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Il primo approccio con il windsurf e l’attrezzatura per iniziare

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Dato che la prima impressione è quella che conta, e il windsurf non fa certo eccezione, mettetevi nelle migliori condizioni possibili perchè al primo approccio ne seguano altri.

Nella fase iniziale il materiale a vostra disposizione riveste un’importanza fondamentale: può far crescere in voi la voglia di continuare o, al contrario, quella di smette immediatamente.
Capita frequentemente, ad esempio, di vedere ragazze che apprendono i primi rudimenti del windsurf utilizzando l’attrezzatura del fratello o dell’amico; dopo goffi tentativi si arrendono, convinte di non aver abbastanza forza per questo sport. Sbagliato!

Possono imparare anche i bambini di 5 o 6 anni. Ognuno, però, deve provare con un’attrezzatura adatta al proprio peso ed alla propria forza (una ragazza di 50 kg, ad esempio, dovrebbe iniziare con una vela di circa 4.0 mq.).

Anche la muta e il salvagente devono essere della taglia giusta; soffrire il freddo e aver paura di cadere in acqua influisce negativamente sulle prestazioni.

Se il primo approccio avviene in un centro specializzato, il problema ovviamente non si pone, ma se decidete di provare con l’attrezzatura di un amico ricordate sempre: tavola grande e vela piccola!
Non avere problemi di equilibrio e non faticare nel sollevare la vela dall’acqua vi permetterà di concentrarvi meglio sulle manovre da effettuare.

Orientatevi su una tavola lunga dai 330 ai 360 cm., con un volume dai 200 ai 300 litri: sarà sicuramente abbastanza stabile.
Il rig (albero-boma-vela) deve avere come caratteristiche principali la leggerezza e la maneggevolezza; non tutte le attrezzature, anche se di egual misura, sono adatte ai principianti.

La vela non deve essere completamente steccata o avere i cambers; inoltre, deve utilizzare un boma da 170 a 200 cm. e non essere troppo "rigida". Il boma deve avere l’attacco rapido per l’albero e possibilmente essere regolabile in lunghezza.
L’albero, qualunque sia il materiale, deve essere il più leggero possibile (circa 2 kg.).

Almeno per le prime volte non conviene acquistare l’intera attrezzatura.

Questi, in sintesi, i nostri suggerimenti prima di decidere per l’acquisto:

- verificate se questo è veramente il vostro sport;
- tenete presente che l’attrezzatura ideale per i primi approcci potrebbe risultare già superata dopo 8-10 uscite.



Dove iniziare

Il luogo ideale per iniziare è sicuramente un bacino riparato, uno specchio d’acqua calmo, esposto ad un vento regolare. Possibilmente, entrate in acqua dove il vento soffia al traverso o verso di voi; ciò vi permetterà di tornare più facilmente al punto di partenza.

La sicurezza del ritorno deve essere la vostra prima preoccupazione.

- Non navigate mai con vento che soffia da terra: il vento e le onde crescono al largo e potreste avere difficoltà a rientrare.
- Evitate i canali, le uscite dei porti, le zone militari, le zone protette e quelle riservate ai bagnanti.
- Se non siete pratici del luogo chiedete ad un "local" informazioni su eventuali correnti, pericoli o divieti della Capitaneria di Porto.
- Principianti o esperti, non dimenticate mai di avvisare qualcuno in spiaggia della vostra uscita e, possibilmente, navigate in spots frequentati e dotati di barche di soccorso.

Maggiori saranno le vostre capacità e maggiore sarà il vostro divertimento; potrete cimentarvi con venti sempre più forti e onde sempre più formate.
Lago o mare, per voi non fanno differenza. Ricordate, però, che la stessa tavola galleggia meno in acqua dolce che in quella salata. (perde circa il 10-15 % di galleggiabilità).


Scheda tecnica del windsurf

La tavola a vela è composta, come dice il nome stesso, da due parti: lo scafo e il rig (albero-boma-vela).
Lo scafo ha una parte anteriore detta prua, una posteriore detta poppa, una inferiore a contatto con l’acqua, "opera viva", e una superiore, "coperta", rivestita con materiale antisdrucciolo.
La coperta accoglie uno o più fori , detti "scasse", per contenere il piede d’albero, la deriva e gli attacchi per le straps (cinghie fermapiedi). Nella parte inferiore della tavola troviamo un’altra scassa atta a contenere la pinna.
La pinna serve a stabilizzare la direzione della tavola, mentre la deriva, infilata dall’alto nell’apposita scassa, ha la funzione di evitare lo scarroccio (spostamento laterale della tavola in marcia) e rendere la tavola più stabile sull’asse longitudinale.
Il rig è composto da un albero, normalmente in vetroresina e carbonio, da un boma in alluminio e da una vela di differenti materiali a seconda dell’uso.
Queste due parti sono collegate tra loro tramite il piede d’albero.



Tratto da

Windsurmania... e metodo

di Marco Segnana e Harri Negri


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