A cura de: Comitato Scientifico della Società Italiana di
Agopuntura
La storia del Kiwi inizia in in Cina più di 1000 anni fa, nella valle del
fiume Yang-Tse, che ha dato al frutto il suo nome originario yangtao. Gli
imperatori della Cina lo consideravano una prelibatezza, apprezzavano il suo
gusto delizioso e la sua polpa color smeraldo (Massarani, 1981; Giullaume et al.,
1987). Il resto del mondo cominciò a conoscere il Kiwi solo nel 1800, quando un
collezionista della Società Britannica Reale di Orticultura spedì in patria
alcuni frutti e i loro semi. è
così che dall’Inghilterra, nel 1906, i semi dello yangtao giunsero in Nuova
Zelanda, dove attecchirono rapidamente trasformandosi in una varietà più grande
e saporita (Bologna et al., 1999). Questa varietà, spedita negli USA intorno al
1960, fu poi chiamata Kiwi in onore dell’uccello nazionale neozelandese.
La pianta arriva in Italia come albero da frutto intorno al 1970 e viene
coltivato principalmente in Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto, Campania e
Puglia in numerose varietà (Paolucci, 2001). Ha ramificazioni serpeggianti
lunghe 8-10 m. presenta grandi fiori color crema raggruppati in grappoli
tondeggianti. Per andare in produzione servono alberi dai 2 ai 3 anni. La
femmina produce fiori e frutti e il maschio che invece non produce frutti, ma
solo fiori che servono per impollinare la femmina. Il rapporto porta a un
risultato di 5 alberi femmine e un albero maschio. L’albero viene prodotto in
laboratorio come talea, oppure viene piantato come selvatico e poi viene
innestato, per crescere ha bisogno di molto concime organico e di tanta acqua.
Il momento della raccolta in Italia avviene verso la fine di ottobre ed ogni
albero può arrivare a produrre fino a 40 Kg. di un frutto costituito da grosse
bacche ovoidali ricoperte da una sottile ma robusta epidermide e da una fine
peluria bruna, il cui interno e’ di un delicato color verde. I semi, piccoli e
neri sono disposti a raggiera attorno al fulcro centrale. Il Kiwi (actinidia) è
una ricca miniera di vitamina C, elemento indispensabile alla vita e alla
salute del corpo umano. Questa vitamina è molto delicata e si degrada col
calore, la luce e all’aria. Per questo il Kiwi si e’ dotato di una robusta
buccia esterna e di un intenso colore verde nella polpa, il cui pigmento, la
clorofilla, è capace di proteggere l’integrità della vitamina C (AAVV, 2001).
Importantissima per il potenziamento delle difese immunitarie contro
virus e batteri o agenti chimici, questa vitamina assicura una guardia attiva e
continua contro i radicali acidi, influenza il metabolismo dei
carboidrati e degli acidi grassi per trarne energia, favorisce l’assorbimento
intestinale del ferro, minerale indispensabile per la formazione dei globuli
rossi del sangue, produce una migliore permeabilità delle pareti dei
capillari combattendone la fragilità (Bologna et al., 1999). Infine, quella
presente nei Kiwi interviene nel processo di deposizione del calcio e del
fosforo nelle ossa e nei denti, minerali essenziali per la salute dell’apparato
scheletrico e entrambi contenuti in buona quantità anche all’interno della polpa
stessa (AAVV, 2001; Bologna et al., 1999).
Studi sperimentali dimostrano che il frutto maturo migliora i parametri
cinetici e riduce la fatica muscolare negli animali da esperimento (Abourachid,
2001). Inoltre contribuisce a abbassare i livelli di colesterolo nel sangue,
migliora il transito del cibo nel tubo intestinale prevenendo la stipsi, svolge
un effetto di controllo sulla glicemia, programmando un assorbimento
intestinale del glucosio lento e continuo, condizione questa assai vantaggiosa
per chi soffre di diabete mellito. Ricerche recenti dimostrano che, in vitro, il
frutto di kiwi protegge il DNA da danni ossidativi (Collins et al., 2001),
mentre l’uso alimentare previene o limita i disturbi vasomotori e
l’involuzione mucosale della menopausa (Fuh et al., 2001).
