a lungo termine. Nonostante la medicina occidentale ancora non riconosca l’esistenza del sistema dei meridiani, non c’è dubbio sull’efficacia dell’applicazione pratica dei principi base dello Shiatsu10. Il genere umano può essersi modificato negli anni, ma il legame della specie umana con la legge naturale rimane immutata. Lo Shiatsu si basa su quella legge, ed il suo strumento, la mano, è impregnata delle qualità sensitive necessarie a valutare l’impatto che quelle leggi stanno avendo su di un individuo. Proprio come l’antico sistema di meridiani e tsubo ha la stessa efficacia oggi che aveva migliaia di anni fa, lo Shiatsu continua a portare unità a corpo, mente e spirito e contribuisce al vivere la vita al suo massimo potenziale attraverso esperienze sane e realizzanti6.
 

A cura di: Maurizio Corradin, Fabrizio Bonanomi & Carlo Di Stanislao
 


Note
* Il concetto di Ki (Qi, Chi, Ch’i, bioenergia ecc.) attraversa tutta l’evoluzione del pensiero cinese, caricandosi di valenze eterogenee. Inizialmente associato all’idea di vento quale emblema della forza agente dell’invisibile, diviene un cardine della fisiologia sottile del corpo umano, della fisiologia energetica della Medicina Tradizionale Cinese, della speculazione filosofica - nella quale assume connotazioni etiche e viene successivamente inserito in ambito cosmologico. Vedi Boschi G.: La nascita e lo sviluppo della qigongologia nella Repubblica Popolare Cinese (sperimentazioni di laboratorio sulla bioenergia Qi, http://www.giuliaboschi.com/pubblicazioni/tesi.html, 2001.
** Poichè il legame tra un meridiano ed un organo è metaforico e non anatomico, molti occidentali si confondono quando scoprono, per esempio, che il meridiano del polmone si muove lungo il braccio o che quello del fegato fa altrettanto lungo le gambe. Il nome assegnato ad un meridiano non si riferisce alla sua localizzazione esterna sul corpo, ma all’influenza funzionale del meridiano all’interno dello stesso.
*** Molto spesso diverse da quelle della Medicina Cinese.

Bibliografia
1Masunaga S.: Keiraku Shiatsu, Ed. Yokosuka, Ido-No-Nihonsha, 1983.
2 Ohashi W.: Do-it yourself Shiatsu, Ed. Dutton, New York, 1976.
3 Namikoshi T.: The complete book of Shiatsu, Ed. Japan Publications, Tokyo, 1981.
4 Katsusuke S.: Tsubo, Ed. Japan Publications, Tokyo, 1976.
5 Omura Y.: Acupuncture medicine, Ed. Japan Publications, Tokyo, 1982.
6 Corradin M., Di Stanislao C., Parini M. (a cura di): Medicina Cinese per lo shiatsu ed il tuina, Ed. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2001.
7 Masunaga S. & Ohashi W.: Zen Shiatsu, Ed. Japan Publication, Tokyo, 1985.
8 Sasaki P.E.: Shiatsu : A Overview in Healing Massage Techniques, Francis Tappan (chef ed.), Ed. Appleton & Lance, Connecticut, 1988.
9 Metzner K.: Shatsu, Ed Red/Studio redazionale, Como, 1993.
10 Masunaga S.: Zen Imagery Excersises. Meridian Excersises for wholesome Livin, Ed. Japan Publications, Tokyo, 1988.

 


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