L’impiego tradizionale è per le forme di Calore-Seccheza, nei deficit di
Zheng e Weiqi e nei Vuoti di Sangue. L’impatto principale avviene sui Meridiani
di Milza, Rene e Fegato (Eyssalet et al., 1984; Giullaume et al., 1987). Il kiwi
determina allergia crociata nei confronti del lattice, della banana, delle
noccioline, dei pomodori e va evitato nei portatori di allergia alle composite
(Artemisia, Tarassaco, Camomilla) ove può indurre sindrome allergica orale (Sanches
Palacios, 2001; de la Torre Morin et al., 2001; Mancuso et al., 2001). Negli USA
descritti casi severi di anafilassi al frutto di kiwi (Neogut et al., 2001).
Tali fenomeni si possono verificare in atopici con pollinosi o soggetti
(operatori sanitari, bambini con spina bifida) portatori di allergie IgE-mediata
al lattice.
I Kiwi migliori sono quelli profumati e leggermente morbidi al tatto (AAVV,
2001). A temperatura ambiente si conservano da 3 a 5 giorni, in frigo qualche
tempo in più. Se invece avete bisogno di conservare i frutti più a lungo
riponeteli in un sacchetto di plastica, in questo caso potete conservarli per 2
o 3 settimane. Il sacchetto di plastica serve a ridurre il calo dell’umidità che
aiuta il frutto a conservarsi più a lungo. Se invece riponete il Kiwi vicino a
frutta che produce etilene come mele, banane o pere, il processo di maturazione
si accelera (Paolucci, 2001). Attualmente l’industria lo preserva attraverso
processi di crioconservazione e disidratazione (criopreservazione) che lasciano
inalterata per mesi la quota vitaminica, soprattutto quella relativa alla
vitamina C (Wu et al., 2001).
Composizione chimica del kiwi
Composizione chimica dell’actinidia o kiwi |
Unità di misura |
Valore per 100 gr di parte edibile |
Parte edibile
Acqua
Proteine
Lipidi |
%
g
g
g |
87,0
84,6
1,2
0,6 |
Glucidi disponibili
Amido
Fibra |
g
g |
9
9 |
Energia |
Kcal
Kj |
44
184 |
Sali e vitamine Sodio
Potassio
Ferro
Calcio
Fosforo
Tiamina (vit. B1)
Riboflavina (vit. B2)
Niacina (vit. PP)
Vitamina C |
mg
mg
mg
mg
mg
mg
mg
mg
mg |
5,00
400,00
0,50
25,00
70,00
0,02
0,05
0,40
85,00 |
Il kiwi è una fonte importante di proteine. La componente
aminoacidica è esaminata nella sottostante tabella.
Lisina |
59 |
Istidina |
23 |
Arginina |
97 |
Ac aspartico |
155 |
Treonina |
55 |
Serina |
50 |
Ac. glutamico |
176 |
Prolina |
43 |
Glicina |
59 |
Alanina |
51 |
Cistina |
32 |
Valina |
62 |
Metionina |
19 |
Isoleucina |
53 |
Leucina |
63 |
Tirosina |
42 |
Fenilalanina |
43 |
% proteine |
1,2 |
Bibliografia
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disturbi e malattie, Ed. Red/Studio Redazionale, Como, 2001.
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investigation (KIWI): a menopausal study of a population aged 40-54, Maturitas,
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- Paolucci M.: Il kiwi. Il frutto peloso, La pelle on-line
(http://www.lapelle.it/alimentazione/kiwi.htm), 2001.
- Sanchez Palacios A.: Latex allergy. Diagnosis and therapeutic aspects,
Allergol. Immunopathol. 2001, 29(5):212-221
- Wu Y. Zhao Y. Engelmann F. Zhou M.: Cryopreservation of kiwi shoot tips, Cryo.
Letters, 2001, 284: 277-284.
Indirizzo per chiarimenti
C.S.SIA
E-mail: s.i.a.@tin.it
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